"Scusa ma io dove mi metto?" indico a Stephan il posto davanti a me ma lui scuote la testa "Hai capito male...sto dietro come al solito...non ho mai guidato una moto del genere"
"Ci sono io dietro di te...tengo le mani posate sulle tue braccia così ti aiuto e scaliamo le marce assieme...vedrai che ce la facciamo...basta che tieni le braccia strette che altrimenti io non riesco ad arrivare neanche ai tuoi gomiti..."
"Alessia...se caschiamo?"
"Andiamo piano...tanto sono pochissimi chilometri e abbiamo tutto il tempo del mondo..ora sali che altrimenti non ci arriviamo a vedere il tramonto però" vedo che Stephan è ancora titubante così gli prendo il viso fra le mani e avvicino la sua bocca alla mia "Dobbiamo fare incetta di emozioni così poi ce le potremo rivivere quando saremo lontani..." continuo a ripensare a quei 10 giorni e poi alle due settimane che passeremo lontani. Già pensare di stare in una città che non conosco, da sola, magari in una casa tutta nuova, con lui che si allena ed io che non posso neanche vederlo cinque minuti al giorno mi fa salire una sensazione che non ho mai sperimentato. È come se mi si formasse un magone assurdo in fondo della gola, che poi sale sempre più su, fino a concentrarsi nei condotti lacrimali. Ho pianto pochissimo in vita mia, anche quando Marco è morto...da qualche ora invece sembra sempre che sia in procinto di piangere ed io odio piangere. Lui non mi risponde ma incolla le sue labbra alle mie e poi si mette il casco "E poi devi fare pratica perché dobbiamo girare per i dintorni di Roma in moto...sarà fighissimo..basta che guardi la strada...sei mai stato su una moto? Anche un motorino di quelli piccoli.." lui annuisce "Si, ma quelli bianchi, tipo scooter"
"Questa è solo 3 volte più grande e pesante...ma la sensazione che ti dà è assurda...svuota la mente e pensa solo all'asfalto che ti lasci dietro e alla striscia che hai davanti" lui annuisce e poi scavalca il sellino. Quando si siede davanti a me io praticamente non vedo più nulla, perché lui, la sua schiena, le sue spalle coprono tutta la visuale. Mi sposto di modo che da un piccolo spiraglio creato dalle sue braccia riesca a vedere qualcosa davanti a me "Ora tira su il cavalletto"
"Sarà un completo disastro Alessia" rido in risposta alla sua voce impanicata ma poi torno seria perché capisco che lui ha bisogno che lo rassicuri e che gli faccia capire che mi fido di lui "No, andrà benissimo" con un spinta del tallone fa scattare il cavalletto e poi alza una delle due gambe. Giro la chiave d'accensione e il motore romba sotto di noi "Ricordati che ti amo"
"Anche io" giro il manubrio e poi stringo leggermente le gambe attorno alle sue facendogli capire che è ora di andare...detta sinceramente ho sempre guidato da sola, non ho mai condiviso la mia moto con nessun'altro se non con Marco ma molto raramente. Ovviamente le poche volte in cui ho fatto sedere qualcuno sulla mia moto, ho sempre guidato io, relegando gli altri a semplici gregari. Anche quella volta pensavo che avrei guidato io, ma poco prima mi era venuta l'assurda idea di sedermi dietro per una volta, lasciando a Stephan la prima fila. Sono consapevole che lui non ha mai portato una moto del genere e come ha detto lui potrebbe essere un completo disastro ma è anche una di quelle esperienze che puoi dividere e condividere solo con una persona e per me quella persona è lui. Ovviamente quando fa spegnere la moto dopo un metro alzo gli occhi al cielo ma quando lui fa per scendere e mollare tutto scuoto la testa "Non esiste...pratico astinenza per un mese eh"
"Stronza..sono ricatti belli e buoni questi...come cazzo pensi che possiamo praticare astinenza se poi abbiamo la prospettiva di non vederci per settimane?"
"E allora fai andare sta moto" so essere molto stronza quando voglio, soprattutto quando devo smuovere una persona che a volte è quasi più testarda di me...quasi...perché quando io voglio qualcosa la ottengo e uso ogni mezzo possibile, anche i ricatti che riguardano il sesso. Ricatto che pare ottenere il suo effetto perché lui riparte "Vedi che alla fine vinco io?" lui mi fa il dito medio tenendo la mano sul manubrio ed io rido. Andiamo avanti piano, anzi pianissimo per i miei gusti...spesso devo aggiustare il tiro sia del gas che lui dà, sia dell'inclinazione della moto...non ho mai la sensazione di morte imminente e questo è già un grande traguardo. Quando ci fermiamo ad un semaforo lui poggia la gamba a terra e poi gira leggermente il viso "Allora? Come va Ale?" annuisco e gli passo la mano sulla gamba, nel punto in cui il pantaloncini che indossa lascia la pelle scoperta "Vai alla grande amore...sei molto sexy mentre guidi la mia Harley..non che tu non lo sia normalmente eh ma così sei molto ma molto scopabile" lui stacca momentaneamente la mano dal manubrio e mi strizza il ginocchio "Scema che sei" ripartiamo e man mano che le ruote della moto bruciano l'asfalto lui prende sempre più sicurezza. Ovviamente ci vogliono anni ed anni e chilometri e chilometri per acquisire quella familiarità con la moto che ti permette di guidare quasi ad occhi chiusi in alcuni momenti. Ora lui è così concentrato sulla guida e sul non commettere errori che non si gode assolutamente il paesaggio e la sensazione di assoluta libertà che stare su un moto riesce a trasmetterti...io oltre a guardare che lui riesca a gestire ogni aspetto dello stare su una moto e del portarci a destinazione, ho anche da gestire la sensazione, totalmente nuova per me, di stare dietro ad un'altra persona sul sellino e quindi di lasciarle il controllo della mia moto. Che poi si tratti del ragazzo che amo è un ulteriore problema per me perché vedere che lui guida una Harley, anche se in modo impacciato e non fluido è una delle cose più fottutamente erotiche del mondo. Già vederlo guidare la macchina è una scarica assurda di adrenalina, che mi prende al basso ventre e che mi infiamma le vene...vederlo sulla moto è qualcosa di ancora più forte, almeno per me. Avere il bacino e le gambe appiccicate alle sue, sentire che il suo fondoschiena si muove sul sellino, vedere le sue braccia e la sua schiena che formano un muro davanti ai miei occhi, passare le mani sulle sue braccia e sentire i muscoli che guizzano mentre lui stringe il manubrio, avere nella narici il suo inconfondibile profumo...è una delle esperienze più forti di tutta la mia vita...chiudo per un attimo gli occhi e lascio che la sensazione di libertà e di potenza, mescolata alla sensazione di essere invincibile, mi fluisca nelle vene...lascio che ogni terminazione nervosa sia piena di lui e di quello che stiamo condividendo..lascio che man mano che i metri che ci lasciamo dietro aumentano io lasci dietro anche tutto quello che sono stata ad Ibiza per tre estati. Mi ricordo che quando sono arrivata lì per la prima volta ho sentito di appartenere a quel posto...alle sue spiagge, al suo mare, al suo casino, alla sua gente...per tre lunghissime estati sono stata l'Alessia senza regole e senza alcun tipo di costrizione. Ho vissuto solo per me...dimenticandomi che vivere le emozioni e le esperienze in due è mille volte più appagante e divertente "Ora gira...piano...dolcemente Stephan..andare in moto è come fare l'amore, e non sono parole mie ma di mio fratello, quando mi ha insegnato ad andare in moto...ha detto che dovevo imparare a dosare le forze e le energie, perché a volte devi andare veloce e a volte invece devi andare lentissimo...per assaporare ogni momento" sposto le mani posate fino a quel momento sulle sue braccia e gliele poso sulla pancia...giro il viso e metto la guancia sulla sua schiena..non guardo la strada anche se so benissimo che l'ultimo tratto è il più difficile perché è pieno di curve, infatti sento la sua voce che strilla cercando di sovrastare il rumore del motore "Alessia...porca troia...rimetti le mani dove stavano...ci andremo a schiantare"
"Ma finiscila...." so che ci porterà a destinazione senza sfracellarci sulla roccia, perché mi fido di lui e credo di non essermi mai fidata in questo modo di una persona. Mi fido di Stephan ancora di più che di Marco, perché sapevo che mio fratello aveva questo innato istinto di protezione nei miei confronti...mi vedeva come la banbina di casa, con mia madre che mi voleva vestire di rosa e mio padre che mi trattava come un fantasma che valeva meno di zero...purtroppo stavo in mezzo ad una corda, e Marco mi aveva dato una piccola scappatoia dalla mia vita di merda..mi aveva coinvolto nelle sue mille stronzate, mi aveva insegnato ad andare in moto, mi aveva insegnato a leggere le stelle, con lui parlavo di un futuro, un futuro che poi si era interrotto troppo presto. Stephan era tutta un'altra storia...Stephan era qualcosa che non avevo minimamente previsto e che in alcuni momenti non riuscivo ancora a capire fino in fondo, Stephan era un'incognita, una variabile impazzita che credo non sarei mai riuscita a comprendere appieno. Lui era mille cose insieme, era il sole ma anche la luna, era il buio ma anche la luce, era il Nord ma anche il Sud perché aveva così tante sfaccettature diverse che appena si voltava riuscivi a coglierne una sfumatura diversa "Ti odio Alessia" decido di non rispondergli a parole ma di tracciargli le lettere "Io ti amo" sulla pelle del braccio. Spesso dicevamo di odiarci perché era vero...ci odiavamo a causa di quell'amore che probabilmente non avremmo mai capito fino in fondo...non l'avevamo cercato, era arrivato nelle nostre giornate, così, scombinandoci i piani e la vita...si, a volte lo odiavo perché riconoscevo benissimo che la mia vita, prima di lui, era più semplice e lineare. Mi divertivo, scopavo, mi sballavo...ero io da sola....c'era solo Alessia, con un carattere del cazzo, con delle convinzioni che derivavano da quello che la vita, che il destino mi aveva messo davanti. Poi era arrivato lui e non c'era più stata solo Alessia...c'era Alessia innamorata persa di lui, c'era Alessia che adesso piangeva per un cazzo, c'era Alessia che al solo pensiero di passare 10 giorni lontana da lui sentiva una morsa alla bocca dello stomaco, c' era Alessia che si sentiva a pezzi al solo pensiero di non averlo vicino per qualche giorno, perché adesso Alessia era completa solo quando stava con lui. A volte odiavo questa mia versione, perché ero diventata un pochino come tutte le ragazzette che odiavo, quelle che mettevano post smielati su Instagram parlando di quanto si sentissero complete soltanto quando avevano vicino il loro amore...ero come loro, avevo trovato, anzi ero stata completamente travolta da un amore così totalizzante e destabilizzante che mi aveva lasciata senza alcuna difesa "Siamo quasi arrivati" riapro gli occhi e giro il viso. 'Es Vedrà' è un'isoletta disabitata a circa 400 metri dalla spiaggia di Cala d'Hort, ed è uno dei luoghi turistici per eccellenza di Ibiza soprattutto al tramonto. Ci sono tantissime leggende che circondano quest'isola ma sinceramente io ero stata solo una volta lì, e peraltro di notte, per una festa a base di champagne e molto altro quindi del tramonto spettacolare di cui parlavano tutti alla sottoscritta non me ne era mai importato poi molto. Dato che però lo dipingevano come una di quelle esperienze che tutti dovevano provare almeno una volta nella vita e dato che contavo di cambiare meta per le mie vacanze da quel momento in poi vedere quel benedetto tramonto era diventato una piccola fissa "Giusto in tempo...sei andato lentissimo" lo prendo in giro e lui fa il dito medio poi spegne la moto e si toglie il casco...gli smuovo i capelli poi mi tolgo il mio di casco e lo aggancio al manubrio "Dai che sei stato bravissimo" scendo dalla moto e gli faccio cenno di spicciarsi perché quel tramonto non è che aspetta noi. Trovo un posticino e mi siedo sul parapetto, buttando le gambe oltre il bordo "Che cazzo fai?"
"Mi sono seduta...mica sto in piedi...poi sono tutti seduti così, mica volo giù" effettivamente volare giù da lì equivarrebbe a sfracellarsi sulle rocce in maniera istantanea e molto netta quindi sto attenta "Non puoi stare qui dove sono io?"
"Dio ma che fifone...sto attenta..." sento che lui mi mette le mani in vita e mi tira leggermente indietro, un mezzo millimetro che non cambierebbe nulla ma lui sembra contento quindi lo lascio fare "Ci sei mai venuta?"
"No, solo ad una festa di notte alla spiaggia qui sotto.."
"Troppo romantico?" annuisco "Ma dopo cosa facciamo?"
"C'è una festa al 'Destino' per te...una sorta di saluto generale" mi volto e in quell'esatto momento il volto di Stephan viene colpito dal primo raggio arancione del tramonto "Non la voglio una festa"
"Io invece ti ho organizzato una festa...insieme a Jonathan e a Katy...potrai ballare o cantare..o anche solo stare vicino a me...è una sorta di arrivederci...magari non proprio un addio perché potremmo sempre tornarci per qualche giorno se vuoi, le prossime estati...o magari se vuoi tornarci da sola ad agosto quando non ci sono puoi benissimo farlo..." lo guardo come se fosse completamente folle..poi mi giro verso il mare e rimango per un attimo a fisare il meraviglioso spettacolo che la natura ci sta mettendo davanti...è effettivamente una di quelle cose che devi viverle per capire di cosa stai parlando perché nessuno può spiegartele a parole. Non so perché mi viene da piangere...forse perché sto realmente rendendomi conto della persona che ho accanto solo in quel momento "Come puoi anche solo prendere in considerazione la possibilità che io torni qui da sola, senza di te, quando sei a centinaia di chilometri di distanza o magari anche migliaia? Dovresti avere fiducia 0 nei miei confronti adesso..e invece mi faresti tornare qui da sola"
"Penso che se volessi mettermi le corna potresti farlo anche a Roma, quando io sono agli allenamenti...mica devi per forza venire qua per cornificarmi..." è un gran bel ragionamento ovviamente, che non fa una piega, perché in fondo ha perfettamente senso. Peccato che nessun ragazzo lo farebbe quel ragionamento, perché gira ancora su internet un video dove scopo Filippo mentre sono fidanzata con lui "Come fai?"
"A fare cosa? Alessia sai benissimo che sono geloso da morire, sai benissimo che avrei staccato a morsi la mano dell'amico di Lorenzo che te l'ha appoggiata sul fianco qualche ora fa, sai benissimo che come ogni ragazzo follemente innamorato della propria ragazza, e con la prospettiva che questa ragazza diventi sua moglie fra poco tempo, ti metterei sotto una campana di vetro o ti chiuderei in una stanza buttando la chiave. Sai che il tuo modo di fare, anche il solo modo che hai di ancheggiare o di camminare o di buttarti i capelli sulla spalla mi fa salire il sangue al cervello, perché senza rendertene conto e senza fare assolutamente nulla di eccessivo attiri gli sguardi di tutti...e ti giuro che non è facile dirti di tornare pure qui magari anche da sola..ma sono anche consapevole che un matrimonio, o anche un semplice fidanzamento deve basarsi sulla fiducia...si, mi ha tradito Alessia e questa cosa me la porterò sempre dietro, ma ci sono passato sopra perché ti amo...ma sopratutto sono fermamente convinto che tu mi ami e che ti sei pentita di quello che è successo con Filippo. Ovviamente hai un carattere del cazzo ma anche io ce l'ho...e ci scontreremo sempre anche per le cazzate più piccole come i mobili di casa...ma chi se ne frega..."
"Dovresti seriamente odiarmi ne sei consapevole vero?" lui si mette a ridere e mi bacia il collo prima di sedersi sul muretto ma con le gambe ben piantate nella parte più sicura del parapetto "Si, dovrei odiare il tipo di vita che hai fatto fino ad adesso ma sai cosa ho capito? Che ti ha fatto diventare esattamente quella che sei..che se non fossi stata qui ad Ibiza e se quella notte non avessi percorso quella stradina uscendo dal bungalow di quel tizio adesso non saremmo qua...e anche se ci fossimo incontrati in piscina o in discoteca tu saresti sempre stata l'Alessia con il tuo passato. Con Marco, con i mille ragazzi che ti sei portata a letto prima di me...tu sei questa...e non vorrei cambiarti di una virgola..."
"Non so se sono capace Stephan...di fare la moglie...di starti dietro....finirò per deluderti, per fare qualche stronzata tipo che mi scordo di una tua partita, o magari arrivo in ritardo...e poi magari andiamo ad una cena con le altre coppie ed io non so neanche per quali squadra hai giocato prima che nella Roma...non so nulla di te"
"Anche se arrivi in ritardo fa nulla...e anche se non sai in che ruolo gioco fa nulla Alessia"
"Difensore" lui scoppia a ridere e fa finta di buttarmi giù, con io che caccio un urlo e mi aggrappo alle sue braccia "Ma che sei scemo?" lui ride mentre mi riporta indietro "Ok, serve un ripasso delle cose basilari"
"Stavo scherzando...attaccante...ma non centrale"
"Meglio...esterno d'attacco va..." rido perché sapevo benissimo che non fosse difensore, almeno le cose basilari le so "Però non chiedermi cose tecniche...tipo so che siete in 11 in campo e che c'è la panchina...basta...però posso imparare...cioè imparo se voglio. È che non so come devo comportarmi...cosa fa la moglie di un calciatore?" un secondo dopo aver fatto la domanda so di aver detto una stronzata...mica è un lavoro "Fa la moglie...puoi studiare, lavorare, puoi frequentare qualche corso, puoi suonare tutto il giorno...facciamo una stanza insonorizzata dove puoi suonare e cantare quanto vuoi senza disturbare nessuno...esci, ti fai delle amiche...c'è la moglie di Lorenzo, e poi ti farai il tuo giro..puoi andare in palestra...non devi fare nulla di speciale...avrò delle giornate libere e potremmo passarle assieme..poi mi piacerebbe che venissi alle partite ma non è obbligatorio. Penso che tu non abbia mai visto una partita intera vero?" scuoto la testa "Se non ti va non devi venire per forza..."
"Mi piacerebbe, cavolo Stephan se mi piacerebbe..solo che non sono capace.."
"Si che sei capace...e poi puoi sempre imparare...e poi la cosa fondamentale è che tu sia lì per me...perché se alzo lo sguardo so che tu ci sei" annuisco ed inizio a giocherellare con la sua mano "Odio fare così...solo che tu mi rendi insicura e non so assolutamente gestire la mia parte insicura...l'ho sempre nascosta..ed ora tu l'hai tirata fuori con tutti gli arretrati"
"Non è così negativo essere insicuri Alessia..." poggio la testa sulla sua spalla e mi godo uno dei pochi momenti di pace che abbiamo vissuto fino a quel momento. Da quando ci siamo conosciuti abbiamo sempre accelerato, vivendo a mille ogni sensazione, sia positiva che negativa. La passione ha sovrastato ogni cosa, così come il bisogno di dimostrarsi a vicenda quella voglia viscerale e folle di appartenenza. Ora voglio che rallentiamo, perché ho bisogno di rallentare "Non avrebbe avuto senso questo tramonto senza di te"
"Vedi che sai essere romantica anche tu?" rido e scuoto la testa ma quello che ho detto, romantico o meno, è esattamente quello che penso...perché ogni situazione, ogni attimo, perderebbe di significato o di senso se lui non ci fosse. Perché anche tanti altri momenti potenzialmente bellissimi li ho fatti scivolare via, semplicemente perché non avevo nessuno con il quale condividerli. Quel tramonto, il mare, i mille colori avrebbero perso molto del loro significato se non tutto il loro significato se lui non ci fosse stato "Ci sposiamo Stephan?"
"Te l'ho chiesto io per primo Alessia se non te lo ricordassi" rido e poi mi giro perché per quanto il tramonto sia bellissimo e spettacolare e favoloso e unico credo che in quel momento il panorama più bello sia lui...le luci del tramonto colorano i suoi occhi ed il suo viso di mille sfumature e non posso certo perdermelo, perché sarei proprio una cogliona se lasciassi correre via anche solo un singolo momento suo e di conseguenza nostro "Si...ma intendo adesso" lui mi fissa senza capire "Sai che al 'Destino' si possono organizzare anche i matrimoni vero?"
"Si...cioè l'ho sentito"
"E allora sposiamoci...avevi pensato a farlo a Savona no?" lui annuisce "Si, c'è una chiesetta sconsacrata sul mare...e ci sarebbero stati i miei genitori e Manuel e qualche mio amico"
"E perché non facciamo una cosa simbolica qua prima? Anche solo uno scambio di promesse...in fondo qua è iniziato tutto e forse qua deve iniziare ufficialmente la nostra vita da sposati" lui sorride "E non è troppo per te?" ovviamente si riferisce a quando io all'inizio dicevo che anche tenergli la mano in pubblico era troppo "Tutto è troppo se vissuto con te..."
"E allora facciamolo" rido e lo bacio mentre il sole che sta morendo ci scalda il viso..è una pazzia, è una follia, è essenzialmente una cosa che può determinare in modo netto la mia intera esistenza. Da qui non si torna indietro perché seppur non abbia mai avuto davanti agli occhi un esempio di matrimonio perfetto o quantomeno passabile, perché i miei genitori non sono ovviamente un esempio di amore folle, io al matrimonio ci credo. O meglio credo a quello fra me e Stephan ed intendo essere una moglie se non perfetta quantomeno accettabile e passibile di miglioramenti "È una stronzata vero?"
"No..." lui ride e mi bacia "Non è affatto una stronzata..." mi bacia poi mi sussurra che farei prima a guardare il tramonto ma io gli rispondo che di tramonti spettacolari posso vederne quanti ne voglio ma il suo viso ed i suoi occhi hanno così tante espressioni e sfumature diverse che rischio di perdermene qualcuna...lui che si imbarazza e diventa rosso è una di queste...e la foto che ci facciamo scattare fa intuire che quello che rende bellissimo quello scatto e la mia vita in generale da due settimane a quella parte è il ragazzo che sta accanto a me. Si il tramonto è bellissimo, si i colori sono spettacolari, si il mare è senza eguali ma volete mettere lui? "Al ritorno guidi tu eh"
"Si...ma devo tipo chiamare Jonathan e chiedergli di organizzare a tempo record sta specie di roba...cioè mica possiamo arrivare lì e cercare il tizio che ci faccia scambiare le promesse..."
"Faremo in qualche modo...ora andiamo va..." mi prende per mano e mi riporta alla moto...rido perché poi perdiamo mezz'ora a baciarci mentre attorno a noi il fine pomeriggio lascia il posto alla sera...solo noi potevamo decidere di scambiarci delle promesse ad Ibiza nel giro di due ore tipo..solo lui poteva stravolgere così tanto la mia vita da farmi mettere in dubbio la mia decisione di passare tutti i miei giorni e le mie notti da sola, passando da una scopata insignificante ad un'altra...ora avrei passato ogni attimo con lui ed era decisamente un opzione molto ma molto migliore...
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TUTTO UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIA
RandomIBIZA, UNA SETTIMANA, DUE REGOLE, UN'ATTRAZIONE FOLLE, DUE RAGAZZI...