54. METTI IN CIRCOLO IL TUO AMORE

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"Avremmo potuto prendere tranquillamente una macchina a noleggio Alessia...quarantacinque minuti in metropolitana saranno un'agonia piccola" Stephan sembra un bambino piccolo che si sta lamentando perché il viaggio con la metro sarà troppo lungo "Non si può pensare di andare a Coney Island in macchina Ste...e poi il viaggio in metro ti dà la possibilità di vedere un sacco di cose..per l'ultimo tratto è fuori dalle gallerie e quindi potremo guardare il panorama..."
"Ed io che pensavo di aver trovato una ragazza che mi assecondasse nella mia voglia di comodità..." sbuffo e gli faccio il dito medio trascinandolo nel vagone mezzo pieno. Vedo due posti liberi in un angolo, che sono anche girati nel senso di marcia giusto e corro fino a lì, scansando la gente...lui può solo starmi dietro ridendo "Amo le comodità Stephan ma amo anche fare la classica turista e a Coney Island si va in metropolitana. Si lo so quando mi hai conosciuta probabilmente hai pensato che io fossi la ragazza con la puzza sotto al naso che ama solo posti a cinque stelle e che non se ne sarebbe mai andata in giro per New York con un ridicolo cappello in testa..." indico il mio cappello con scritto NY in uno scintillante color rosso che si vede anche a tre chilometri di distanza "...ma ho recitato per troppi anni la parte della ragazza con la puzza sotto al naso e sinceramente adesso sono stufa...voglio fare quello che facevo esattamente con Marco e quindi mi dovrai sopportare in questa versione"
"Sarà folle ma a volte sono quasi geloso di Marco" so di nominarlo un sacco di volte ma Stephan è la prima persona con la quale riesco a parlare di lui tranquillamente "Invece dovresti pensare al fatto che tu sei l'unica altra persona oltre a lui che ha mai potuto vedere la vera Alessia...e tu hai moltissimi altri lati di me che per ovvie ragioni lui non ha mai avuto...e poi io ti ho scelto per essere il mio compagno per l'eternità...lui era mio fratello e me lo sono ritrovato in casa per fortuna...tu invece mi sei letteralmente capitato fra le mani e non ho potuto fare altro che prendere atto del fatto che sei l'uomo della mia vita..."
"Ti rendi conto che ti prenderei in questo esatto momento perché hai messo in fila così tante cose belle e romantiche e favolose che vorrei ringraziarti in qualche modo?" rido alle sue parole e gli prendo la mano baciandogli il polso "Potrei semplicemente dirmi che stai bene e che questo viaggio in metro sarà leggermente più sopportabile con la mia presenza al tuo fianco"
"Sto bene e ovviamente la tua presenza non rende solamente tutto più sopportabile ma rende tutto molto ma molto più bello" rido mentre lo bacio e poi mi accoccolo contro di lui continuando a leggere la guida di New York. Ci sono così tante cose da vedere che dovremmo stare lì per due mesi, invece alle due di pomeriggio del giorno dopo saremo già su un aereo destinazione Italia. Lui avrà pochissime ore per riprendersi dal fuso orario perché lo aspetta Trigoria e a ripresa degli allenamenti in vista dell'inizio del campionato. Mancano meno di dieci giorni e tutto riprenderà a pieno ritmo...io sto solo cercando di capire come farò ad incastrare ogni cosa. A metà settembre inizierò il corso di piano e canto ed in più vorrei cercare di seguire Stephan il più possibile...se non ci fosse stato lui nella mia vita sarei ancora ad Ibiza e mi starei preparando per la fine della stagione "A che pensi piccola mia?" adoro quando lui se ne esce con quei nomignoli. Se poi me li sussurra all'orecchio direi che posso pure pensare di collassare felice "Al fatto che sarei ancora ad Ibiza"
"E ti manca?" scuoto la testa "No, non mi manca...ovviamente era una vita totalmente diversa ma no, non potrebbe mai mancarmi...sono a New York con te e non c'è altro posto dove vorrei stare..." Ibiza era per un'Alessia completamente diversa...avevo un armadio pieno di cose che in realtà adesso non metterei mai e poi mai...ormai sono abituata a stare in maglietta e shorts, con le immancabili scarpe da ginnastica ai piedi. I vestiti che ho buttato via mi servivano solo per mantenere la mia apparenza ad Ibiza e poi nei locali dove lavoravo a Verona. Passavo ore davanti all'armadio pieno, passando le mani sui tessuti colorati e luccicanti...ora prendo una maglietta al volo e mi trucco pochissimo..i miei capelli quando sono con Stephan sono quasi sempre acconciati in una treccia perché lui sembra apprezzare molto quel dettaglio ed io lo assecondo volentieri "Ma era una vita più semplice no?"
"Era diversa...ero da sola e potevo fare quello che volevo ma non era affatto la libertà che pensavo di avere..ora mi rendo conto di essere libera...ed è la prima volta nella vita...e dato che a volte sei geloso di Marco penso che neanche lui abbia mai visto l'Alessia totalmente libera...era come se anche lui si aspettasse qualcosa da me...mia madre si aspettava che mi sposassi e diventassi come lei, mio padre si aspettava che diventassi come le ragazze che si scopava all'insaputa di mamma, Marco si aspettava che fossi quella ribelle, a cui non andava bene nulla...si aspettava che fossi sempre quella che lui doveva rimettere nella carreggiata giusta, è come se dovesse sempre salvarmi...si, la sua missione era salvarmi...e tutti gli altri si aspettavano che io fossi l'Alessia sempre sopra le righe, che beveva e fumava e che si divertiva e che scopava un ragazzo diverso ogni sera, o anche più di uno...invece è come se tu fossi l'unico che non si aspetta mai nulla da me..."
"Ogni mattina appena mi sveglio penso se a te basti tutto questo Alessia"
"Come potrebbe non bastarmi? Ovvio che mi basta amore mio...siamo a New York e non potrei desiderare di meglio"
"Ma domani dobbiamo già ripartire..." alzo le spalle "E quindi? Si, dobbiamo ripartire ma abbiamo passato assieme quattro giorni qui...abbiamo visto un sacco di cose...abbiamo fatto il giro in elicottero ed è stato bellissimo. Mi hai regalato la macchina fotografica anche se non dovevi..ora andremo a Coney Island, saliremo sulla ruota panoramica e faremo un sacco di quelle cagate che si fanno lì...sai che ci sono un sacco di quelle cose dove puoi vincere i peluches o quelle cazzate assurde? E poi dobbiamo mangiare gli hot dog, sai che sono stati fatti qui per la prima volta? E poi c'è il ponte di legno dove si deve per forza fare una passeggiata...e poi scendiamo al mare...sono appena le undici di mattina, prestissimo per noi, e quindi abbiamo tutta la giornata davanti a noi..come potrei non essere felice?" lo fisso e in fondo ai suoi bellissimi occhi verdi vedo le lacrime "Ora perché piangi? Si lo so quando parlo a raffica posso spaventare perché quando mi hai conosciuta non parlavo così, anzi...parlavo poco e quindi questa mia versione può spaventare leggermente ma sono sempre io...versione riveduta e corretta post Stephan" lui scoppia a ridere e mi bacia la punta del naso "Quanto ti amo Alessia" sorrido e gli strappo un bacio prima di riprendere a guardare fuori dal finestrino "Pensavo che nulla ti emozionasse Alessia"
"E avevi ragione...nulla mi emozionava realmente...poi qualcosa mi ha emozionato..un dettaglio molto particolare di te signor El Shaarawy. E non pensare subito ad una cosa volgare perché non mi sto riferendo a quel dettaglio...ovviamente perché in quel momento mica potevo saper che saresti stato l'amante migliore che avessi mai avuto...mi riferisco a questi..." gli abbasso le palpebre e gliele bacio facendolo ridere "Ma era buio Alessia"
"Non era buio...era quasi l'alba e ti assicuro che si vedevano benissimo...mi hanno emozionata e quello mi ha fatto paura...poi quando li ho visti bene, da vicino mi hanno proprio definitivamente fregata...ovviamente dopo ho notato molti altri dettagli..."
"E continui a notarli....mi piace quando mi svegli baciandomi e toccandomi amore mio"
"Lo so..." la sera prima siamo andati a letto ad un'ora più decente che per noi comunque vuol dire l'una di notte e quella mattina mi sono alzata presto per i miei standard...alle otto di mattina avevo già gli occhi aperti e dopo averlo fissato per almeno venti minuti avevo deciso di svegliarlo. Quel giorno doveva essere perfetto e ovviamente lo avevamo iniziato nel miglior modo possibile "Ora mi spieghi perché mi hai fatto preparare le valigie come se dovessimo partire domattina presto?"
"Così.." il suo sorrisino non mi convince per nulla, anche perché ho imparato che lui praticamente non fa nulla senza avere una motivazione ben precisa "Andiamo a dormire da qualche altra parte?" Stephan alza le spalle "Non avrai prenotato in uno di quegli alberghi che sono strafighi e chic e che costano un sacco di soldi vero?"
"E anche se fosse?" sa che come ogni altra ragazza sulla faccia della terra amo le mille attenzioni e le sorprese...insomma quale ragazza sana di mente non sognerebbe di passare l'ultima notte a New York in una suite strafiga dove sentirsi una principessa anzi una regina? "Stephan...non mi devi mica conquistare..."
"Lo so...ma sono anche fermamente convinto che la propria donna vada corteggiata e conquistata ogni giorno..e quindi vedrai...non ti dico altro" so che le sue motivazioni sono tantissime...so che la sua paura di perdermi lo porta a strafare ogni tanto ma amo immensamente la sua capacità di sorprendermi sempre e comunque "Dammi un indizio" scuote la testa ma prende la mia guida e va alla sezione dedicata ai posti iper mega romantici dove si dovrebbe portare la propria compagna a New York per farle passare una cena da mille ed una notte...mi indica un ristorante favoloso, che è poi l'unico che si può considerare 'girevole'...la piattaforma del locale compie un giro completo ogni 60 minuti, permettendo di godere di una vista completa su Times Square e tutta Manhattan "Cazzo..." la guida dice che spesso la lista d'attesa è di mesi e mesi..solo con argomentazioni molto ma molto valide si può ottenete un tavolo, oppure si può sborsare una piccola fortuna prenotando una camera nell'albergo ovviamente a 5 stelle di cui il ristorante fa parte e quindi bypassare la fila "Evita di imprecare stasera..."
"Hai prenotato lì? Ma sei completamente folle? E come cazzo ci vado vestita?" lui mi abbraccia e poi mi sussurra che fa tutto parte della sorpresa completa che mi aspetta dopo la nostra gita a Coney Island "Sei felice?" annuisco perché sono una completa scema non lo sarebbe "Si, sono strafelice Stephan ma lo sai che non sono felice per la sorpresa in sé ma perché ci sei tu con me...e la mia sorpresa la improvviserò dopo, quando saremo in camera..."
"Vediamo se ci arriviamo in camera..." ecco perché sono felice...si, la cena e la probabile suite che mi aspettano fanno parte di qualcosa che solo poche elette potranno vivere ed ovviamente mi fa molto piacere di appartenere alla cerchia ristretta di ragazze che hanno un marito che le porta nel ristorante girevole di New York...ma la mia vera fortuna è costituita da quel ragazzo che alla fine mi dà ragione riguardo ai 45 minuti in metro per arrivare a Coney Island..quando scendiamo la ruota panoramica, la seconda più grande del mondo, ci accoglie ma non è la sola cosa che ci accoglie...respiro a pieni polmoni l'aria di mare, e quel profumo di cibo che mi fa sorridere "Ecco..io posso mangiare le schifezze...tu no perché devi mantenere la linea...altrimenti le tue fan poi non possono dirti che sei figo" gli faccio la linguaccia e tento di sgusciare via dal suo abbraccio ma lui mi riacchiappa mentre camminiamo verso il parco divertimenti "L'unica di cui mi importa che mi dica che sono figo sei te piccola tentatrice....devi smetterla di mettere questi shorts che mettono in mostra il culo e le gambe"
"Sei figo tranquillo...fin troppo dato che tutte ti guardano...arriverà il momento in cui ti metterai le felpe e coprirai quelle braccia una volta per tutte..." mi lascio abbracciare mentre fisso estasiata la distesa di giochi che si snoda davanti a noi "Prima...ho fame" corro sul pontile e mi metto in fila per l'hot dog, che credo non sarà l'unico della giornata. Coney Island non è uno dei posti più frequentati di New York, è fuori dai classici circuiti turistici ma a me piace proprio per quello. Quando ero stata lì tre mesi, avevo abitato in una specie di casa che accoglieva studenti e lavoratori stagionali. Avevo fatto la ballerina e anche qualcosa di peggio...ero arrivata al limite di fare la puttana...non mi importava di nulla, se non di cercare di scacciarmi di dosso la sensazione di inutilità e apatia che sentivo scorrermi nelle vene...bevevo e fumavo per annebbiarmi il cervello, perché più non capivo un cazzo e più potevo dire che la mia vita era favolosa così com'era...dicevo a tutti di essere libera ma in fondo non lo ero per un cazzo..la mia zavorra era quel qualcosa che mi portavo dietro fin da piccola...la continua ricerca di qualcosa, qualunque cosa che mi facesse sentire felice. Le stelle, la moto, Marco avevano solo sfiorato in parte quel punto...mi facevano sentire libera per qualche ora, al massimo in giorno ma alla fine l'Alessia insoddisfatta tornava. Ora invece ero veramente felice e soprattutto libera. Io e Stephan ci sediamo ad un tavolino con davanti due hot dog a testa, e una quantità assurda di patatine...la gente ci sfila accanto ed io sorrido...a volte mi accorgo di farlo senza motivo..io che non distendevo mai realmente le labbra in un sorriso spontaneo ora rido un sacco "Non dirmi che dobbiamo fare tutte quelle cose..." indica le giostre ed i giochi "Si...ci teniamo la ruota panoramica per ultima prima di andare al pontile..."
"Quanti giri vuoi fare?" alzo le spalle "Bho...quanti ne concedi alla tua mogliettina innamoratissima di te?" lui mi tira un calcio scherzoso sotto al tavolo "Facciamo tre..." annuisco perché non mi arrischiavo a chiedergli di fare più di un giro "Ma ti dico subito che ho paura delle ruote panoramiche e che quindi dovrò trovare un modo per distrarmi e per non pensare al fatto che potremmo rimanere bloccati su quella roba" indica la ruota che effettivamente è altissima ma a me fa solo venire in mente quanto sarà figo quando saremo in alto e guarderemo il panorama da quell'altezza "Cucciolo..hai paura delle ruote panoramiche..." mi alzo dalla mia seggiola e mi vado a mettere in braccio a Stephan "Si, ho moltissima paura...mi suggerisci un modo per potermi distrarre?"
"Dammi la tua bellissima mano" intreccio le sue dita alle mie e poi abbasso le nostre mani unite fino a farle posare sul cavallo dei miei pantaloncini "Cosi distraggo te però"
"Poi io distrarrò te...vediamo no?...insomma abbiamo sempre fatto in modo di distrarci a vicenda più che volentieri o sbaglio?" Stephan sorride e poi mi bacia lasciando le nostre mani unite posate sul tessuto dei miei shorts "Non sbagli mia dolce mogliettina" mi imbocca con una delle ultime patatine rimaste...finiamo di mangiare e poi ci alziamo...so di essere leggermente folle ma lo trascino ovunque, su ogni attrazione possibile ed immaginabile. Quelle che adoro sono le tazze e ovviamente la giostra dei cavalli. So di essere una delle pochissime ragazze di 28 quasi 29 anni che non è mai andata in un parco di divertimenti ma dalla mia c'è il fatto che non sono mai stata una bimba e poi una ragazza come le altre. Non ho avuto due genitori che la domenica prendevano e mi portavano in giro "Amore mio" gli batto sulla spalla e lo guardo con occhi imploranti "Cosa mi stai per chiedere? Più di venire con te sui cavalli non posso fare Alessia" lui mi sta seguendo dappertutto...siamo circondati da bambini e ragazzini, al momento siamo gli unici che hanno più di 16/17 anni che sono appollaiati su due cavalli identici, il suo completo di pennacchio che svolazza al vento "Andiamo a Gardaland la prossima volta che hai due giorni liberi? Avrai due giorni liberi no? Ti prego"
"Cioè abitando a Verona non ci sei mai andata?" scuoto la testa "No, Marco era un fifone di prima categoria e quindi non mi ci ha mai voluta portare..e poi superata una certa età è tipo ridicolo andarci"
"Quindi io e te a 26 e 28 anni saremo ridicoli ad andarci...mi stai dicendo che per accontentarti mi dovrò rendere ridicolo e andare a Gardaland alla mia età?" annuisco mentre la giostra inizia a muoversi "Ti prego...faccio qualunque cosa"
"Non mi devi promettere nulla...ti ci porto anche dopodomani...alla prima due giorni libera ci andiamo...credo che la prossima settimana si potrebbe fare..va bene?" sono tentata di saltare giù dal mio cavallo per andarlo ad abbracciare ma mi limito a prendergli la mano e a baciargli le nocche. A me basta che lui sorrida e quel giorno sorride un sacco....con il tempo sto capendo pian piano che anche la sua infanzia e la sua adolescenza non sono state normali nel senso più limpido del termine. Decidere di essere un calciatore vuol dire anche sottostare a certe limitazioni...se si intraprende quella strada fin da piccolo questo vuol dire allenamenti quotidiani e partite settimanali, vuol dire che il sabato sera non puoi magari prendere ed andare in giro con i tuoi amici tornando la mattina dopo. Se si decide di fare il calciatore e di farlo subito ad alti livelli questo vuol dire fare delle scelte ben precise...alla fine credo che porti a tanta solitudine anche...quel giorno Stephan ride un sacco...alla fine lo trascino anche in quello che è un labirinto degli specchi. Ci stiamo dentro almeno un'ora e quando finalmente lui riesce a trovare l'uscita io sono già fuori ad aspettarlo da almeno dieci minuti...rido alla sua espressione mezza sconvolta e lo abbraccio mentre lui mi sussurra che solo per me avrebbe fatto una cosa del genere. Ci fermiamo ad ogni singolo stand, in alcuni stiamo un sacco, perché io per esempio mi fisso che voglio per forza un cuscino favoloso con la foto della ruota panoramica stampata sopra ma non voglio che lui me la compri. Voglio vincerlo ad uno stupido gioco dove devi buttare giù dei birilli ma la mia mira è pessima, o meglio faccio finta di non riuscire a buttare giù neanche un birillo. Lascio che sia lui a fare centro cinque volte fino a quando posso abbracciare quel cuscino. Lo ringrazio e poi corro verso lo stand successivo...Stephan mi sta dietro, accumulando sacchetti su sacchetti...penso che mi odi ad un certo punto, invece sorride così tanto e gli occhi gli brillano così tanto che so di aver fatto centro anche quella volta...alle quattro e mezza decidiamo di metterci in fila per salire sulla ruota..vederla da vicino è stupendo...la faccia di Stephan è obiettivamente molto meno entusiasta della mia "Non vorrai andare nella parte esterna vero? Quella interna mi sembra molto ma molto più sicura"
"Ma quelle interne sono fisse"
"Il bello è proprio quello...fisse vuol dire che non oscillano...oggi c'è pure vento Alessia"
"Ma il bello è proprio che quelle esterne oscillano...e poi sono chiuse..sono delle cabine chiuse..mi hai promesso tre giri quindi dato che in ogni biglietto sono inclusi due giri alla fine sono sei lunghissimi giri...uno di questi sicuramente sarà quello che ti fa bloccare per 120 secondi" lui sgrana gli occhi mentre allunga i soldi all'addetto. Lui ci fa lasciare giù i sacchetti e ci chiede se vogliamo la cabina esterne o interna. Stephan seppur riluttante dice esterna ed io saltello. Lo trascino verso la cabina ferma e che sembra aspettare solo noi...quando ci chiudiamo dentro io sono a dir poco elettrizzata...lui invece si tiene al bordo di acciaio guardando giù. Caccia un urlo quando la ruota si muove per dar modo agli altri di salire "Puoi sederti sulle sedie centrali e mettere la cintura pure..io rimango al vetro e faccio le foto..." apro anche leggermente il vetro e sorrido "Di quanto sale sta cosa?"
"50 metri" gli porgo la guida e lui legge la storia della Wonder Wheel sbiancando ogni volta che la ruota si muove per far salire le persone. Quando tutte e sedici le cabine, metà statiche e metà che oscillano, sono piene suona un campanello e la ruota inizia il primo giro "Sto per morire Alessia"
"No che non stai per morire...viaggi un sacco di volte l'anno in aereo e hai paura di sta cosa?" lo prendo in giro ma lui è seriamente bianco cadavere "È paurosa da morire sta dannata ruota"
"Ma non è vero...vieni qua" nonostante lui scuota la testa io lo costringo ad alzarsi e a raggiungermi davanti al vetro. La vista da lì sopra è semplicemente unica...è una di quelle esperienze che si, fanno paura ma sono pure adrenaliniche da impazzire...sento il sangue rombarmi nelle vene e ho il cuore che batte a tremila "Stai bene amore? Se è troppo scendiamo al prossimo giro...dimmi se stai per avere un attacco..." gli prendo il viso fra le mani e inchiodo i suoi occhi nei miei "No, sto bene..." mi abbraccia da dietro e lo sento sorridere sulla mia pelle quando posa la bocca sulla pelle del mio collo "È bellissimo" si il panorama è bellissimo...quando siamo in cima batto le mani e mi volto verso di lui baciandolo con foga "Grazie...grazie" lui alza le spalle e risponde al mio bacio con altrettanta passione "Tu sei bellissima..e sono io a dover ringraziare te" lo bacio mentre la cabina oscilla...in quel momento so che noi due assieme possiamo fare ogni cosa, perché insieme semplicemente siamo qualcosa che niente e nessuno potrà mai fermare...

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