Come dovevo comportarmi?
Quella mattina, dopo che Luisa era partita, ero andata al negozio da Gloria ed ero rimasta un po' con lei. Avevamo parlato del più e del meno e poi mi aveva rivelato una cosa scioccante.
«Non sapevo che Andrea avesse la ragazza», disse sistemando un abito rosso sulla gruccia.
Aggrottai la fronte perplessa. «Scusa, Andrea chi?»
Gloria si voltò verso di me, scrutandomi attentamente. «Il ragazzo che ieri sera non è venuto, non si chiama Andrea?», domandò a sua volta.
Annuii e lei si sedette accanto a me. «Ieri sera sono tornata a casa con Davide e parlando mi ha rivelato che il motivo per cui Andrea non c'era era perché...»
«...perché era assieme alla sua ragazza», completai con voce incolore.
Gloria allungò una mano verso la mia, stringendola forte. «Mi dispiace Tessa, avevo capito che tenevi a questo ragazzo, solo non credevo così tanto», mormorò e io mi strinsi nelle spalle.
«Non importa, si vede che non era destino», mormorai fissandomi le unghie azzurre. «C'è solo... insomma, perché si è comportato così? Voglio dire com'è possibile che sia fidanzato? Un ragazzo impegnato non si comporta così.»
«Vedrai che si sistemerà tutto», mi consolò e io la lasciai fare.
Adesso mi trovavo davanti al dubbio più grande. Andrea era impegnato con un'altra? E se si, perché stava dietro a me?
Raggiunsi la staccionata domandandomi se facevo bene ad andare con lui oppure se sarei dovuta scappare il più lontano possibile.
Quando stavo per andarmene, vidi Andrea avvicinarsi a me, in sella ad Asso. Dietro di lui, alle sue spalle, una chitarra.
Aggrottai la fronte confusa. «Scusami, ma esattamente, cosa dovremmo farci con quello?», chiesi indicando Asso.
Andrea sorrise tendendomi la mano. «Raggiungiamo la fantomatica meta. Dai salta su!», mi spronò allungandosi verso di me.
Scossi energicamente la testa. «Tu sei pazzo se credi che salirò lì sopra.»
«Voltati.»
Lo feci e poco dopo sentii le mani di Andrea afferrarmi appena sotto le ascelle e sollevarmi come se non pesassi nulla. Esattamente come aveva già fatto in passato. «Oddio!», gridai stringendo forte gli occhi.
«Ecco, mettiti così. Una gamba da ogni lato, in questo modo hai più stabilità.»
Mi voltai incrociando i suoi occhi scuri. «Andrea io non me la sento, non ho mai cavalcato», rivelai con la paura nello sguardo.
Andrea mi accarezzò dolcemente una mano. «Non ti preoccupare, ci sono io con te», sussurrò e il mio cuore fece un balzo nel petto.
Riportai l'attenzione dritta davanti a me e sospirai, stringendo forte le briglie. Andrea posò entrambe le mani al fianco delle mie, intrappolandomi.
Si avvicinò a me, sussurrandomi all'orecchio. «Ecco, stringiti forte.»
Asso iniziò a galoppare e io strinsi gli occhi e la presa allo stesso modo.
Andrea conduceva con tranquillità, come se ci fosse abituato da sempre. Io ovviamente no. Ero agitata, impaurita. Asso era uno stallone altissimo, se si fosse alzato su due zoccoli, probabilmente sarebbe stato il doppio di me se non di più. Avevo paura di aprire gli occhi, di constatare l'altezza alla quale mi trovavo. Di sentirmi in un qualche modo in pericolo. Sentii Andrea spostarsi leggermente e poi ridere. «Non ci credo, hai gli occhi chiusi?», domandò e io scossi la testa. «Non mentire, ti ho appena guardata.»
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Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)
RomancePer tutte le persone del mondo Teresa Minelli ha una vita piena e movimentata tra serate in discoteca, uomini e abiti nuovi da postare sui social, ma ciò che non sanno è la verità, ovvero che è totalmente sola. Proprio per questo la sua vita da qua...