39. CREDI DAVVERO

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"E così questo è il posto dove tu e Lorenzo parlerete di me e Veronica..." lui si mette a ridere ma arrossisce anche, sintomo che alla fine non sono andata così lontano dalla realtà...la stanza è come quella di due fratelli che condividono tutto, a partire dalla televisione a schermo piatto appesa alla parete e alla play...ci sono due letti singoli, due comodini, un cassettone e un armadio più un bagno che non è grandissimo ma che è proprio adatto per due ragazzi...specchio enorme e doccia...è una stanzetta dove ci vedo benissimo loro due, mentre parlano di calcio e di me e Veronica ovviamente "Se non l'avessi notato guarda cosa ho appeso stamattina" in effetti non avevo visto le nostre foto appese sul muro accanto al letto di sinistra..ci sono anche foto di lui con la sua famiglia e di lui con i suoi amici più cari "Così sarai sempre con me" mi siedo sul letto e fisso le foto....ce ne sono tre nostre..la prima è stata scattata quando eravamo ad Ibiza...io non gli avevo ancora detto che lo amavo anche se quello era sicuramente il sentimento che sentivo crescere dentro di me per quel ragazzo che mi aveva completamente stravolto la vita..la seconda l'avevo scattata io sull'aereo che ci stava portando a Savona...e la terza l'avevamo scattata giusto due giorni prima, nel posto di Marco..era buia, perché era stata scattata di notte e alla fine si notavano solo i suoi occhi ma era la più bella forse "Ti sei fissato con quell'aggeggio che stampa immediatamente le foto.." lui alza le spalle e poi si siede accanto a me sul suo lettino singolo "Hey...che c'è? Perché hai quel faccino triste adesso?" prima che lui possa rispondere bussano alla porta. Quando Stephan va ad aprire un addetto delle cucine deposita sul cassettone due vassoi con il pranzo "Dio che fame..." mi alzo ma lui scuote la testa "Ferma che te lo porto lì" lascio che lui mi metta davanti il mio vassoio e che poi si metta accanto a me, dopo aver chiuso a chiave la porta  "Mangia Alessia...e quando torno dalla tournée andiamo a fare un'ecografia eh...perché ormai sarai di 4 settimane e dobbiamo vedere se va tutto bene"
"Sei entrato in modalità 'sono preoccupato e ti metto sotto una campana di vetro'?"
"Sei incinta Alessia...e già gli esercizi che hai fatto prima mi sono sembrati eccessivi....stai bene vero?" muovo la testa su e giù "Sto benissimo..." dopo la corsa in tapis roulant ho fatto semplicemente degli esercizi per le gambe e per le spalle, calibrando il peso, ovviamente con Stephan che mi guardava male perché secondo lui stavo caricando troppo...la palestra di Trigoria è semplicemente favolosa e quindi ho dovuto provare tutti gli attrezzi, sotto la sua attenta supervisione "Mangia..." sbuffo alzando gli occhi al cielo e prendo una forchettata di pasta "Posso venire a mangiare qui ogni giorno?"
"No, perché tutti ti guarderebbero e non voglio che tutti ti guardino...hai un cambio per dopo vero?" annuisco indicando il borsone "Ce ne andiamo a fare un giro per Roma e poi stiamo a cena fuori?" continuo ad annuire sorridendo "Perché non vuoi che gli altri mi guardino?"
"Perché sei mia...e sei troppo bella fidati"
"Per quello mi hai guardato il culo per tutto il tempo prima? Durante gli esercizi" è il suo turno di annuire "Si...e anche perché in quell'ambiente potevo fare solo quello anche se avrei voluto fare molto di più..."
"Abbiamo fatto di più...se non te lo ricordassi abbiamo fatto anche molto altro"
"Ma non abbastanza fidati"
"E allora perché ieri sera mi hai detto quelle cose Stephan?"
"Perché sono un coglione...contenta?" lui continua a mangiare e anche io...dopo quello che è successo in palestra è come se fra noi ci fosse una corrente elettrica strana, come se entrambi volessimo molto di più ma fossimo in qualche modo frenati, soprattutto lui "Ti ripeto la domanda di prima...perché quel faccino triste adesso?"
"Non ho il faccino triste...solo che sto pensando...tutto qua"
"A cosa?" metto da parte il piatto di pasta ormai vuoto e prendo la cotoletta..potrei seriamente abituarmi a mangiare così tutti i giorni..solo che essere l'unica rappresentante di sesso femminile in una stanza piena zeppa di maschi sarebbe decisamente eccessivo, soprattutto se uno di questi fosse geloso marcio come mio marito "Al fatto che a volte non riesco a dimostrarti quanto ti ami..e non so se riuscirò mai a fartelo capire fino in fondo"
"Me lo fai capire fidati..." lui scuote la testa "Invece no..dovevo credere a te Alessia e non a lei...non so perché ho reagito in quel modo"
"Credo sia perché lei e tutto quello che avevi prima di 20 giorni fa rappresenta le cose che conosci o che pensi di conoscere ed è più facile credere alle cose che conosci piuttosto che ad una persona di cui sai il 20% forse...in definitiva ci conosciamo poco...quindi hai creduto a lei e a quello che ti aveva mostrato di sé in due anni..."
"Ti stai pentendo Alessia?" scuoto la testa "Non potrei mai pentirmi di averti sposato Stephan...sicuramente dobbiamo imparare tantissimo l'uno dell'altra e soprattutto dobbiamo imparare a dosare le parole...sappiamo farci molto male a vicenda ma spesso non pensiamo assolutamente quello che ci esce dalla bocca...o pensavi veramente quello che mi hai detto?"
"No, te l'ho detto..pensavo veramente che Valentina fosse in buona fede...e si, probabilmente hai ragione quando dici che lei e tutto quello che c'era prima è un territorio che conosco mentre tu non lo sei..e a volta fa paura sta cosa..amare così tanto una persona anche senza conoscerla fino in fondo..è un bel salto nel buio"
"Si lo è....tu ti stai pentendo?" finisco anche il secondo e poi prendo la ciotola di macedonia "Questa posso metterla nel frigo così la mangiamo dopo?" lui mi dice di si e mi allunga anche la sua ciotola. Mentre Stephan sposta i vassoi ormai vuoti sul comodino io mi abbasso per mettere in frigorifero le ciotole ma così facendo gli do modo di ammirare lo spettacolo del mio sedere in primo piano "Fanculo Alessia...adesso stai facendo apposta"
"Mai detto di giocare pulito...allora...ti stai pentendo?" lui apre la bocca mentre io mi faccio scendere lungo le gambe i leggins e poi butto a terra anche il top coordinato. Rimango con un semplicissimo completo intimo di cotone bianco, anti sesso per eccellenza ma lui non sembra pensarla affatto così perché mi prende per i fianchi e mi fa cascare direttamente in braccio. Rido mettendomi più comoda a cavalcioni su di lui "Posso toglierti la maglietta?" Stephan annuisce ed io posso finalmente sfilargli quella maglietta stretta che è un attentato bello e buono alle mie coronarie "Chi disegna le vostre magliette? Una donna sicuramente perché credo che solo una donna capirebbe quello che le altre donne provano a vedervi con ste cose strettissime addosso..."
"Quindi fantastichi anche sui miei compagni che indossano queste magliette?" scuoto la testa "No, anche se è pur sempre vero che non ne ho mai visto da vicino nessun'altro dei tuoi compagni con queste magliette addosso quindi dovrei verificare sinceramente" lui fa una faccia assurda ed io rido scompigliandoglini capelli "Stronza"
"Non è mica colpa mia se fai domande ambigue...per essere sicura al 100% che stia bene nello stesso modo a tutti i giocatori della Roma dovrei passarvi in rassegna tutti..un giorno posso venire a pranzo e verificare..." gli disegno dei ghirigori sul petto con la punta della dita mentre Stephan mi posa le mani sul fondoschiena spingendomi contro di lui "Non ti basto io?" scuoto la testa "Domanda molto ambigua anche questa...non mi basti mai lo sai...ma se intendi se mi basti tu e non devo andare a cercare altrove qualcosa che tu non riesci a darmi la risposta è si...mi basti tu...perché mi dai tutto ma proprio tutto quello di cui ho bisogno"
"Veramente Alessia? Perché a volte mi sento così insignificante accanto a te" gli prendo il viso fra le mani e sfioro le sue labbra con le mie "Tu insignificante? Proprio no te l'assicuro...sicuramente tutti e due dobbiamo migliorare...perché sbagliamo ma l'importante è che poi recuperiamo...perché sarebbe un bel problema solo nel caso in cui uno dei due non avesse voglia di recuperare perché vorrebbe dire che non c'è più la voglia di stare assieme...mentre noi vogliamo stare assieme...altrimenti non saremmo qua a lottare ogni volta per quello che c'è fra di noi..." lo spingo fino a farlo sdraiare sulla schiena, tentando di togliergli quell'espressione assorta dal viso ma non ci riesco...allora decido di usare le maniere forti. Mi sfilo il reggiseno di cotone e la butto oltre il bordo del letto singolo poi mi sdraio sopra di lui "Non avevi qualche fantasia da soddisfare?" lui annuisce ma non accenna a fare nulla se non posarmi le mani sulla parte bassa della schiena massaggiandomi la pelle "Raccontamene una"
"Non è nulla di speciale Alessia...tutti noi però abbiamo il desiderio di stare con la ragazza che amiamo nel nostro letto qui al centro sportivo...perché poi quando ci torneremo le altre volte penseremo a quel momento...e poi il lettino singolo in una stanza tipicamente maschile ti fa pensare a qualcosa di leggermente proibito..."
"Vuoi fare l'amore con me qui?"
"Non sai quanto....ti desidero così tanto" incastra la mano fra i miei capelli, poi toglie l'elastico che chiude la coda e mi passa le dita fra le onde scure..avrò i capelli che saranno un disastro ma a lui sembra non importare anzi. Mi guarda in maniera così intensa che anche senza fare altro mi riesce a far scendere i brividi lungo la schiena "Anche io ti desidero da morire...ti lasci andare per favore? Prima l'hai detto tu a me, ora lo dico io a te...ho bisogno dello Stephan della prima notte al Destino, quello che non riusciva a togliermi le mani di dosso...so che è nascosto da qualche parte..e so che qui a Roma tendi a nasconderlo...ma sai che con me non hai bisogno di nascondere nessun lato del tuo carattere..." lui sorride ma è un sorriso diverso dal solito...è di quelli che mi riserva quando viene fuori la sua parte più istintiva e folle, quella che ha bussato al mio bungalow venti giorni prima, non sapendo che quel gesto avrebbe cambiato per sempre le nostre vite. Senza che me ne accorga quasi mi ritrovo sulla schiena, praticamente schiacciata contro il muro accanto al letto...poco dopo le mutandine bianche sono a terra, assieme ai suoi pantaloncini e ai suoi boxer...grazie all'aria condizionata della stanza si sta bene ma la vicinanza fra i nostri corpi sudati, che entrano in collisione fra loro, fa innalzare la temperatura a livelli assurdi "Vuoi lo Stephan di Ibiza? Quello che non era mai sazio di te?" annuisco "Si ma voglio anche lo Stephan dolce, quello che mi fa innamorare ogni giorno di più di lui"
"Pensavo di averti persa" faccio per rispondere ma lui mi spiazza entrando dentro di me con il pollice e allargandomi con due dita...è così erotico che caccio un urlo, che lui soffoca con le labbra "Poi capiscono cosa stiamo facendo" ride tappandomi la bocca con due dita...spalanca gli occhi quando io tiro fuori la lingua e gli lecco le dita "Perché non l'hanno capito vero? Pensano che stiamo giocando alla play per caso? Mica sono Pellegrini...perché spero che tu e Lorenzo facciate quello quando siete qua"
"Ora parleremo di te e Veronica anche...di quante volte lo facciamo, le posizioni preferite..."
"Quante volte...non sono quantificabili...sulla posizione preferita direi che vanno bene tutte...basta che alla fine raggiungiamo quel posto solo nostro" mentre lui mi manda in paradiso con le dita chiudo gli occhi e gli pianto le unghie nella schiena "Cazzo....è stato...mi verrebbe da dire diverso anche se non so perché..e in realtà non abbiano ancora fato quello che entrambi vogliamo fare da ieri sera..." è una sensazione strana, come se Roma, quel posto, conferissero a mio marito qualcosa di diverso dal solito. Capisco che lui non è più solo Stephan ma è anche El Shaarawy, giocatore che in quel posto fa ogni giorno quello che più ama fare "Stephan..." lui mi sta baciando il collo mentre sento distintamente quanto mi desideri. Lo sfioro e lo sento emettere un sibilo "Dimmi..."
"Amo ogni lato di te...e imparerò ad amare anche la tua parte pubblica...perché sono convinta che in parte tu abbia creduto a lei ieri perché Valentina ha già conosciuto quel tuo lato e hai paura che io non lo apprezzi ma ti giuro che non è così...ci metterò più tempo magari ma imparerò ad amare anche il giocatore perché io intendo amare tutto il pacchetto completo...anche la tua parte incazzata o scazzata perché non è andata bene una partita...amerò te a 360 gradi...ogni più piccolo angolino o spazio..."
"Anche quelli più brutti?" annuisco anche se non credo che abbia angoli brutti ma magari angoli meno belli...lo bacio mentre entra dentro di me "Da quando hai questa fantasia? Di farlo con una ragazza al centro sportivo?"
"Credo otto o nove anni..." mi metto a ridere "Allora devo impegnarmi..."
"Moltissimo...dobbiamo impegnarci molto..." ed è quello che facciamo, ma non perché sia una sua fantasia o perché io mi debba sentire al livello di qualcosa che lui sogna di fare da anni ed anni ma semplicemente perché è quello che siamo noi...e forse quella versione di Stephan è la più bella..il mix dato dal ragazzo di Ibiza ma anche dal giocatore che si trova nel luogo dove passa un sacco di tempo e nel quale si toglie anche molte soddisfazioni...ne viene fuori un uomo favoloso...pieno di paure ma comunque favoloso...e che ha scelto me come donna da avere accanto per sempre...

TUTTO UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora