EPILOGO

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TESSA



Salii in macchina felice e rilassata. Andrea era partito un paio di giorni prima mentre io ero rimasta a Roma per terminare i servizi fotografici.

Avevo incontrato Luisa quello stesso pomeriggio per un caffè.

«Allora, di cosa volevi parlarmi?», mi chiese accendendosi una sigaretta.

«Volevo dirti che me ne vado. Mi è dispiaciuto molto il modo in cui sono andate le cose tra di noi. Mi dispiace che tu sia andata alla stampa per raccontare di Andrea. Credevo che la nostra amicizia valesse di più per te, ma a quanto pare mi sbagliavo. Ad ogni modo ti auguro di trovare la felicità. Nessuno si merita di stare da solo.»

Lei mi sorrise amaramente. «Prima o poi si stancherà di te e tu tornerai ad essere sola, come sei sempre stata. Non illuderti», mi rinfacciò.

Ricacciai indietro le lacrime che si stavano affacciando. «Ti auguro ogni bene Luisa. Addio», la salutai dopo di che me ne andai, sentendomi più leggera.

Luisa era stata per me un'amica di passaggio, quella con cui fare baldoria, ma la vera amicizia l'avevo conosciuta solo con Gloria, Davide e Yuri. Con le persone che mi stavano accanto per come ero e non per chi fossi. Chiusi la portiera.

«Allora, signorina Minelli, è pronta per partire?», mi domandò Luciano dal posto di guida.

Posai lo sguardo oltre al finestrino, al ricordo di come le emozioni che avevo provato qualche mese prima fossero totalmente differenti. Non vedevo l'ora di partire perché, questa volta sapevo che ci sarebbe stato Andrea ad aspettarmi.

Fissai gli occhi del mio autista nello specchietto retrovisore. «Non sono mai stata più pronta di così!»

Io e Andrea ci eravamo trovati. Entrambi eravamo precipitati in un tunnel buio di autocommiserazione. Eravamo stati la salvezza l'uno dell'altro. Eravamo il porto sicuro, il faro che illuminava il sentiero privo di pericoli. Eravamo innamorati e questo non sarebbe cambiato ne ora ne mai.



ANDREA



«Allora, è tutto pronto?», domandai e Gloria alzò il pollice in segno di assenso.

«Si, il cibo è già stato cucinato, la casa preparata e la musica è nello stereo. Stai tranquillo!», scherzò dandomi un buffetto sulla nuca.

Risi davanti alla sua sicurezza.

Battei le mani. «Bene, allora Davide tu hai fatto tutto?»

«Certo, ho sistemato tutto quello che mi avevi chiesto. La casa è pulita, il giardino in ordine e tu... credo ti debba rilassare un po'», mi prese in giro.

In quel momento vidi Yuri fare la sua comparsa.

«Allora, come stai? Come te la sei passata?», chiesi vedendo il mio amico un po' giù. Non sapevo cosa fosse accaduto, nemmeno dove fosse andato. Yuri era grande e quando avrebbe voluto parlarmene l'avrebbe fatto.

«Tutto bene avevo solo bisogno di schiarirmi le idee. Come posso dare una mano?»

Per le restati due ore, preparammo tutto nei minimi dettagli.

Quando la BMW di Tessa parcheggiò nel vialetto di casa sua, e la vidi scendere dall'auto, il cuore esplose in mille pezzi. Era lì, da me e ci sarebbe rimasta per sempre.

Tutti i nostri amici le corsero incontro e lei scoppiò a piangere davanti alla festicciola che le avevamo creato.

«Bentornata», sussurrai baciandole il collo.

«Grazie», sorrise posando le sue labbra sulle mie.

Mangiammo e ballammo per tutta la notte.

Quando il mattino dopo, voltandomi, la trovai sdraiata al mio fianco, non potei fare altro che sorridere.

Tessa aprì gli occhi. «Buongiorno.»

«Buongiorno dormigliona, ti è piaciuta la sorpresa di ieri?»

Annuì. «Certo, da impazzire. Mi è dispiaciuto solo che Elisa non ci fosse e Yuri... sbaglio o era giù di corda?»

«Già. Credo che in quest'ultimo periodo si sia innamorato e abbia sofferto molto. Spero solo che le cose si sistemino per lui.»

I miei occhi incrociarono quelli di Tessa, la quale guardava ovunque tranne che me. «Cosa succede? Sai qualcosa che io non so?»

Lei alzò le spalle. «Può essere. È solo un sospetto ma credo che... Yuri si sia innamorato di qualcuno che non crede di poter avere, e quindi l'ha lasciata andare. Tranquillo non sto parlando di me», mi rassicurò. «Spero solo che abbia fatto la scelta giusta.»

«Si lo spero anch'io», sussurrai posando il mio viso sul suo petto. Tessa mi accarezzò i capelli e io mi lasciai coccolare dalle sue mani.

«Ti amo, Andrea», disse baciandomi ed io, stendendomi su di lei, iniziai ad accarezzarle il corpo.

Gemette quando la sfiorai tra le gambe. «Io ti amo.»

Tessa mi attirò più vicino a lei. «Ora che sono qui, non si scappa più», sorrise fissandomi dritto negli occhi.

«Mai più», concordai e, lentamente, iniziammo a fare l'amore.


Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora