35-TESSA

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Mi fissai allo specchio, squadrando la mia immagine dai piedi, intrappolati in un paio di tacchi alti neri, i quali slanciavano le mie gambe già magre, donandomi ben dieci centimetri in più. Il mio sguardo avanzò sui pantaloni bianchi e neri attillati e sul top bianco, il quale mostrava una generosa parte di addome. Avevo raccolto i capelli a metà e li avevo acconciati con dei frisé.

Il mio telefono squillò e mi gettai sul materasso per afferrarlo.

«Pronto?», risposi con voce affannata.

«Ehi, tutto bene? Ti disturbo?», mi chiese Gloria e io mi portai una mano alla fronte.

«No, figurati, mi stavo solo preparando. A proposito, tu come ti sei vestita?», indagai.

«Direi bene. Ho su un vestito nero con un po' di pizzo sulle maniche corte.»

«Wow, figo!», esclamai e lei scoppiò a ridere. «Scusami, comunque dimmi tutto.»

«Nulla, volevo sapere se sei pronta per buttarti un po'»

Mi sedetti sulle lenzuola lilla e incrociai le gambe. «A dire il vero... non lo so ancora.»

«Tessa, ma tu e Andrea vi piacete tantissimo, cosa vi blocca?», mi domandò e io mi strinsi nelle spalle.

«La paura?», azzardai.

«Ma di che cosa?»

Già, come faceva Gloria a comprendere il mio stato? Come poteva capire che la mia paura era di innamorarmi di un ragazzo col quale non sarei potuta restare?

«Non lo so...», mentii.

«Va beh, secondo me però stai sprecando tempo prezioso. Insomma buttati!», mi consigliò.

«Forse hai ragione. Ci vediamo tra poco!», esclamai e, dopo di che, riattaccai.

Dopo circa dieci minuti il mio cellulare trillò: era un messaggio di Andrea.


Ciao Tessa,

sono arrivato!

Arrivo subito!


Afferrai la pochette e corsi giù per le scale. Raggiunsi il cancello col fiatone e mi appoggiai per un attimo alle fresche sbarre di metallo.

«Sicura di star bene?», mi domandò una voce ridendo.

Alzai lo sguardo, incrociando quello di Andrea. «Ah ah, molto spiritoso», ribattei rimettendomi dritta e avanzando con passo fiero.

I miei piedi si bloccarono proprio davanti ad Andrea e alzai il mento in segno di sfida.

«Buonasera», mormorò con voce roca.

«Buonasera anche a te.»

I suoi occhi scuri persi nei miei. Qualcuno si schiarì la voce. «Scusate, ma la strada è lunga, non possiamo muoverci?»

Spostai lo sguardo notando Elisa seduta nel sedile del passeggero. Scoppiai a ridere, mi ero quasi dimenticata di lei.

«Certo, cosa stiamo aspettando?»

Andrea scosse la testa con un sorriso esasperato sulle labbra.

«Già, andiamo a divertirci!»

Quando scesi dall'automobile, il caldo mi investì.

«Mio Dio... qualcuno ha acceso il riscaldamento?», si lamentò Gloria raggiungendomi.

Scoppiai a ridere annuendo come una tonta.

Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora