13. AL TUO FIANCO

659 20 0
                                    

"La smetti di bendarmi? Ho capito che ti piace legarmi o mettermi qualcosa attorno agli occhi che mi impedisca di vedere ma sta diventando leggermente eccessiva questa tua fissa" in realtà mi piace un sacco questa cosa ma non glielo dirò mai e poi mai, come non gli dirò che sentirgli dire quelle due paroline, in particolar modo mentre stava dentro di me, è stata una delle esperienze più forti di tutta la mia vita...nessuno me le aveva mai dette e non avrei mai pensato che qualcuno sano di mente arrivasse a pronunciarle "Sei una cretina...ma quello che ti sto per mostrare merita assolutamente una benda attorno agli occhi..ora te la tolgo e ricordati che ti amo" fatte uscire dalle sue labbra la prima volta quelle due parole ora lui le dice con il sorriso, anche se è pienamente consapevole che almeno a breve non riceverà da me un 'anche io'. So, sono pienamente consapevole di provare per lui qualcosa di forte ma...il grosso ma della mia assoluta incapacità di affrontare i miei sentimenti però rimane e credo che rimarrà ancora per un pochino "Non c'è uno che ci sta per sposare vero?"
"No, anche se ci avevo pensato in realtà...per caso mi vorresti sposare?"
"Ma neanche morta fidati" in realtà non sono affatto sicura della mia risposta ad una sua ipotetica domanda "Si certo ti credo proprio...eri così carina tutta accoccolata contro di me stamattina...fai le fusa la mattina appena sveglia...cerchi il mio abbraccio..i miei baci.." non vorrei proprio ma divento rossa a ricordare quanto mi piaccia svegliarmi accanto a lui..quanto mi piaccia che sia immancabilmente la prima cosa in assoluto che vedo..se poi ci sommo i suoi occhi che mi guardano, ancora gonfi di sonno, potrei realmente decidere di fare la firma per risvegliarmi sempre così...non mi sono mai definita una da coccole ma con lui mi viene naturale cercare sempre e comunque il contatto fisico, il rifugio tutto particolare di quell'angoletto creato dalle sue braccia attorno a me..e poi adoro i baci fra i capelli, i baci sulla fronte, i baci sulle nocche con le nostre mani intrecciate...sto seriamente perdendo la testa per lui, mannaggia a Stephan "Dettagli..." si sono dettagli che io cerco di definire ancora insignificanti ma che alla fine non lo sono affatto...mancano 24 ore scarse e a me sta salendo seriamente il panico "Pronta per vedere cosa ti ho preparato?" annuisco e sono pronta a vedere tipo...bho in realtà non so cosa aspettarmi ma sono certa che neanche nelle mie fantasie più sfrenate avrei mai pensato di trovarmi davanti una Harley Davidson Street Dark Custom rossa fiammante...non è solo una moto, è una signora moto...è come se fosse LA moto..quella che qualunque appassionato sogna di cavalcare un giorno "Non ci capisco un cazzo ovviamente ma mi hanno detto che è una delle migliori...ti piace?" ovvio che mi piaccia, solo ad un folle non piacerebbe. Qualunque appassionato anche solo un minimo di due ruote amerebbe quella moto. È veloce, scattante, elegante soprattutto nella versione rossa ed argento e a personalmente trasmette sensualità ed una carica erotica pazzesca...ho sempre associato le moto al sesso, alla stessa scarica di adrenalina che il sesso ti regala...se poi combino Stephan e quella moto ne viene fuori un connubio potenzialmente devastante per me..peccato che non metta piede su una moto da 4 anni e che non intenda farlo adesso, ad Ibiza, su una moto del genere, che era la preferita di Marco "No Stephan...non mi piace" indietreggio fino a sedermi su una delle sedie bianche del patio della villa...il sole di mezzogiorno quasi picchia inesorabilmente su Ibiza...la moto luccica al sole, è una tentazione ed un invito che potrei facilmente raccogliere ma che non sono affatto pronta ad affrontare...è un pochino come Stephan. Mi attrae da morire ma non sono pronta "Non ti piace?"
"Non lo capisci? Mio fratello ci è morto su una moto del genere...come cazzo ti è venuto in mente che potesse piacermi?" il suo sguardo colpevole fa male ma anche io sto male...lui ha aperto una voragine profondissima dentro di me...non solo con la storia della moto ovviamente ma con la sua presenza in generale...prima che lui arrivasse mi definivano 'la regina di ghiaccio'..era diventato il mio soprannome che si alternava con 'la troia di ghiaccio' e non so quale fosse peggiore sinceramente...alla fine io ci ridevo sopra perché non avevano tutti i torti...camminavo per Ibiza con la nomea di quella che si faceva scivolare tutto addosso, che scopava un ragazzo diverso ogni sera e che non si faceva ovviamente scalfire dalle critiche e dalle malelingue...tutto quello di cui mi accusavano era vero in fondo...ero senza cuore, ero una troia in definitiva, se per troia si intendeva una ragazza che si divertiva senza cercare legami, ero una ragazza leggermente folle che passava da un letto ad un altro, o a volte il letto non lo vedeva neanche...la troia di ghiaccio non aveva paura di nulla...nessuno al "Destino' o in qualunque altro posto avessi lavorato sapeva nulla di me...non sapevano di Marco, dei miei genitori, di quanto mi stesse stretta Verona e quel cazzo di balcone di Romeo e Giulietta sotto il quale passavo ogni giorno e che avrei voluto solo far scomparire...nessuno sapeva nulla perché nessuno aveva mai chiesto nulla, perché nessuno si era mai soffermato un attimo di più a guardare, a vedere realmente "Pensavo..."
"Cosa pensavi? Che visto che ora ti sei messo in testa questa folle idea che mi ami puoi prenderti il diritto di pensare a cosa sarebbe meglio per me? Fatti i cazzi tuoi Stephan..." lui apre la bocca ma poi la richiude e passa distrattamente le mani sulla carrozzeria lucida e fiammante "Ho sbagliato Alessia, non ho minimamente pensato che tu non fossi pronta..cioè ci ho pensato ma ho anche pensato che sarebbe stata una cosa bella da fare assieme..insomma secondo me è come la tua paura di affezionarti ad un ragazzo, è una cosa irrazionale...perché non provi a salirci? Possiamo fare un giro breve..prendere la strada costiera e fermarci alla prima spiaggia che ti piace..ho fatto portare anche due caschi e ti dico subito che non mi sono mai messo un casco in vita mia tipo e non sono mai salito su una moto del genere ma...mi fido di te quindi..." fa male a fidarsi di me, perché neanche io stessa mi fiderei di me "Secondo te è irrazionale? Ovvio che lo è...mio fratello mi ha fatto salire sulla mia prima moto, che poi era un motorino scassato a soli 13 anni..abbiamo rischiato di stamparci da qualche parte decine di volte...decine...mia madre quando ha saputo che mi aveva fatto salire sulla moto è diventata matta..io da allora ho preso la stessa sua passione...a 16 anni avevo il primo motorino, a 18 la prima moto, ovviamente non uguale a questa ma una moto vera...passavamo ore a pulirle le nostre moto, a prendercene cura...facevamo i raduni, correvamo incontro al sole, sotto la pioggia, anche sotto la neve..e quando salivo sulla moto era libera, quella sensazione di oppressione che sentivo sempre spariva magicamente...mi sentivo...viva, vera.." non gli dico che negli ultimi giorni mi sono sentita nello stesso identico modo "...poi lui è morto..e ho iniziato ad odiarla quella moto...non sono più salita su un sellino...e mi sono ripromessa di non salirci più...e adesso non intendo mettere da parte quella promessa solo perché tu ti sei fissato che potremmo fare un giro insieme in moto..."
"Affrontala questa paura..come devi affrontare la paura di affezionarti deve affrontare anche questa..che cazzo di vita vuoi fare? Tornare a fare la troia al 'Destino'? Prego accomodati...perché possiamo girarci, anzi puoi girarci attorno quanto vuoi ma quello eri...una troia..." stavolta la sberla che gli voglio rifilare gli arriva dritta sulla guancia, forte e sonora come uno schiocco di frusta..il suo viso si volta leggermente e la sua pelle diventa subito rossa...ovviamente vorrei tirargliene almeno una ventina e probabilmente la sensazione di devastazione che sento dentro non si attenuerebbe comunque...mi hanno detto che sono una puttana almeno un migliaio di volte ma questa volta fa male...fa un male cane "E allora tu ami una troia"
"No, amo Alessia...e la ragazza che amo non è certo quella che ho davanti adesso...l'Alessia che amo è quella che a prescindere dalle sue paure su quella moto sarebbe comunque salita, come mi ha parlato delle costellazioni per tre ore nonostante penso che anche quello le facesse tornare in mente suo fratello...l'Alessia che amo è quella che stanotte ha dormito abbracciata a me, anche se so che pure questo le fa paura...penso che ogni cosa fatta negli ultimi 6 giorni ti abbia fatto paura....ovviamente sapevo a cosa andavo incontro quando ho affittato questa moto, sapevo che ti avrebbe fatto paura, sapevo che magari ti saresti arrabbiata anche ma che alla fine avresti capito perché l'avevo fatto...e per la cronaca il fatto che ti abbia detto che ti amo non è una fissa o una cosa campata in aria...è qualcosa che mi fa paura ma che ho affrontato...se tu non vuoi affrontare questa moto e quello che provi per me allora torna al 'Destino'....torna a fare la parte della troia...vattene da sta villa e torna a fare la cosa più facile sulla faccia della terra...scappare" vorrei replicare, urlargli dietro, vorrei avere l'ultima parola, perché mi sembra la cosa importante...ma lui si volta e non mi da la possibilità di togliermi almeno questa soddisfazione..allora decido che no, l'ultima parola non sarà certo la sua, fossi l'ultima cosa che faccio. Lo supero dandogli una spallata poi mi volto e camminando all'indietro mi metto a ridere "Per tua informazione ho fatto la troia anche con te...per me è sempre stato solo quello..." salgo le scale di corsa e poi mi chiudo la porta della stanza che ho diviso con lui alle spalle...mi ci appoggio contro e poi scendo a terra, sedendomi con le ginocchia al petto "Cazzo..." sbatto la testa contro la superficie di legno e continuo ad imprecare...non ho mai permesso alle parole dette alle persone di ferirmi in quel modo. Ovviamente le parole pronunciate da mio padre mi hanno sempre fatto malissimo perché in fondo credi che i tuoi genitori siano quelli che ti debbano proteggere dalle cattiverie del mondo esterno e che invece nel mio caso avevano solo contribuito a fare di me una ragazza con tremila problemi...tutte le parole dette dalle altre persone avevano solo aiutato la mia corazza a crescere...le parole di Stephan invece hanno creato una voragine bella grossa dentro di me...il suo definirmi troia mi ha fatto male, perché avevo sempre cercato di mostrare a Stephan quello che non avevo mai mostrato agli altri...la mia parte peggiore, quella più brutta, con lui non era mai venuta fuori...si, avevamo litigato ma non gli avevo mai volutamente fatto del male...invece adesso gli avevo sputato addosso parole così cariche di astio che mi meritavo seriamente che lui prendesse e se ne andasse lasciandomi lì a passare da sola quelle ultime 24 ore...anche lui però aveva detto delle cose cattive...ed era proprio questa capacità assurda di saperci fare del male a parole e con i gesti la motivazione principale che mi avrebbe portata fra meno di 24 ore a lasciarlo....ci facciamo bene, ma ci facciamo anche male, tanto male...mi alzo da terra e sento un suono ritmico che proviene da sotto...quando mi affaccio al terrazzo vedo Stephan con un pallone fra i piedi che palleggia...non l'ho mai visto giocare o nemmeno fare qualcuna delle sue magie con quell'oggetto che per me è una roba sconosciuta tipo. Non ho mai visto una partita per intero, e non credo che ci riuscirei anche se effettivamente vederlo per 90 minuti o anche meno che corre con un divisa stretta e sudata su un campo non è una visione così brutta dopotutto...mi siedo sulla stessa sdraio che ieri sera ci ha visto protagonisti di uno dei più bei momenti che abbiamo vissuto assieme..lui che mi stringeva e che non mi faceva più pensare a nulla, se non a noi due...noi due...esiste un noi due? Vorrei dire di no, che sono sempre la solita Alessia, quella di sempre, quella che sta bene da sola e che starà sempre bene da sola...purtroppo o per fortuna però capisco che quell'Alessia è evaporata...lo lascerò andare ma non posso pensare di lasciarlo andare in quel modo, con quella litigata che sta facendo un male cane a tutti e due...rimango a fissarlo per almeno dieci minuti, mentre fa quei palleggi assurdi che mi fanno apprezzare appieno una parte di Stephan che finora non ho mai visto. Non ho quasi mai pensato a lui come al calciatore che nella stagione successiva giocherà in Italia ed in Europa cercando per l'ennesima volta di dimostrare di essere all'altezza delle aspettative. Ho pensato veramente poco a chi è Stephan al di fuori di Ibiza, a cosa lo aspetta tornato in Italia, a quanto in fondo il suo lavoro lo porti a contatto con tantissime persone ma gli porti alla fine anche una grande solitudine...siamo molto simili sotto un aspetto...entrambi abbiamo sempre cercato di mostrare al mondo esterno che siamo forti, che il nostro sorriso non ci abbandonerà mai, nonostante tutto quello che può accaderci. La verità è che spesso quel sorriso maschera molto altro...maschera la nostra insicurezza cronica, la nostra paura di essere soli, e di rimanere soli soprattutto...maschera la nostra continua ricerca di qualcosa...qualcosa che forse abbiamo trovato...ma mentre lui sembra pronto ad afferrare quel qualcosa, a diventare grande in fondo, lasciare indietro il ragazzino per diventare uomo, io probabilmente non sono ancora pronta. Il mio essere ragazzina risiede proprio nella mia assoluta paura di avere un legame stabile, nella mia viscerale paura che quando quella persona se ne andrà, perché so che se ne andrà, di me non rimarrà molto...non sono pronta per Stephan e per tutto quello che lui si porta dietro ma gli devo qualcosa..gli devo quel giro in moto, perché devo fargli capire che questi mille gesti che lui ha fatto e sta facendo per me in qualche modo mi hanno cambiata...vado all'armadio, riempito con tutti i vestiti che lui mi ha fatto trovare lì. Decido di indossare  un costume due pezzi nero ed vestitino leggero azzurro, semplicissimo..ai piedi metto delle scarpe da ginnastica perché per portare la moto servono assolutamente delle scarpe comode...tiro su i capelli in uno coda alta, tanto poi andranno compressi nel casco...sono stra emozionata di salire in moto anche se ho anche una paura assurda. Scendo velocemente e raggiungo Stephan...lo trovo che palleggia ancora...ha lo sguardo concentrato ma vedo anche quanto sia arrabbiato...nonostante abbiamo già avuto modo di litigare, mai ha avuto questa reazione. Non so che fare..avvicinarmi e rompere il ghiaccio...ma come?..alla fine decido di fare la scema e di rubargli la palla...corro e gli tocco con la punta del piede la sfera "Mi insegni?" cerco di buttarla sul ridere, sicura che lui a prescindere dall'incazzatura si sciolga e mi assecondi..non ho fatto i conti con il fatto che il suo sguardo sia tagliente, arrabbiato, deluso, ferito e che in fondo ai suoi occhi ci siano anche le lacrime "Non credo sia il caso...chiami da sola qualcuno che ti venga a prendere e ti riporti al 'Destino'? Oppure puoi prendere la macchina che ho noleggiato..io domani farò in un altro modo" posa il piede sulla palla e poi alza la maglia, asciugandosi la fronte sudata con il tessuto...deglutisco a quella visione che non può lasciarmi indifferente...mi mancherà averlo attorno "E quel giro in moto?"
"Non voglio un contentino del cazzo Alessia...non mi devi dare le briciole della tua compassione...non voglio niente da te..." riprende a palleggiare ed io non posso fare altro che farlo sfogare in quel modo per almeno una decina di minuti "Sei bravissimo"
"Grazie...almeno qualcosa la so fare, anche se non so dove cazzo giocherò l'anno prossimo"
"Dovunque giocherai si accorgeranno per forza di quanto tu sia bravo"
"Certo Alessia..a quasi 26 anni però devo fare qualcosa di concreto, perché alla fine conta solo quello...e non so se ho voglia di ripartire da capo da un'altra parte"
"Magari rimarrai a Roma...insomma io ti terrei a vita nella mia squadra" lui sorride per un attimo ma è un sorriso amaro e sicuramente diverso dal solito "Mi terresti a vita nella tua squadra ma non vuoi tenermi nella tua vita"
"Quello è molto più complicato...mi dispiace per quello che ti ho detto prima...ovviamente non ho fatto la troia con te..e sono assolutamente consapevole che alla fine ho fatto esattamente quella parte per la maggior parte della mia vita, come sono assolutamente consapevole che spesso, anzi quasi sempre, metto in atto l'unica cosa che so fare, cioè scappare.."
"E questo vuoi continuare a farlo per quanto ancora? Hai 28 anni Alessia..non ti sto dicendo che sei vecchia o che per forza devi trovarti un fidanzato...ma vorrai pure un punto fisso no? Cazzo lo voglio io a 26 anni..so che dentro di te la cerchi quella stabilita,  altrimenti non avresti mai acconsentito a passare con me questa parte di vacanza...so quello che sento quando siamo assieme...so anche che sei complicata e per quanto non sembri alla maggior parte delle persone anche io lo sono...so poco di te alla fine ma credo di essere comunque una delle persone che ti conosce di più per quella che sei realmente..perché molte cose le ho capite solo guardandoti in faccia e non attraverso le tue parole...e quando ti ho detto che sei una troia spero tu abbia capito quello che intendevo...non penso affatto che tu sia una di quelle che fanno la troia perché gli piace questo ruolo...lo fai perché credo che sia l'unico modo che conosci per sopravvivere a quello che hai vissuto...con Marco, con i tuoi...ma non puoi continuare a scappare... ad un certo punto ti dovrai pur fermare...ed io ti sto dando la possibilità di fermarti ma di farlo con me...insieme è più facile Alessia....anche se non ho la sfera di cristallo e quindi non so quanto durerà...un mese, un anno, per sempre..." quel 'per sempre' aleggia fra di noi...sarebbe bello un 'per sempre' vissuto con lui...ma anche Marco mi aveva detto che sarebbe rimasto sempre con me ed invece se n'è andato...non ho superato il suo abbandono e credo che non lo farò mai...perdere Stephan, anche solo perché fra noi finisse, sarebbe devastante "Lo sai vero?"
"Che cosa? Che domani tornerò in Italia e tu rimarrai qui? Ovvio che lo so...oppure ti riferisci al fatto che tu mi lascerai andare? So anche quello...e da una parte ti capisco anche perché sono convinto che per sapere se una persona tiene realmente a te devi mettere un pochino di distanza e vedere se la mancanza che tu senti sia una cosa passeggera o duratura..quindi so tutto Alessia ma vorrei qualche sicurezza in più"
"Non posso darti questa sicurezza Stephan...però posso portarti a fare un giro in moto" mi avvicino ma lui si sposta e si rimette a palleggiare...capisco che è il suo modo per scaricare la tensione..capisco che il pallone è sempre stato il suo angoletto dove rifugiarsi per sfuggire ai problemi...io sono un suo problema adesso "Ecco perché non avresti dovuto innamorarti di me...te lo avevo detto cazzo"
"Scusa se per una volta negli ultimi tre anni non ho pensato molto con la testa ma ho messo per prima cosa il cuore Alessia...scusa se probabilmente ho scelto la ragazza sbagliata ma non è che posso impedirmi di affezionarmi a qualcuno anche se è stronza e senza cuore" scoppio a ridere per la 'stronza e senza cuore' è anche lui distende il viso in una parvenza di sorriso "Vieni a fare quel giro in moto..dai" lui scuote la testa ma so che se tiro fuori il mio lato più scemo lo convincerò "Per favore" gli spingo via il pallone con il piede e lui impreca "Cazzo Alessia...finiscila" inizio a buttare avanti la palla, mi giro di schiena per fare in modo che lui non  me la rubi...ovviamente so che questo gioco non potrò mai vincerlo...siamo una che non ha mia tenuto fra i piedi un pallone e che lo porta avanti giusto perché sa che se gli tira un calcio quello rotolerà sulla superficie piana e in giocatore professionista che probabilmente ha iniziato a 2 anni o anche meno a giocare e che me la può rubare in qualsiasi momento "Prova a prenderlo..."
"Se mi ci metto in un secondo non lo vedi più quel pallone..."
"Vediamo" so che può benissimo farlo, infatti non so neanche come fa ma fa passare un piede fra le mie gambe aperte, tocca la palla portandola di lato e poi fa una roba assurda girandosi...me lo ritrovo davanti con la palla a terra che ride "Dicevi?"
"Mi insegni qualche roba?" sbuffo come una bambina capricciosa e lui scuote la testa...inizio a rincorrerlo...ridiamo perché io tento in tutti i modi di prendere quella benedetta sfera e lui in alcuni momenti mi fa anche abboccare..quando penso di averlo fregato però lui mi riporta la palla lontano "Stronzo...ti odio"
"Anche io ti odio...non sai quanto..." mi fa l'occhiolino e si rimette a palleggiare "Insegnami...cinque palleggi...solo cinque" lui sbuffa ma alla fine acconsente..mi spiega come tenere il corpo, come tenere le gambe, mi insegna a fissare la palla e a cercare di estromettere dalla mente qualunque altra cosa che non sia quel piccolo oggetto sferico. Molto a fatica raggiungo i cinque palleggi...si, sono storti e lui mi aiuta prendendo a metà con me uno dei rimpalli ma ce la faccio. Gli corro incontro e lo abbraccio a mo di koala, intrecciandogli le braccia al collo e le gambe ai fianchi. Stephan mi posa le mani sul fondoschiena per sostenermi e a sorpresa mi bacia "Sei..."
"Sono...cosa Stephan?"
"La ragazza più complicata, stronza, deficiente, scassacoglioni sulla faccia della terra..e so che è un autentico disastro il fatto che mi sia innamorato di te..ma non posso farci nulla Alessia..perché sei anche l'unica che negli ultimi tre anni mi ha dato veramente qualcosa..quindi stai pur sicura che non finisce con me che me ne vado via da Ibiza domani...fosse l'ultima cosa che faccio ti vengo a riprendere"
"Bisogna vedere se mi farò prendere"
"Sono sicurissimo di si...ora sei assolutamente sicura di fare quel giro in moto?" annuisco "Si...ho paura e anche parecchia..ma voglio farlo...e poi non ti ho mai detto che andare in moto dà una scarica assurda di adrenalina..e poi dovremo smaltirla in qualche modo"
"Sei..." scuote la testa e mi fa mettere i piedi a terra prima di prendermi il viso fra le mani e di posare la sua fronte sulla mia "...sei la donna della mia vita te...che disastro che hai combinato cazzo" mi bacia facendomi scordare dell'enorme portata di quello che ha appena detto...è un disastro di proporzioni epiche...e non so assolutamente dire quanto questa cosa in fondo mi piaccia da impazzire...

TUTTO UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora