31. NASCE ANCORA IL SOLE

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"Cavolo..averla avuta io una camera del genere da piccola..." mi imbambolo letteralmente davanti ad una parete completamente tappezzata di sue foto da piccolo...era carinissimo anche da bambino, con gli stessi occhi e lo stesso sorriso luminoso. Alzo una mano e accarezzo una delle immagini "È la prima foto che mi hanno fatto quando sono stato tesserato la prima volta..." sento la sua voce dietro di me e sorrido "Quindi un ipotetico figlio tuo avrebbe questo faccino da schiaffi...furbo, a cui però faresti passare quasi tutto liscio perché come puoi arrabbiarti con qualcuno che ha quest'aria dolce?"
"Diciamo che bisognerà vedere come sarà mescolare i miei geni con i tuoi Alessia..magari una bella bimba con gli occhi verdi ma i tuoi capelli quasi neri..." mi sussurra queste parole all'orecchio ed io mi sciolgo letteralmente...a proposito di capelli mi fa passare le dita in mezzo e poi me li sposta su una spalla "Magari meglio se prende tutto da te per il carattere perché un'altra rompicoglioni come me in giro non è che sarebbe proprio il massimo"
"Finiscila..." mi abbraccia da dietro mentre io faccio passare lo sguardo lungo la fila di foto "Hai una tua foto da piccola Alessia?" scuoto la testa anche se in realtà nel portafoglio ce ne ho una ma non gliela farò vedere neanche sotto tortura "Invece mi pare che l'abbia vista da qualche parte...guarda che se non me la fai vedere pratico veramente astinenza per 4 anni...e non sarebbe il massimo" scoppio a ridere perché ce lo vedo poco, anzi per nulla, a mantenere quel proposito ma indico la mia borsa "È nel portafoglio..."
"Posso?" annuisco e lui cerca nello scomparto giusto la foto che ritrae me e Marco quando io avevo tipo una decina d'anni e lui 20 mesi in più "Non ho molte foto nostre, anzi non ce ne ho quasi nessuna perché poco dopo la sua morte ho fatto tipo un falò con tutte le foto...ero così arrabbiata con lui e con me che non volevo più vedere nessuna delle mille e più foto che ci eravamo scattati. Questa però non sono mai riuscita a distruggerla, non so neanche io perché. È stata scattata il giorno in cui lui mi ha portato a casa il pianoforte che aveva comprato per sostituire quello che avevo distrutto...si vede anche di striscio nella foto.." mentre Stephan continua a guardare la foto io passo in rassegna la sua stanza. È spoglia perché comunque non c'è quasi più nulla di suo lì ma è come se avesse conservato ancora parte di quello che è lui. Posso immaginarmelo benissimo chiuso lì, la sera dopo gli allenamenti, con le cuffie nelle orecchie, magari a messaggiare con le prime ragazzine per cui aveva una cotta...che poi sia gelosa anche di loro è assurdo "Eri bellissima anche da piccola e con la faccia imbronciata" sorrido e poi mi siedo sul letto da una piazza a mezza scarsa. Sono stanchissima ma è come se andassi avanti per inerzia. Da quando sono la ragazza di Stephan, anzi forse ancora prima, dalla primissima volta in cui siamo stati assieme è come se cercassi di dormire il meno possibile per perdermi meno dettagli possibili di lui, soprattutto quando dorme "Com'è Stephan? Avere una vera famiglia...qualcuno che si preoccupa realmente per te..."
"Credo che anche i tuoi si siano sempre preoccupati per te..solo che forse non vi siete mai capiti, non siete mai riusciti a pensare e a vivere sulla stessa lunghezza d'onda. Non credere che vivere con una come mia madre sia semplice...a volte avrei voluto barattarla con una di quelle mamme che ti lasciano fare bene o male quello che vuoi, mentre lei ha sempre avuto questa sorta di controllo quasi ossessivo di ogni mio passo. Con Manuel molto meno, probabilmente perché lui era l'intellettuale dei due mentre io stavo sempre con il pallone fra i piedi e combinavo disastri"
"Hai iniziato da piccolo piccolo..." indico una sua foto con un pallone fra le mani quando probabilmente avrà avuto si e no pochi mesi, forse sei "Si..poi tipo ai 5 anni ho veramente capito che avrei voluto fare il calciatore da grande...hanno iniziato a notarmi, hanno iniziato a scegliermi per giocare fuori categoria...tipo a 7 anni giocavo con quelli di 14/15 e lì lasciavo lì dietro, mentre io correvo verso la porta e poi andavo a segnare. Hanno iniziato a parlare di me e quando i miei genitori hanno capito che sarei potuto realmente diventare qualcuno hanno iniziato a seguire ogni spostamento che facessi. Adoro questa cosa ovviamente ma è anche stato...stancante a volte..."
"Credo che la tua infanzia e la tua adolescenza siano state molto diverse da quelle di tutti gli altri no?" lui annuisce e viene a sedersi sul letto accanto a me "Ho iniziato a viaggiare, prima in Liguria e poi per tutta l'Italia...le categorie cambiavano a ritmo assurdo...a volte, anzi quasi sempre, ero il più piccolo ma ero anche quello che correva di più...e quando ho avuto 14/15 anni e le squadre di Serie B hanno iniziato a fare sondaggi su di me lì ho capito che il calcio sarebbe stato veramente quello di cui avrei vissuto e quello per cui avrei vissuto...solo che oltre alle cose positive sono venute fuori anche le cose negative...perché pensi di avere il mondo ai tuoi piedi, e ovviamente anche tutte le ragazze..."
"Primo bacio?" non abbiamo mai parlato di quelle cose e non so perché lo stiamo facendo in quel momento ma è una cosa che voglio fare, forse perché voglio sapere più cose possibili di lui, per cercare di capirlo fino in fondo "14, e non dirlo a mia madre perché lei sa di almeno un anno in più, se non due" rido e poi prendo la mia foto dalle sue mani "Io avevo 13 anni...e lui 17, era uno degli amici di mio fratello...non gliel'ho mai detto perché lo avrebbe ucciso...ovviamente dimostravo almeno 2/3 anni in più di quelli che avevo realmente...gli avevo chiesto di darmi il mio primo bacio e lui credeva che mi sarei limitata a un bacio a stampo molto ma molto casto..invece in pochi giorni siamo arrivati a fare molto più che semplici baci a stampo"
"Ho paura a chiederti quando hai perso la verginità"
"Mancavano 4 mesi ai miei 17 anni..."
"Quindi a 16 anni e mezzo...cavolo" alzo le spalle "Tu?"
"17 e mezzo...un'amica di Manuel" scoppio a ridere "Credo che lui non lo sappia vero?"
"No..e tieniti per te anche questo particolare..." alzo le mani e faccio una faccia innocente al massimo "Non credo che farò mai un discorso del genere con tuo fratello...che già ci ha beccato a fare dei preliminari molto spinti nella cucina a casa dei tuoi"
"Colpa tua Alessia"
"Sempre..di chi vuoi che sia la colpa?" gli do uno spintone e lo faccio sbilanciare fino a farlo sdraiare sul letto "Quindi ho baciato prima io e ho perso la verginità prima io..."
"Di solito sono sempre i ragazzi...ma si sa che noi siamo una coppia atipica...non ti chiedo neanche il numero di ragazzi con il quale sei stata perché lì mi batti nettamente i numeri delle ragazze con cui sono stato io"
"Diciamo che io sono sull'ordine del...boh, non so neanche dirti un più o meno...sai già che da quando è morto Marco il mio stile di vita è quello che hai visto ad Ibiza..o anche poche ore fa Stephan...non ho mai pensato ai numeri ma solo a cambiare ragazzi più velocemente di quanto la mia testa potesse starci dietro...era il mio personale modo di non pensare a quanto fondamentalmente la mia vita mi facesse schifo..." faccio rigirare fra le mani la foto che ritrae me e Marco "Forse non posso neanche mai dire di essere stata realmente felice...quando stavo con mio fratello forse...quando suonavo e cantavo...quando guardavo le stelle..quando andavo in moto...ma erano cose che facevo da sola, che non presupponevano il fatto che condividessi qualcosa con qualcuno..."
"Hai vissuto anche momenti belli però..." alzo le spalle e poi mi sfilo la sua maglia o almeno tento di farlo perché lui mi blocca e compie quel piccolissimo gesto al posto mio "Belli...si, ma ero sempre sola...e non sto dicendo che l'hanno voluto gli altri perché l'ho voluto io e lo riconosco perfettamente...quando sono andata al cimitero la prima volta a trovare Marco gli ho detto che mai avrei trovato una persona così folle da voler fare un pezzettino del suo cammino insieme a me" poggio la testa al suo petto e lascio che lui mi abbracci "Invece l'hai trovato e non sarà solo un pezzettino...sarà un bel pezzo Alessia...sarà la maggior parte della nostra vita"
"Come fai a saperlo Stephan? Che vuoi passare con me la maggior parte della tua vita? Sono un disastro vivente...guarda quanto sono stata cogliona ieri...solo il fatto che abbia avuto la paura fottuta di perderti mi ha impedito di fare una minchiata ancora più grande..."
"Ma ti sei fermata e sei tornata sui tuoi passi...è per questo che so che sei quella giusta. Perché preferisco stare male per te piuttosto che avere una ragazza che fa tutto perfettamente ma che non mi dà nulla....tu mi dai tutto di te stessa...le cose belle e anche quelle brutte....che spero poi scompaiano pian piano perché se vogliamo veramente mettere in piedi qualcosa di vero e bello e duraturo le cazzate ad un certo punto dovremo pure lasciarle da parte no?"
"Lo so..." lascio che le sue mani mi accarezzino la schiena e chiudo gli occhi per un attimo "Stephan..." cerco la sua mano proprio quando sentiamo due risate che arrivano dalla camera a fianco "Ecco Manuel e Giulia...poi quello che fa casino sono io" rido e mi tiro su stiracchiandomi "Avrei bisogno di una doccia...o di un bagno ancora meglio"
"C'è una vasca nel bagno quello grande...possiamo andare a farla se vuoi"
"Ho detto che io avrei bisogno di un bagno..solo io...non sei contemplato nel quadro, non perché non ti ci voglia ma perché abbiamo dato abbastanza spettacolo"
"E avresti il coraggio di lasciarmi nella mia camera tutto da solo?" Stephan rafforza il concetto posandomi le mani sul fondoschiena "Sei pessimo come sempre..."
"Facciamo che posso venire ad aiutarti a fare il bagno...che poi dobbiamo dormire almeno un paio d'ore..."
"Perché tornati qui dormiremo secondo te" lui ride e mi pizzica i fianchi mentre io mi alzo e mi sfilo le scarpe da ginnastica e le calze "Infatti ho detto che dobbiamo dormire un paio di ore...perché le restanti le impegneremo per fare altro...ora andiamo che altrimenti non ci muoviamo più" mi metto in piedi e poi lo guardo mentre si toglie la maglia nera rimanendo con un paio di pantaloncini grigi. Quando si toglie scarpe e calze e poi fa per andare ad aprire la porta rimango totalmente in fissa a guardarlo. Dire che è bello sarebbe veramente poco...diciamo che la sua bellezza va oltre il lato fisico...lui è bello nel suo pacchetto completo. Intreccio la mia mano alla sua e poi lo seguo lungo il corridoio. Tutto è buio e silenzioso tranne per dei rumori che arrivano dalla stanza di Manuel...sapere che per fortuna non siamo gli unici ancora svegli mi rincuora un pochino almeno. Il bagno con la vasca non è grandissimo ma la vasca è favolosa...incassata nel pavimento, circolare e messa dietro una specie di muretto grigio che la separa dal resto dell'ambiente. Stephan inizia a far scendere l'acqua poi ci aggiunge una quantità di bagnoschiuma impressionante facendo si che tutto il bagno sappia di sandalo nel giro di un secondo "Mi spogli tu?"
"Ovviamente si" mi guardo allo specchio e noto quanto abbia il viso stanco...ma ho anche gli occhi grandi e luminosi quindi la stanchezza credo faccia ormai parte della mia espressione quando ho lui nel paraggi. È come se Stephan prosciugasse molta parte delle mie energie...quando ce l'ho accanto è come se fossi sempre proiettata verso di lui..Stephan ha tutta la mia attenzione, anche quando faccio la cogliona e cerco di scappare da questo filo che sembra esistere fra di noi. È un filo che però anche se viene teso al massimo non si spezza..mi riporta sempre appiccicata a lui e credo di aver ormai capito che quello è il mio posto...lui spegne l'acqua e poi mi viene accanto. Mi slaccia i bottoncini dei pantaloni e poi me li fa scendere lungo le gambe. Quando si abbassa mi bacia la pancia ed io ridacchio "Voglio che ci sia un bel bimbo o una bella bimba dentro questo pancino...il più in fretta possibile..." annuisco e gli scompiglio i capelli...poi lascio che mi tolga anche la parte sotto del costume soffiandomi sulla pelle sensibile "Sai di buono amore mio" una frase potenzialmente volgare o comunque con un significato solo fisico e con una connotazione quasi negativa se detta da lui assume un significato completamente diverso...Stephan si alza e mi toglie l'ultimo indumento, il reggiseno rosso che fa parte di quel costume molto mini che lui mi ha comprato ad Ibiza "Quel ragazzo.."
"Samuele" lui annuisce serranda i pugni "Samuele...ti ha vista con la parte superiore di questo costume...non va bene Alessia..."
"Ah no?" lui scuote la testa e poi muove la mano dietro di me girando la chiave nella serratura "Prima che qualcuno ci disturbi...dicevo..non va bene che ti abbia visto così sai?"
"Perché sono solamente tua" lui annuisce, poi mi prende la mano e me la alza sopra la testa facendomi fare una gira volta "Solo mia..." mi metto una mano alla base della schiena mentre l'altra sale a racchiudermi la guancia. Nei suoi occhi dolcezza, tenerezza, possesso, fame, desiderio...so che non usciremo da quel bagno senza aver fatto qualcosa che andrà molto oltre un semplice bagno per la sottoscritta "Voglio il tuo odore addosso Stephan"
"E allora credo che dovrò entrare con te nella vasca...ma non sarò lento per niente..perché la parte lenta e dolce la lascerò per la mia camera..." annuisco e poi rimango a fissarlo mentre con un movimento fluido ed aggraziato si toglie la maglietta. Il vapore prodotto dall'acqua calda nella vasca ha affatto appannare lo specchio ma ha anche imperlato di sudore i nostri corpi. Mi sento senza forze, ho solo bisogno che lui entri dentro di me...riesco solo ad abbassargli pantaloni e boxer poi gli prendo la mano e scavalco il bordo. L'acqua è assolutamente perfetta, e quando mi immergo sento le forze abbandonarmi progressivamente. Stephan mi raggiunge e prende altro bagnoschiuma per lavarmi...strofina dappertutto, mentre continua a fissarmi. Mi dice di girarmi per lavarmi e massaggiarmi i capelli poi mi tira indietro di colpo facendo strabordare un pochino di acqua "Stephan..."
"Shhh...zitta adesso..appoggiati all'indietro..." mi ritrovo con la schiena incollata al suo petto,  le sue braccia che mi stringono e le sue mani che giocano coi miei seni "Merda" alzo il bacino istintivamente e chiudo gli occhi "Punta i piedi al bordo e allarga le gambe" scuoto la testa "Non possiamo..." ma allargo le gambe ugualmente e lascio che lui mi alzi i piedi e me li appoggi al bordo "Com'è stata la prima volta in cui qualcuno ti ha toccata?"
"Eravamo in macchina e volevo disperatamente sentirmi grande..." volevo che il ragazzo davanti a me mi giudicasse alla sua altezza ma avevo finto quella volta...avevo fatto come nei film, qualche urletto e poi l'orgasmo me lo ero procurata da sola a letto molto tempo dopo "È stato bello?"
"Non memorabile diciamo.." gioco con le sue dita posate sulle mie cosce aperte "Vuoi che sia memorabile stavolta?" annuisco "Con te lo è sempre, dalla prima volta" mi tocca ed io rischio di venire seduta stante "Perché?"
"Perché è sempre stato di più Stephan...tu sei sempre stato di più" il suo tocco, il suo sguardo, ogni dettaglio di lui è sempre stato qualcosa di più..gli accarezzo le gambe mentre lui rende quel momento memorabile...e anche qualcosa di più...è sempre giusto, in ogni cosa che fa. Non è mai né eccessivo né troppo delicato...ogni suo tocco ha una connotazione erotica estrema ma non è mai solo quello. Dietro c'è molto di più, un universo che appartiene solo a lui "Girati adesso" le sue dita si sfilano delicatamente ed io stacco la schiena dal suo petto. Mi volto e lo guardo negli occhi. Catturo le sue labbra e non le mollo più. Sono state disegnate e modellate per incastrarsi con le mie...le lingue si cercano, giocano, si rincorrono...le sue mani si posano sulle mia natiche spingendomi in avanti..altra acqua esce fuori ma stavolta non gli dico nulla. Allargo le gambe e faccio scontrare le nostre due parti più sensibili...sento che trattiene il respiro, come me...lo tocco e sento quanto quella giornata lo abbia portato al limite..so che sarà veloce, destabilizzante, forte, anche doloroso "Fammi entrare Ale...non ce la faccio più" sorrido e lo porto sotto di me. Mi abbasso di poco, facendoci pregustare la sensazione unica di essere incastrati "Alessia...per favore" è allo stremo e anche io "Entra..." gli lascio via libera e lui mi riempie...lo sento fino al centro, fino ad un punto perfettamente al centro di me...rimaniamo immobili per almeno un minuto poi ci avviciniamo e ci allontaniamo a ritmo "La tua prima volta Alessia?"
"Normale..poi sono andata migliorando...ma non è stato mai perfetto" si, a volte è stato bello e in alcuni frangenti ho pensato di aver avuto un amante appassionato e che mi avesse fatto vedere le classiche stelle...ma ho sempre inseguito un ideale anche nel sesso...un ideale che fosse un mix assolutamente perfetto di tanti fattori...ho avuto orgasmi favolosi ma mai è stato in quel modo "Lo facciamo diventare perfetto?" annuisco e lo bacio ancora cercando di tener gli occhi aperti perché so che la perfezione arriva anche dalla connessione assurda e unica fra il mio nero ed il suo verde. Stavolta non è lento, né troppo romantico, ma neanche totalmente privo di dolcezza o eccessivamente veloce...è semplicemente perfetto...e quando lui mi lecca il collo, prolungando la marea e facendomi vedere letteralmente le stelle sorrido "Questo punto è mio...solo mio..." mi morde la pelle e l'orgasmo prosegue...sento ogni goccia di lui fluirmi dentro....sono totalmente piena di lui...non c'è posto per altro...

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