33. VUOTO A PERDERE

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"Vado un secondo in bagno" Giulia annuisce e mi dice di sbrigarmi perché fra poco inizierà lo spettacolo di fuochi d'artificio e poi dovremo anche far volare le lanterne quindi devo muovermi...sbuffo e alzo gli occhi al cielo..alzo la gonna e cammino velocemente fino a trovarmi al primo piano della villetta. Dato che mi è stato proibito categoricamente da Stephan di andare nella stanza da letto padronale e quindi non posso neanche arrivare al bagno vado in quello più piccolo, che è comunque più grande del bagno che ho nel mio appartamento di Verona. Non so se tenere quel piccolo loft..in fondo mi piace e potrei usarlo per quando vado a trovare Marco al cimitero...è anche vero che non è che sia legatissima a quella città, e poi conto di venire ed andarmene sempre in giornata, cercando di non dirlo neanche a mia madre, perché meno la vedo, meglio sto. La sua comparsata di qualche ora prima ha rafforzato la mia convinzione che io e lei siamo proprio su due lunghezze d'onda completamente diverse...non abbiamo punto di contatto...sto per aprire la porta del bagno quando vedo un'ombra che passa velocemente nel corridoio "Stephan..." poco prima stava parlando con Lorenzo e qualche altro suo amico quindi credo sia tipo impossibile che sia lui ma non si può mai dire "Stephan..dai non fare lo scemo" nessuno mi risponde però quindi decido che ho tipo le traveggole e apro la porta del bagno richiudendola dietro di me. Impedita dal vestito però ci metto un secondo di troppo e in quel secondo la porta si riapre e una persona entra nel mio campo visivo "Alessia..." apro la bocca ma una mano me la tappa e mi spinge all'interno del piccolo bagno facendomi sbattere la schiena contro il mobile dietro di me "È un pochino che non ci vediamo...allora? Ti sono mancato?" riconosco istantaneamente la voce di Filippo anche se non lo vedo benissimo in faccia dato che lui mi impedisce di arrivare all'interruttore della luce e di illuminare l'ambiente. Solo la luce che arriva dall'esterno, dalla piccola finestrella del bagno mi permette di distinguere i contorni del corpo di Filippo "Allora..signora El Shaarawy...cavolo in poco più di una settimana ne hai fatta di strada..." scuoto la testa e cerco di togliermelo di dosso ma lui è pur sempre un ragazzo, incazzato peraltro, e quindi non posso fare molto contro il suo proposito di starmi il più vicino possibile "Se ti tolgo la mano dalla bocca prometti di non urlare?" annuisco perché so benissimo che quando un ragazzo ha un proposito ben definito è meglio lasciargli credere di avere tutto sotto controllo, per poi cercare di fregarlo in qualche modo. Non vedo Filippo dalla sera in cui mi ha chiusa nel bungalow..sembra una vita fa ma in realtà sono passati tipo 7 giorni..pochi giorni alla fine nella quale però mi sono sposata due volte, la seconda delle quali in una bellissima chiesetta a strapiombo sul mare, nella città natale di quello che adesso è ufficialmente mio marito "Perché adesso io e te facciamo un bel discorso e non possiamo certo farlo se tu ti agiti..." mi toglie la mano da davanti alla bocca e poi sorride "Eccoci qua...cavolo trovarti non è stato semplicissimo..e se ti stessi per caso chiedendo come faccio ad essere qua...bhe diciamo che coloro che mi hanno trattenuto ad Ibiza si sono facilmente fatti comprare da qualche fascio di banconote...allora..ora torniamo a noi" mi fa scorrere la mano lungo la guancia per poi fermarla sul mio collo "Sei bellissima vestita così...sembri quasi una regina...quasi ovviamente, perché io e te sappiamo benissimo che tu sei molto lontana dall'essere una regina...allora...ora farai esattamente quello che ti dico" mi lascio scappare una risata ma lui prontamente mi zittisce stringendomi la mano attorno alla gola "Non posso lasciarti segni ma sai benissimo che posso farti male in mille modi diversi..ma sai cosa posso fare soprattutto?" non rispondo così lui mi fa voltare e mi indica una cosa fuori dalla finestrella. Punta il dito ed io seguo la linea tracciata dal suo indice "Guardalo quel ragazzo..perché quello che hai detto durante le tue promesse pronunciate alla chiesetta è la pura e semplice verità...hai detto che lui è la tua debolezza ed è tremendamente vero Alessia...perché per lui tu farai tutto quello che ti dico..."
"Eri alla chiesetta?" lui ride e poi mi fa passare le labbra lungo la curva del collo "Si...e adesso quindi aspettati che io sia tipo ovunque, che segua ogni tuo movimento..e che ogni tanto torni a ricordarti che posso riscuotere quello che voglio, in qualsiasi momento..."
"E cosa vuoi? Soldi? Te ne do quanti ne vuoi"
"No cara Alessia..non voglio i tuoi soldi, né qualcosa di materiale...o meglio anche qualcosa di materiale alla fine perché credo che volere te ed il tuo corpo presupponga che in definitiva io ottenga qualcosa di materiale...te..."
"Che cazzo stai dicendo?" tento di girarmi ma lui mi intima di non farlo "Ora tu lascerei che io ti scopi...esattamente qui...esattamente messa in questo modo, con il tuo bellissimo vestito da principessa...lascerai che io entri dentro di te...perché se non lo farai..beh diciamo che colui che tu reputi la tua debolezza potrebbe incappare in un incidente...la strada quotidiana di un giocatore di calcio è costellata di mille possibilità per un piccolissimo imprevisto..."
"Non puoi minacciare Stephan.." non riesco nemmeno a concepire la possibilità che gli capiti qualcosa a causa mia. In quella giornata non avevo minimamente preso in considerazione che qualcosa potesse andare storto. Avevo abbassato la guardia ma Filippo era stato prontamente capace di riportarmi con i piedi ben piantati per terra...non avevo più pensato a lui ma adesso sentivo il suo odore che mi circondava e le sue mani su di me...e pensare che i nostri giorni ad Ibiza sembravano veramente appartenere ad un'altra epoca "Oh si che posso..e sai perché? Perché so esattamente cosa vuol dire avere una debolezza...è qualcosa che gli altri possono usare contro di te per farti fare quello che vogliono...e Stephan è esattamente questo per te...una debolezza...qualcuno che posso usare per farti fare quello che voglio..ora stai ferma..e se mai ti venisse in mente di urlare...guarda il tuo bellissimo maritino...e pensa a quanto non ti piacerebbe doverlo andare a trovare in una stanza d'ospedale" sento le mani di Filippo che mi abbassano le mutandine bianche poi lui si rialza "Sarebbe facile per me...estremamente facile...fin troppo facile..." le sue dita entrano dentro di me e lui sospira...a me viene solo da piangere perché quella serata era stata fin troppo perfetta fino a quel momento...il rito civile alla chiesetta sconsacrata era stato bellissimo...se quello di Ibiza era stato toccante e i presenti avevano pianto a dirotto, quello a Savona era stato qualcosa di completamente diverso..mi ero sentita gli sguardi di tutti i presenti addosso...avevo sentito ogni singolo sguardo che scandagliava la mia pettinatura, il mio vestito, come tenevo la mano di Stephan,  quante volte lo avevo baciato, quante volte lo avevo guardato...mi ero sentita giudicata ma ogni volta che entravo in panico, ogni volta che una piccolissima goccia di sudore iniziava a scendermi lungo la spina dorsale, lui lo capiva e mi passava il pollice sul dorso della mano tranquillizzandomi...le nostre promesse avevano ricalcato più o meno quelle di Ibiza. Come aveva detto Filippo avevo detto che Stephan era la mia debolezza, qualcuno che in fondo mi rendeva meno forte perché ora non ero più solo Alessia ma ero costantemente proiettata verso di lui. E il ragazzo che ora stava toccandomi come aveva fatto Stephan qualche ora prima sapeva benissimo che l'unico modo per farmi fare esattamente quello che voleva era minacciare lui. Se avesse minacciato me direttamente alla fine io me ne sarei fregata...difficilmente sarei passata sopra ad una minaccia diretta a lui invece...Filippo aveva colto nel segno "Potevamo avere tutto Alessia...ma tu ti sei accontentata di un ragazzo qualunque..." non definirei Stephan un ragazzo qualunque ma non posso ribellarmi a Filippo in quel momento perché peggiorerei solo la situazione. Guardo Stephan nel giardino della villa...parla con Lorenzo e Mauro e ride buttando indietro la testa. Istintivamente sorrido anche io poggiando le dita sul vetro....potrei cercare di attirare la sua attenzione ma alla fine scatenerei un putiferio, rovinando la giornata non solo a lui ma soprattutto ai suoi genitori e ai suoi amici "Eri partita così bene Alessia...avevi preso la decisione giusta poi quando lui è tornato non hai capito più nulla e mi hai lasciato indietro come se fossi un ragazzo di poco conto...bhe ti assicuro che non sono assolutamente qualcuno che puoi usare e poi lasciare indietro come e quando vuoi...e ora te lo dimostrerò...quando io ti chiederò di raggiungermi lo farai..tanto quando lui sarà in ritiro avrai un sacco di tempo libero...tempo che dedicherai a me...girati" faccio come mi dice e lo guardo mentre si slaccia i pantaloni neri e se li abbassa insieme ai boxer. Mi alza la gonna che fruscia quando lui sfiora il tessuto fluttuante "Potresti collaborare leggermente di più Alessia...perché capisco benissimo che tu ami tuo marito ma ti sei messa tu in questa situazione e quindi ora dovrai affrontarne le conseguenze" mi posa le mani sul fondoschiena ed io lo fisso negli occhi azzurri..come ha fatto a piacermi anche solo per una frazione di secondo rimane un mistero "Siediti sul mobile" faccio come mi dice e allargo le gambe. Sono completamente inerme, senza alcuna possibilità di sfuggirgli...quando Filippo entra dentro di me mi fa un male assurdo..non sono eccitata per nulla e questo complica le cose...sento una stilettata assurda che mi trapassa la schiena poi assecondo per quanto possibile le sue spinte...gli vado incontro ma lascio che sia lui a dettare il ritmo...è brutale, mi fa male, come mai successo prima ed io inizio a piangere cercando di non farmi sentire "Smettila di frignare Alessia...non ti si addice proprio guarda" mi asciugo il viso e torno ad essere impassibile. Lascio che lui continui a scoparmi fino a quando viene...il mio proposito di spostarmi subito però viene vanificato dal fatto che lui mi tiene incollata a sé per almeno cinque minuti buoni "Non è stato il massimo Alessia ma miglioreremo...in fondo abbiamo tempo..." lui si riveste poi mi prende la guancia e mi asciuga la pelle ancora umida delle lacrime versate poco prima "Ti chiamo io..e naturalmente questo sarà il nostro piccolo grande segreto" poi mi bacia infilandomi la lingua in bocca...è un bacio che mi violenta più di quello che ha appena fatto...quando lui esce guardo in basso e vedo un piccolo rivolo di sangue che sta macchiando il mobile dove sono ancora seduta, immobile ed incapace di fare qualunque cosa. Mi muovo ma sento un dolore assurdo al basso ventre. Mi pulisco con delle carta igienica e poi mi rivesto. Quando sento vibrare il cellulare che ho posato nella scollatura del vestito quasi caccio un urlo "Amore mio...dove sei? Fra poco ci saranno i fuochi d'artificio e dobbiamo far volare le lanterne...dove ti sei nascosta?"
"Arrivo" mi bagno il viso e poi esco...poco fuori incrocio Stephan che mi prende per la vita e incolla il suo petto alla mia schiena "Vita mia...mi stavi aspettando in bagno ammettilo"
"No Stephan..." cerco di ridere ma lui si accorge subito che qualcosa non va...non posso dirgli nulla però perché mi vengono in mente l'espressione di Filippo e le sue minacce e non posso certo rischiare che lui gli faccia del male "Tutto ok amore mio?" mi fa fermare e mi prende il viso fra le mani cercando di guardarmi fissa negli occhi "Certo..sono solo molto stanca Stephan...solo quello...sono stati giorni pieni di cose, pieni di emozioni e sto iniziando ad accusare il colpo forse..."
"Ancora un'ora e poi mandiamo tutti via..così poi rimaniamo da soli...va bene? O vuoi che mandi via tutti adesso? Potremmo vedere i fuochi artificiali da soli, magari con molti meno vestiti addosso e poi far volare la nostra unica lanterna direttamente dal nostro balconcino" potrei dirgli di si, che sarebbe molto meglio fare così, che voglio rimanere sola con lui ma alla fine questo sarebbe ancora peggio..già non oso immaginare quando saremo soli e lui ovviamente vorrà finire la serata in un solo modo. Non mi costringerebbe mai a fare nulla ma si aspetta che alla fine io e lui finiamo a letto...e fino a mezz'ora prima quello era anche il mio desiderio...prima di Filippo però..prima che anche solo avere Stephan a poca distanza mi facesse venire l'ansia e la tachicardia "No...va bene finire la serata con gli altri...andiamo dai..." lo precedo ma lui mi blocca prendendomi per un gomito. Cerco di ripetermi che è lui, mica è Filippo ma faccio una faccia probabilmente molto spaventata perché lui mi molla subito e lascia che io prosegua da sola. Non so come fare ad andare avanti...potrei scolarmi una mezza bottiglia di champagne ma ovviamente non posso bere dato che io e Stephan abbiamo deciso che vogliamo un erede al più presto...solo in quel momento un pensiero fugace mi attraversa la mente...e se alla fine un ipotetico figlio non fosse di Stephan? Chiudo per un attimo gli occhi e vedo la mia vita ingarbugliarsi sempre di più..sembra lontano anni luce il momento in cui fuori dalla chiesa abbiamo fatto volare i palloncini bianchi..sembrava tutto giusto e perfetto..ora è solo tutto dannatamente sbagliato...

TUTTO UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora