73. SEI SEMPRE STATA MIA

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Rileggo per l'ennesima volta il messaggio che Stephan mi ha fatto trovare sul cuscino che di solito usa lui...non so perché fra tutte le mattine lui ha scelto proprio quella per non farsi trovare accanto a me quando avessi aperto gli occhi...fra quattro ore sarò seduta davanti ad una commissione per discutere la mia tesina e chiudere con l'esame orale la mia maturità. Per ora sono a quota 65 centesimi e questo dovrebbe tipo tranquillizzarmi, invece sono ancora più agitata perché so benissimo che il mio obiettivo di arrivare almeno a 95 è ad un passo ed ora che ci sono cosi vicina fa ancora più paura di prima....ed ovviamente il fatto che Stephan non sarà accanto a me non migliora certo il mio umore, anzi lo peggiora e lo porta a livelli bassissimo...lui mi ha comunicato una settimana prima di aver un colloquio con la società del Milan proprio la stessa mattina del mio orale. Purtroppo le esigenze della società non gli hanno permesso di cambiare data cosi l'unica persona che avrei mai voluto accanto al mio orale non ci sarà. Il perché lui sia dovuto partire alle sei di mattina poi non lo capisco proprio...io sono rimasta alzata fino alle due per ripassare, con lui che mi guardava male e quasi quasi era tentato di bruciarmi tutti i quaderni ed i libri...quando mi sono addormentata fra le sue braccia è stato per pochissime ore...quando mi sono svegliata e non l'ho trovato vicino a me poi sono scoppiata a piangere a dirotto...quel biglietto è una magra consolazione "Fanculo..." mi alzo dalla sedia della cucina e mi guardo per l'ultima volta allo specchio accanto all'ingresso. Stephan ha insistito per farmi indossare un vestito naturalmente rosso...è semplicissimo, di cotone, senza fronzoli se non per una decorazione che corre lungo lo scollo...il mio fidanzato, perché lui ormai si definisce sempre in quel modo ha anche preteso che io mi acconciassi i capelli in uno chignon morbido...il dettaglio che mi sta creando più problemi però sono sicuramente i sandali tacco 15...sembra che lui mi abbia vestita per un evento speciale. Ovviamente l'orale della maturità è un evento speciale ma non trovo che sia cosi speciale da richiedere un abbigliamento del genere soprattutto se lui non potrà vedermi. Prendo la cartelletta con tutto l'occorrente e poi esco di casa. Sono ormai 3 mesi che abitiamo assieme e ogni giorno sento più mia quella villetta. Peccato doverla lasciare per Milano anche se sono eccitatissima per la nuova avventura...prima che inizi però ci sarà una vacanza che non so assolutamente dove mi porterà. Anche qui Stephan è stato silenzioso fino all'estremo...so solo che andremo da qualche parte...io voglio solo finire quell'esame, possibilmente al meglio della mia possibilità. Quando esco la macchina di Stephan posteggiata sempre lì davanti non c'è...ho deciso di raggiungere la mia scuola approfittando della generosità di suo papà che ha insistito un sacco per accompagnarmi con la sua auto...quella mattina non sono di compagnia e lui trascorre tutto il tragitto passando lo sguardo da me alla strada. Dire che sono nervosa sarebbe poco...fra pochissime ore tirerò le somme di cinque anni passati in un posto che solo negli ultimi mesi ha allentato la morsa attorno a me. Da marzo in poi la mia vita in quella scuola privata è stata tranquilla...il fatto che sia fidanzata con Stephan mi ha aperto le porte verso qualcosa che per quattro anni e mezzo mi era sembrato solo un miraggio. Tutte e tutti mi hanno lasciata in pace, soprattutto Giulia ed il suo gruppetto di amiche. Dopo aver messo in chiaro che non sarei entrata a far parte della loro ristrettissima cerchia loro mi avevano semplicemente lasciata stare. Avevo vissuto tre mesi che definire belli sarebbe stato un eufemismo...la convivenza con Stephan si era rivelata la miglior cosa che mi potesse succedere, soprattutto in un momento che a livello di stress e ansia era stato peggio del previsto. Avevo sclerato addosso a Stephan almeno tre volte a settimana, se non quattro o cinque...lui mi aveva sopportato quando all'ultimo scombinavo i suoi piani di un fine settimana fuori dicendogli che avevo troppo da studiare...mi aveva capita ma anche spronata e non era mancato qualche momento in cui mi aveva anche mandata a quel paese...a volte riconoscevo di essere stata particolarmente insopportabile...riversavo su di lui le mie frustrazioni e le mie ansie spesso immotivate...litigavamo, ci mandavamo affanculo per poi fare pace..ovviamente lo facevamo saltandoci addosso e facendo divampare la passione che sembrava crescere ogni giorno....dopo parlavamo anche ma prima passavamo almeno un'ora a coccolarci e a dirci che senza l'altro ormai non sapevamo proprio stare. Ed era vero...né io né lui avremmo mai saputo vivere senza l'altro...dire che lo amavo sarebbe stato riduttivo....avevo trovato finalmente qualcuno che riuscisse a star dietro al mio carattere del cazzo...ero lunatica, al limite del bipolarismo puro, ero cattiva e anche acida spesso e volentieri ma lui sembrava sempre trovare il modo per farmi tornare il sorriso...poteva essere con una battuta, poteva essere un messaggio non adatto ai minori sul mio telefono, quando magari stavamo a pochi metri di distanza...a volte era soltanto un bacio sulla testa mentre mi passava dietro quando stavo studiando...si era anche sorbito ore ed ore di mie ripetizioni, su argomenti di cui non sapeva nulla e di cui soprattutto non gli importava niente. Lo amavo per questo ed altre mille cose... i piccoli regali, i mazzi di fiori ed i cioccolatini, le tante cose che lui faceva per me..l'ultima era stata la sera prima...una mega vaschetta di gelato alla Nutella che mi era andato a comprare a 5 chilometri da casa dopo un mio sclero particolarmente acceso "Sai che Stephan avrebbe voluto esserci ma ci tiene tanto a tornare a giocare" annuisco all'indirizzo di suo padre...so che lui ci tiene tantissimo, so che lui dopo il periodo nero iniziato con la morte di Alessia vuole tornare finalmente a vivere, ed il calcio è vita per lui. So che si è allenato duramente per essere pronto e so che avrebbe potuto fare ancora meglio se non ci fossi stata io in mezzo...so che gli ho sottratto energie preziose e so che lui merita di tornare ad essere se stesso al 100% "Mi sarebbe solo piaciuto che lui ci fosse" so che in parte lui c'è..è nel rubino che porto al collo e nell'anello che porto al dito..anello che il giorno dopo la sua proposta di matrimonio ha scatenato il panico a scuola. Tutte si sono chieste se lui mi avesse fatto la fatidica domanda ma io non ho voluto dire nulla...peccato che due ore dopo, mentre io ero impegnata con una verifica di scienze lui avesse pubblicato una foto con la frase "E per la seconda volta ho chiesto al destino che sia per sempre....stavolta quel 'si, lo voglio' intendo farlo durare da qui all'eternità....". Pochi dubbi, anzi quasi nessuno...alla fine della verifica, quando le mie compagne avevano visto la foto non avevano più avuto molte domande rispetto a quell'anello...nei corridoi serpeggiava l'invidia ma era bastato uno sguardo di Stephan a due ragazze che mi avevano guardata leggermente storta all'uscita e tutto era rimasto su un piano abbastanza tranquillo. Ovviamente sapevo che molte mi parlavano alle spalle ma non me ne importava più di tanto...ancora tre ore e poi lì non ci avrei più messo piede "In bocca al lupo" il padre di Stephan si ferma fuori dalla scuola ed io lo guardo sorridendo o almeno tentando di farlo" Grazie...e non solo per il passaggio ovviamente" dato che i miei genitori avevano praticamente tagliato tutti i ponti con me io avevo trovato nei genitori di Stephan una seconda famiglia. In loro avevo trovato quello che non avevo mai trovato in mia madre e mio padre...comprensione, affetto e quel chiedermi almeno una volta al giorno come andasse e come stessi. Ormai il messaggio appena alzata con il buongiorno e la domanda di sua madre su come stessi era un piccolo rito scaramantico. Le volevo bene, parecchio, era una seconda mamma e a volte mi ero ritrovata a chiamarla solo per sapere se a Stephan piacesse o meno un piatto che volevo cucinare per cena. Mi ero resa conto di non sapere molto di lui, ma mi ero ripromessa di conoscere qualcosa in più di Stephan ogni giorno. Avevo capito che le differenze c'erano ed erano anche belle marcate ma entrambi eravamo giunti anche alla conclusione che se si voleva queste differenze potevano essere facilmente superate. E noi due volevamo fortemente far funzionare la nostra relazione. Scendo dalla macchina e subito il mio arrivo scatena il mormorio delle ragazze e dei ragazzi che stazionano all'entrata. Per tutti ormai sono la fidanzata di El Shaarawy, che fra poco partirà con lui per una vacanza da sogno, mentre la maggior parte di loro al massimo andranno in Sardegna...mi incammino lentamente verso la classe dove si stanno svolgendo gli orali della mia classe. Sono capitata al terzo giorno, come terza delle cinque che verranno esaminate quella mattina. La maggior parte delle mie compagne sono vestite in modo decisamente diverso da me ma sono contenta di aver deciso di seguire il consiglio di Stephan. Sto abituandomi ad indossare  cose diverse, che non siano sempre l'accoppiata jeans e maglietta...tutte mormorano e non so se sia per il vestito o come al solito per quel benedetto anello che spicca un sacco al mio dito "Aurora....sei pronta?" ma che cazzo ci fa Giulia lì? Poi mi ricordo  che una delle sue amiche verrà esaminata dopo di me "Si..." la mia tesina è diversa da quella di ogni mia compagna. La nostra è una scuola privata senza un indirizzo preciso, se non un orientamento classico con studio di tre lingue straniere...io ho deciso di portare una tesina che ovviamente riguarda l'astronomia.. so di aver scelto un argomento tosto ma è dal primo giorno del primo anno che so esattamente che cosa avrei portato alla maturità ed i professori sembrano entusiasti della mia decisione. Anche loro sono rimasti spiazzati dalla notizia del mio fidanzamento ma hanno convenuto che quel cambiamento radicale della mia vita e della mia quotidianità abbia solo giovato alla mia concentrazione e al mio rendimento scolastico "Il tuo fidanzato non è con te?"
"No, Stephan è via per lavoro diciamo..." lei annuisce sorridendo. So quello che pensa.. me lo ha esplicitamente detto un giorno in bagno. Giulia pensa che Stephan si stuferà presto di me e preferirà cercare una ragazza più alla sua altezza, cosa che io non sono assolutamente...io non ci ho dato peso anche se quotidianamente quel pensiero attraversa anche me e non posso negarlo. Quello che so però e che Giulia non sa perché non è affar suo è che io e lui abbiamo già portato qualcosa di nostro a Milano, iniziando a costruire la nostra realtà lì. Una realtà che so non sarà tutta in discesa ovviamente ma conto di riuscire ad attutire le cadute inevitabili "E dove andrete in vacanza?"
"Sinceramente non lo so..." arriviamo davanti all'aula dell'orale e sento Giulia mandare una bestemmia. Non capisco perché fino a quando non metto a fuoco la persona appoggiata con la spalla alla parete accanto alla porta "Stephan" gli corro incontro e gli volo letteralmente fra le braccia lasciando la cartelletta sulla scrivania "Ciao ragazzina..."
"Non dovevi andare a Milano..." lui scuote la testa "No, ho già firmato il contratto l'ultima volta...l'annuncio ufficiale verrà dato a fine agosto, a ridosso dell'inizio del campionato...io mi aggregherò alla squadra a inizio agosto...abbiamo un mese di vacanza che non ti dico assolutamente dove ci porterà...ma una cosa che posso dirti con assoluta certezza è che quando partiremo domattina con un volo dall'aeroporto di Genova saremo già sposati" lo guardo senza capire "Scusa?"
"Finito il tuo orale andiamo a sposarci" mi metto a ridere perché quando ho parlato a Stephan di questa cosa non pensavo che lui mi prendesse alla lettera "Ci sposiamo oggi? Sei serio?"
"Serissimo...stasera quando rientreremo a casa saremo ufficialmente marito e moglie...io ho la camicia bianca e tu un vestito che non è bianco ma rosso...finita la maturità avrai la mente più libera e potrai pensare bene alla risposta da darmi" come se dovessi pensarci poi. Non devo assolutamente pensare alla risposta che devo dargli perché so benissimo che la risposta giusta è una sola ed è un 'lo voglio'. Lo so da quella sera passata nella casa dei suoi genitori, quando lui mi ha chiesto di sposarlo...anzi lo so da prima anche. So benissimo che senza di lui non sarei a quel punto perché se sono in quel corridoio, vicino a quell'aula, con la sicurezza di poter arrivare a quel 95 se non a qualcosa in più lo devo principalmente a lui "So già quale risposta darti..." sento Giulia emettere una specie di rantolo dietro di me poi con la coda dell'occhio vedo una persona che non vedo da qualche tempo e che avrei evitato molto volentieri di vedere quel giorno. Mi irrigidisco e Stephan se ne accorge "Cosa c'è ragazzina?" mi tiene fra le braccia stando atttento a mantenere quel contatto adatto ad un luogo come il corridoio di un liceo privato "Nulla...sono solo tesa"
"Non è vero.. hai cambiato espressione..." Stephan si guarda attorno e focalizza lo sguardo sul ragazzo che ora sta parlando con Giulia. Sono amici, come è naturale che sia per la reginetta della scuola e uno dei ragazzi che hanno fatto strage di cuori fino a quando sono usciti per andare all'università. Lui probabilmente è venuto ad assistere all'orale dell'amica di Giulia" Chi cazzo è quello?" è la prima volta che lo vedo veramente incazzato nero..sa già che il ragazzo è colui che mi ha infastidita a quella famosa festa...colui che poi ha messo in giro la voce che la frigida e la difficile fossi io "Nessuno..un ragazzo che veniva qui...dai che manca solo un'altra ragazza prima di me..." faccio per portarlo lontano da Giulia e dal ragazzo ma lui scuote la testa "È lui vero?"
"Stephan...non è più nessuno per me e ovviamente non voglio che tu faccia una scenata qui oggi...lascia perdere..." Stephan annuisce ma continua a guardarlo anche perché lo stesso fa lui...io mi metto a camminare avanti ed indietro lungo il corridoio per scaricare la tensione e ci sto quasi per riuscire quando il ragazzo passando accanto a me sussurra "A lui l'hai data per fortuna...potevi dirlo che volevi solo quello con i soldi" lo dice piano ma non abbastanza perché lo senta solo io. O forse l'intento è che anche o forse soprattutto il mio fidanzato lo senta...Stephan infatti lo fissa e poi sorride..ma è un sorriso gelido...non capisco come due secondi dopo tenga incollato il ragazzo al muro con la sua mano attorno al collo. Faccio un passo avanti ma alla fine decido che sono l'ultima persona che debba mettersi in mezzo...attorno a noi alcuni ragazzi guardano la scena ma conoscendo la fama dell'amico di Giulia ma soprattutto sapendo quanto Stephan sia protettivo nei miei confronti lasciano che loro risolvano la questione autonomamente senza mettersi a questionare "Ripeti cosa hai detto" la voce di Stephan è diversa dal solito...è più bassa ed incazzata e mi mette seriamente i brividi "Dicevo che io e la tua fidanzatina abbiamo avuto un trascorso piuttosto interessante ma che alla fine non siamo riusciti a concludere nel migliore dei modi...evidentemente con te ha cambiato idea"
"Sai una cosa? Mi ricordi un ragazzo che ho incontrato qualche tempo fa...ma almeno lui aveva un pochino di spina dorsale...tu fai solo finta...ora le opzioni sono due..la prima è che tu chieda scusa alla mia fidanzata...la seconda è che tu finisca in commissariato a spiegare come mai passi il tuo tempo libero a rompere i coglioni alle ragazze alle feste...il mio avvocato ha fatto qualche ricerca sulle tue amichette fra cui la cara Giulia ed è spuntato il nome di un ragazzo che pare frequenti le loro feste e che infastidisca le ragazze...pare che sia figlio di un noto commercialista che non credo sarebbe molto felice della pubblicità negativa derivante dall'avere un figlio con la fedina penale non proprio immacolata...fino ad ora non avevo collegato quel ragazzo ad un volto ma ora mi pare che tutti i puntini vadano al loro posto...allora..opzione uno o opzione due?" lui rimane zitto mentre Stephan continua a tenerlo per il collo "Amore.. lascialo andare, ha perfettamente capito..." lo prendo per i fianchi e gli faccio fare un passo indietro "Non è giusto che la passi liscia in questo modo Aurora..."
"È acqua passata...va bene così..." lo faccio voltare ed inchiodo i miei occhi nei suoi. Sentiamo il ragazzo allontanarsi ma noi non gli prestiamo attenzione. Poco dopo anche Giulia gli va dietro ma neanche a lei do un'occhiata perché in quel momento voglio guardare  solo Stephan...è lui la cosa importante in quel momento "Guardami amore mio...si, era il ragazzo che a quella festa ha tentato di toccarmi e di andare oltre ma è successo tanto tempo fa...ora ho te e non voglio che questa storia si metta fra me e te nel giorno del nostro matrimonio...è un giorno che voglio ricordare per sempre come uno dei più belli della mia vita... so che quel ragazzo probabilmente non ci ha provato solo con me ma con altre decine di ragazze ma non è un problema mio adesso...non posso ne' voglio preoccuparmi di lui adesso...è il passato Stephan" lui annuisce cercando di riportare il respiro ad un ritmo normale "Pensare che ti ha toccata mi manda fuori di testa"
"Ha tentato di toccarmi ma non ci è riuscito...si, è stato un episodio che mi ha in qualche modo bloccata dal punto di vista del rapporto con i ragazzi ma comunque a prescindere da lui so che la cosa giusta è stata quella di aspettare te...sono convinta che non avrei mai potuto desiderare prima volta migliore della nostra...tu sei sempre stato l'unico ragazzo per me...e ovviamente la mia risposta oggi sarà 'si'....ora mi fai l'in bocca al lupo per l'orale? Ho una fifa allucinante ma so che con te accanto ce la farò.. entri con me?" lui annuisce "Ovvio che entro con te..." mi bacia sulla punta del naso poi sulle labbra prima di abbracciarmi e di farmi capire se ancora ce ne fosse bisogno che lui è sempre stato l'unico...ma che soprattutto lo sarà sempre...

TUTTO UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora