23-TESSA

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«Toglimi solo una curiosità, quale vestito hai deciso di indossare?», mi chiese Gloria mentre ero nel camerino intenta a provare un abito bianco corto a metà coscia.

Era passata una settimana da quando ero andata a quella famosa serata a Pisa assieme ad Andrea e agli altri. Uscii dal camerino e mostrai alla mia personal shopper momentanea, la mise che indossavo. «Accidenti, stai una favola!»

«Grazie», sorrisi e, studiando la mia immagine allo specchio, risposi: «Quello nero attillato. Mi piace un sacco.»

«Ero certa che avresti indossato quello», mormorò spostandosi dietro alla cassa.

«Davvero? Come facevi ad esserne sicura?», domandai rientrando nel camerino e cambiandomi.

«Semplice, è il mio lavoro, no?», scherzò e io annuii.

Quando raggiunsi la cassa, pagai il mio acquisto e mi sedetti su una poltroncina di velluto verde.

«Stasera che fai di bello?», mi domandò porgendomi lo scontrino.

Lo afferrai e lo misi nel sacchetto. «Uscirò probabilmente, inoltre dovrebbe arrivare una mia amica, te?»

«Non lo so, penso che rimarrò a casa, come tutte le sere del resto», sbuffò.

Improvvisamente un'idea mi balenò in mente. «Perché non vieni anche tu?»

«Come?»

«Si, dai vieni anche tu assieme a me e gli altri. Avanti, ti divertirai un sacco!», le promisi e sorridente accettò.

Mi incamminai verso casa tenendo il sacchetto tra le dita. Avevo vietato a Luciano di venire a prendermi dal momento che avevo voglia di fare quattro passi. Chiusi gli occhi ispirando l'odore dell'estate e dei campi. Era totalmente diverso da quando vivevo a Roma, sempre circondata da smog e odore di fogne. Qui si respirava un'aria pulita che prometteva libertà, quella cosa che nella mia vita mi era sempre stata negata. Mentre passeggiavo lungo il ciglio della strada sentii un clacson e, voltandomi, vidi Yuri con la sua Leon rossa.

«Ciao Stellina!», mi salutò e io sorrisi.

Non era la prima volta che mi chiamava così e avevo trovato quell' aggettivo molto carino.

«Ciao Stellina, dove te ne vai di bello?», lo presi in giro e lui si strinse nelle spalle.

«In giro, te invece?», disse andando alla mia stessa andatura.

Sollevai il sacchetto, mostrandogli ciò che mi aveva tenuta impegnata quel pomeriggio. «Torno a casa, mi dedicherò un po' alla musica, probabilmente.»

«Dai salta su, ti do un passaggio», mi propose allungandosi verso di me per aprire la portiera.

Dato il caldo soffocante e il sole cocente, non me lo feci ripetere due volte.

Entrai nell'abitacolo dotato di aria condizionata e mi sentii improvvisamente ristorata.

«Grazie Yuri, se non fosse stato per te, probabilmente sarei stramazzata al suolo come una sardina morta», risi e lui avviò l'auto.

Yuri inserì la chiavetta e selezionò One of us.

«La conosci questa canzone?», mi chiese e io annuendo iniziai a canticchiarla.

«Stasera si fa qualcosa?», chiesi improvvisamente fissandolo.

Yuri si strinse nelle spalle. «Penso di si, cioè io e Davide faremo senz'altro qualcosa, ma Andrea...»

Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora