45. NON HO CHE TE

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"Hai la testa completamente da un'altra parte Stephan....a che cazzo stai pensando?" lui scuote la testa dicendomi che è solo una mia impressione e che è solo preoccupato per l'imminente prima ecografia. Ma è da quando ha guardato il cellulare per la prima volta quella mattina che è strano. Fino a quel momento lui si è comportato normalmente, anzi svegliarci nel nostro letto ha avuto tutto un altro sapore...e sono anche riuscita a preparargli la colazione quasi perfetta, con il suo yogurt preferito e tutto il resto. Poi lui ha guardato il suo telefono e ha cambiato completamente umore...credo fortemente che c'entri Valentina "Senti Stephan non sono una deficiente che non capisce quando qualcosa ti distrae e anche parecchio, quindi se devi fare il coglione per un cazzo fai prima a mollarmi dalla ginecologa che ci vado da sola, perché averti dietro quando fai così è solo un peso fidati...allora?"
"Adesso sono un peso Alessia?" annuisco "Quando fai così si...quindi o ti muovi a dirmi che cazzo hai o mi lasci da qualche parte che ci vado da sola a fare l'ecografia..."
"Magari chiedi a Justin di accompagnarti...visto che siete diventati così intimi" sgrano gli occhi e poi faccio uscire dalla bocca una risata di frustrazione "Scusa? Che cazzo c'entra Justin adesso?" lui non mi risponde ma io non ho alcuna intenzione di fargliela passare liscia perché quella storia di Justin ha già raggiunto il limite per quanto mi riguarda "Se non ti muovi a rispondere tiro il freno a mano di sta cazzo di macchina e la faccio inchiodare qua, quindi muoviti"
"Vi siete visti? Tu e lui..." scuoto la testa "Io e lui? Ma quando? È stato sempre con te a Trigoria..che cazzo stai dicendo?"
"L'altra sera ha ottenuto un permesso di tre ore.."
"E quindi? Avrà avuto da fare i cazzi suoi..." mi indica il suo telefono ed io lo prendo "Vai sui direct di Instagram..."
"Valentina immagino..." senza stupirmi molto, anzi per niente alla fine, arrivo ad un direct di Valentina. La prima foto è mia...mi mostra mentre entro in quello che è il vecchio complesso di appartamenti dove abitava Stephan...è sera, e so anche che si riferisce a tre sere prima...sono andata lì per prendere le ultime cose da portare alla villetta, perché volevo che fosse tutto pronto per quando lui fosse arrivato a casa dopo la seconda amichevole a Frosinone. Quello che non gli ho detto è che quella sera ho avuto un acceso diverbio con Valentina. Quello che neanche io sapevo è che a giudicare da quella foto anche Justin ha percorso la stessa strada quella sera, perché la seconda foto lo ritrae mentre entra dallo stesso portone "Andrà ad abitare lì...queste foto che cazzo dimostrerebbero secondo quella zoccola?"
"Dimmelo tu" poso di nuovo il suo telefono dove stava prima e poi mi slaccio la cintura di sicurezza, prima di schiacciare il pulsante rosso che sblocca le portiere "Fammi scendere...muoviti...altrimenti faccio veramente inchiodare la macchina"
"Ma dove cazzo vai Alessia?"
"Vado da sola dalla ginecologa...non ti ci voglio...fammi scendere da sta cazzo di macchina...tanto è la prossima via no?" lo so perché ho guardato il percorso almeno tremila volte, la sera a casa da sola, perché spesso ho pensato che per qualche nuovo impegno improvviso lui non potesse esserci alla visita e quindi ci sarei dovuta andare da sola. So che mancano poche centinaia di metri e in quel momento non voglio che lui venga con me "Fai quel cazzo che vuoi" lui si ferma e così io posso scendere e sbattere la portiera dietro di me. Quella via di Roma, in quella tarda mattinata di metà luglio, è praticamente deserta. Abbiamo pagato tre volte il tariffario normale per poter avere quell'appuntamento di sabato, di modo che lui potesse essere con me. Ma in quel momento non voglio averlo nei dintorni perché avrei solo voglia di tirargli una sberla. Sento che anche lui scende dalla macchina dopo averla posteggiata e sbuffo "Vattene Stephan"
"Perché non mi hai detto che vi siete visti?"
"Perché non l'ho visto...quella sera ero a casa tua a prendere le ultime cose, e mi sono spaccata letteralmente la schiena a furia di portare scatoloni su e giù per caricarli in macchina..ma questo ovviamente la tua cara Valentina non l'ha fotografato. Come ovviamente non ha fotografato me e lui assieme..ti ha detto come mai? Te lo dico io...perché non ci siamo visti. Io quella sera ho visto solo la tua casa ed ovviamente Valentina che ha pensato bene di additarmi come al solito con i peggiori aggettivi...e no, non te l'ho detto perché non sono di quelle che viene a piangere da te appena succede qualcosa...Valentina la posso gestire benissimo da sola...e ti giuro che stavolta la disfo...non ho visto Justin quella sera, non l'ho visto se non brevemente ieri sera a Frosinone quando mi ha salutata. Si, ha iniziato a seguirmi su Instagram e io ho iniziato a seguire lui, si, mi ha scritto una striminzito 'ciao' a cui io ho risposto nello stesso modo..ci siamo messi qualche like a vicenda, ma come l'ho fatto con lui l'ho fatto anche con altri quindici tuoi compagni...perché non mi dici dei like di Lorenzo o di Alessandro? Lui mi ha anche commentato qualche foto..ma no, ovviamente lui va bene che lo faccia...Justin no...anche perché quella troia di Valentina, perché quello è, non perde occasione per metterti in testa delle minchiate colossali....ma la cosa peggiore è che tu ci credi...quindi sai cosa ti dico? Non ti ci voglio all'ecografia...perché sei l'ultima persona che voglio nei dintorni adesso. Perché con me vorrei la versione di Stephan che ragiona con la sua testa e non con quella di quella cogliona di Valentina...ok? Quindi fai dietrofront e tornatene a casa...ci vediamo dopo..." mi giro e mi incammino verso il portone bianco "Vengo con te Alessia..." lui mi afferra il polso ma io lo scuoto e lo spingo via "Non provare ad entrare da quella porta...non voglio la versione di Stephan che ha dubbi su ogni cosa che mi riguarda...sai cosa non ti ho detto? Che ho una paura allucinante di questa ecografia perché mentre stavi in ritiro, la notte quando non riuscivo a dormire perché odio letteralmente dormire senza di te, ho letto mille e mille cose sui primi tre mesi di gravidanza...ora dovrei essere a 4/5 settimane e questo è il momento più delicato, perché fino ai tre mesi può esserci un alto rischio di aborto spontaneo ed io ne ho costantemente paura...e sai perché? Perché quando ho fatto i test di gravidanza e sono risultati positivi la prima cosa che mi sono chiesta è se fossi veramente pronta ad avere un figlio adesso...ok, ho 28 anni Stephan e moltissime donne alla mia età hanno già uno o due figli ma io fino a 40 giorni fa non conducevo proprio una vita immacolata...e mi sono risposta che...non lo sapevo...non sapevo se volessi un figlio adesso...perché la nostra storia era sempre in bilico e non volevo certo ritrovarmi a dover crescere un bambino da sola perché improvvisamente ci fossimo resi conto che non volevamo più stare assieme. Ma con l'andare avanti dei giorni mi sono accorta che invece quel figlio lo volevo...e anche parecchio...nonostante non mi sia mai reputata una ragazza che in futuro avrebbe potuto fare la mamma, io lo voglio questo figlio...perché è tuo...ma adesso non ti ci voglio dentro con me per l'ecografia...mi dispiace...perché non voglio accanto una persona che abbia costantemente dubbi su di me. Se volevi una ragazza che avesse un passato immacolato e senza macchie non dovevi scegliere me Stephan. Il mio passato è questo e se due foto che non dimostrano nulla per te significano che mi sia scopata Justin mentre tu eri a Trigoria, bhe tieniti la tua convinzione del cazzo...piuttosto vai a chiedere a Valentina che cosa mi ha detto...alle michiate che lei mi ha raccontato non ho dato assolutamente peso...a nessuna di queste...perché mi fido di te...a differenza tua...bhe se non ti fidi che cazzo fai qua? Che cazzo stai con me a fare?" detto questo mi allontano e stavolta lui non mi ferma. Quando entro nel portone bianco e dico alla segretaria che sono arrivata cerco di calmarmi anche se non è semplice. So che nel quadro generale di quello che è appena successo pesa anche la prospettiva di non vedersi per 17 giorni. Mentre mi viene detto che dovrò aspettare una decina di minuti chiamo la ragazza che mi ha aiutato in passato ad organizzare i miei viaggi oltreoceano, quando mi veniva voglia di staccare da tutto e da tutti "Ciao..mi chiami per quel viaggio a New York?"
"Si...riesci ad organizzarmi tutto senza che Stephan venga a sapere nulla?"
"Ovviamente si...le date sono quelle che mi hai mandato via mail giusto?"
"Si, conta di avere almeno mezza giornata per riprendersi dal jet lag..organizza e poi mandami una mail...i miei dati li hai...e non preoccuparti del prezzo, è proprio l'ultimo dei miei problemi.." lei mi dice che uno o due giorni e mi manderà i dettagli. Quando aggancio la dottoressa mi chiama nello studio. Le dico che purtroppo sono da sola, per un impegno improvviso di Stephan e lei mi dice che tanto quella sarà solo la prima ecografia e che le più importanti saranno ai tre mesi e poi ai cinque, per sapere il sesso, sempre se noi volessimo saperlo. Annuisco e poi rispondo alle sue domande...nel complesso le dico di stare bene, ho preso 8 etti fino a quel momento ma credo dipenda anche dal fatto che nell'ultimo mese ho fatto molta meno attenzione a quello che ho mangiato e ho fatto meno esercizio fisico se si esclude quello con Stephan, ma questo lo tengo per me. Le espongo anche le mie paure, anche se avrei preferito farlo con Stephan che mi teneva la mano e che poi mi sussurrava che sarebbe andato tutto bene "So che il mio stile di vita nel periodo precedente al concepimento è stato abbastanza sregolato ma da quando ho scoperto di essere incinta ho smesso di bere e fumare e ovviamente ho cercato di condurre uno stile di vita il più possibile sano..anche se ho comunque gli orari sballati..."
"Nausea?" scuoto la testa "Per ora no...a volte sento dei dolori al basso ventre.." lei dice che sono perfettamente normali e poi mi dice di accomodarmi sul lettino per l'ecografia. Esce un attimo ed io mi siedo sul lettino cercando di calmarmi. Quando sento aprirsi la porta penso che sia la dottoressa invece mi ritrovo Stephan che mi abbraccia "Scusa..."
"Che cazzo fai qua?" voglio fare l'incazzata, perché lo sono ancora ovviamente, ma averlo lì è l'unica cosa che conta per me in quel momento "Voglio esserci Alessia...mi fai rimanere per favore?" annuisco e poi mi sdraio alzandomi il vestito. Scopro la pancia e cerco la sua mano per stringerla. Lui fa per parlare ma io scuoto la testa "Non adesso..per favore" quando la dottoressa rientra le dico che Stephan si è liberato all'ultimo e lei è molto contenta di questa cosa "È comunque un momento che va vissuto assieme..ora vediamo vostro figlio o figlia...avete già pensato se volete sapere il sesso in seguito?"
"In verità non abbiamo parlato molto della gravidanza perché..." alzo le spalle mentre una lacrima mi scivola dall'occhio e continua la sua corsa perdendosi fra i miei capelli. La dottoressa capisce quello che voglio dire e mi sorride "Sei in salute e hai l'età pressoché perfetta per diventare mamma quindi non dovrebbero esserci problemi..." Stephan mi stritola la mano e poi si abbassa per baciarmi il punto della tempia leggermente bagnato dalla lacrima che mi è appena scesa "Ti amo Ale" sorrido e per un attimo archivio la litigata che abbiamo appena avuto. So che abbiamo due caratteri di merda e so che litigheremo spessissimo ma andando avanti mi sto rendendo conto che ogni litigio è sempre peggiore del precedente. Faccio sempre più fatica a superare quelle discussioni...al momento sembra che abbia la situazione in mano perché il mio carattere mi porta ad attaccare e a farlo anche in maniera dura e secca ma appena lui si allontana vengo sommersa dallo sconforto...vorrei avere sul serio un carattere più accomodante ma faccio seriamente fatica a passare sopra a determinate cose "Il gel è parecchio freddo..." effettivamente il gel per l'ecografia è a dir poco ghiacciato ma io al momento sono proiettata sull'aggeggio che la dottoressa tiene in mano. Accende il macchinario e poi mi poggia sulla pancia quell'oggetto che è la fonte delle mie preoccupazioni da quando ho scoperto di essere incinta "Dato che sei solo alle quinta settimana quello che vedrete è un esserino minuscolo delle dimensioni di un fagiolino...diciamo che con l'ecografia che faremo a metà settembre circa si potrà capire meglio l'esatta data del parto..direi però che dalla misurazione iniziale e dal fatto che hai fatto quel test proprio nei giorni successivi al concepimento possiamo essere abbastanza sicuri del fatto che partorirai a marzo 2019...ora cerchiamo il vostro bimbo" ho una paura boia che quel bimbo non ci sia alla fine, che per qualche assurda punizione divina io abbia già avuto un aborto e non me ne sia accorta...poi lo vedo...è una specie di macchiolina scura, contornata da qualcosa di più chiaro "Ecco..." mi sembra fin troppo piccolo, perché un bimbo, o almeno quello che diventerà un bimbo dovrebbe essere più grande no? Invece quello che stiamo guardando è sul serio grande come un fagiolino "Non è troppo piccolo?" la voce di Stephan trema...già qualcosa che riesca a parlare perché io non riesco a fare neppure quello "No, tranquillo...ora possiamo sentire il cuore...vi sembrerà come un treno in corsa, che va velocissimo, ma è perfettamente normale..." annuisco e poi sento un suono attutito quando la dottoressa gira una manopola "Ecco, questo suono indubbiamente significa che un bel bimbo o bimba cresce dentro di te...sta bene, la quantità di placenta è perfetta e direi che devi solo continuare a fare quello che stai facendo...puoi condurre una vita assolutamente normale, puoi prendere aerei, treni, nessuna limitazione per ora...ovviamente fermati se ti senti stanca, non strafare o non chiedere al tuo fisico troppo...puoi anche fare attività fisica, ma cerca di trovare un limite tuo e di non superarlo mai...ognuno ha limiti diversi e quindi non posso dirti di fare questo o quello...valuta tu...ma bevi tanto e piuttosto fai tanti piccoli pasti durante la giornata"
"Va bene...basta che sia tutto a posto..." vorrei esprimere in modo diverso la mia felicità, perché sono veramente felice ma non riesco a dire o fare altro. Riesco solo ad ascoltare quel battito e a pensare che in due settimane scarse dalla nostra conoscenza io e lui abbiamo creato qualcosa che molti ci mettono anni ed anni a creare. Sono fermamente convinta che con nessun'altro avrei mai potuto creare una nuova vita "Ti vado a prendere le vitamine...e stampo l'ecografia...ti fisso anche la prossima..." annuisco e poi prendo in mano i fazzolettini che lei mi allunga. Mi metto seduta, ignorando volutamente Stephan che cerca di aiutarmi "Faccio io" lui ci rimane male ma al momento non ho assolutamente voglia di pensare anche a quello "Stai bene...l'importante è quello no?" scuoto la testa "L'importante sarebbe stato che tu credessi a me, di nuovo...è la seconda fottuta volta che credi a Valentina e non a me, e sinceramente mi sono scocciata...le hai permesso di rovinare un momento che avrebbe dovuto essere solo nostro..." mi metto a posto il vestito e poi scendo dal lettino. Poso la mano sullo schermo, dove la dottoressa ha lasciato un fermo immagine di nostro foglio. Sento ancora nelle orecchie il rimbombo del suo cuore...è reale ma non ho lo stato d'animo adatto per godermi appieno quel momento e questa volta la colpa non è mia "Se ti dico che mi dispiace non cambia nulla vero?" scuoto la testa "No Stephan..." lui apre la bocca ma in quel momento la dottoressa rientra. Mi dà la stampata dell'ecografia, mi da appuntamento al 20 settembre dicendomi che se dovessi cambiare data posso ovviamente farlo avvisando per tempo. Mi prescrive esami del sangue e delle urine più delle vitamine e del ferro da prendere. La ringraziamo e poi usciamo "Cosa vuoi fare adesso? Andiamo a mangiare? Volevi mica andare al supermercato?" annuisco "Si, volevo prendere delle cose per la casa se non ti scoccia...possiamo andare a quel centro commerciale dell'Eur...o dove vuoi, basta che ci sia un negozio di cose per la casa...e poi un posto dove mangiare"
"Farai l'incazzata per tutto il pomeriggio?"
"Farò quella che mi sento di fare...se non ti va bene torniamo alla villetta che prendo la mia macchina e vado in giro da sola...non ho particolari problemi Stephan..." lui annuisce e mi apre la portiera. Alla fine non andiamo all'Eur ma sul raccordo anulare, in un mega negozio di articoli per la casa, una roba mega a tre piani che ha anche un bar al piano terra. Non ho molta fame, anzi ho lo stomaco chiuso ma cerco di mandare giù a fatica un'insalata mentre le persone ci ruotano attorno fissandoci. Fissano Stephan ovviamente, e qualcuno gli chiede anche una foto. Lui sorride e non si tira mai indietro "Possiamo parlare Alessia?"
"Di cosa?" tamburello le dita sul piano di vetro del tavolo e sposto impercettibilmente la mano quando lui tenta di prenderla "Cosa ti ha detto Valentina?"
"Una serie di cazzate colossali...a cui non ho creduto perché a differenza tua so quando quello che una mi dice sono cazzate...e quelle erano solo cazzate...ma se proprio vuoi saperlo mi ha detto di essere venuta a Trigoria un pomeriggio e che avete parlato"
"Ma se siamo segregati dentro..posso a malapena entrare i figli dei miei compagni e solo in determinati momenti della giornata...non avrei mai fatto entrare Valentina"
"Appunto...che poi mi abbia anche fatto vedere una chat di Wapp che lei ha spacciato per vostra e che invece so non essere vostra è una dimostrazione del fatto che è una cogliona"
"Non ha il mio numero"
"Lo so...in questa chat poi c'erano delle cose che palesemente non avresti mai scritto tu..e non mi chiedere di ripeterle...perché sono di una bassezza così assurda che sono irripetibili..quindi io non ho creduto a nulla di quello che lei mi ha detto o fatto vedere mentre tu hai creduto automaticamente a lei che ti diceva con due foto del cazzo che io e Justin ci siamo visti...vuoi che lo cancelli dai seguaci e seguiti di Instagram? Lo faccio...vuoi che non rivolga mai più la parola ad un ragazzo? Faccio anche quello...vuoi che mi chiuda in casa e che aspetti solo il tuo ritorno? Va bene...poi non lamentarti se ti trovi un'Alessia che non riconosci..." mi alzo dopo aver finito di mangiare e chiedo dov'è il bagno...un cameriere mi indica un corridoio ed mio mi infilo nel bagno delle donne. Mi tampono gli occhi e poi poso le mani sul piano di marmo. Il bagno è deserto e quando vedo un'ombra che si avvicina cerco di ricompormi perché odio farmi vedere dalle altre donne mentre piango. Nel bagno però entra Stephan che mi prende per un polso e mi trascina in uno dei tre bagni. Chiude a chiave, prima di spingermi contro la parete e iniziare a baciarmi...vorrei oppormi perché sono ancora incazzata ma alla fine rispondo al suo assalto. Lo bacio divorandogli le labbra e riprendo fiato solo quando lui stacca la bocca dalla mia per scendere e baciarmi il collo "Stephan....che cazzo fai?"
"È abbastanza palese..." rido perché ovviamente so cosa vuole fare ma siamo in un bagno pubblico e non sono assolutamente sicura che sia una buona idea quella "Sono ancora arrabbiata" sono incazzata a morte anzi, perché lui per la seconda volta ha creduto a Valentina e non a me e quello mi fa enormemente girare i coglioni "Lo so che non hai visto Justin ma...non riesco a frenare sta gelosia che mi divora letteralmente Alessia"
"Pensi che quando lei mi ha detto di averti visto a Trigoria non mi sia partito l'embolo? Ma poi ho pensato che...mi fido di te..sei l'unica persona di cui mi sia mai fidata dopo Marco...e sai quanto ho fatto fatica perché lui mi aveva promesso di non lasciarmi mai invece mi ha abbandonata e...ho paura che lo faccia anche tu...ma mi fido ugualmente di te...ma ho bisogno che anche tu ti fidi di me...ok?"
"Non ce la faccio 17 giorni senza di te piccola"
"Si che ce la fai...perché sei forte Stephan..." vorrei dirgli che lo raggiungerò a New York ma alla fine quello dovrà essere veramente il mio regalo, quello che lo lascerà a bocca aperta e quindi decido di stare zitta "Non sono forte Alessia..."
"Invece si...lo sei, altrimenti io non starei qui con te e non avrei lottato per te e con te e non continuerei a farlo ogni giorno...perché io lotto Stephan ma devi farlo anche te..va bene?" lui annuisce "Abbiamo discusso ma possiamo ancora passare al meglio queste ore che ci mancano...sai cosa dobbiamo comprare bimbo? Gli asciugamani nuovi e qualche cosa per la cucina...e qualche altro paio di lenzuola...va bene? Ti va?" Stephan muove la testa su e giù mentre qualcuno entra nel bagno accanto "Ora dobbiamo uscire da qua"
"Ma non abbiamo fatto quello che avevo intenzione di fare" sussurriamo perché non è proprio il massimo che ci becchino a fare sesso nel cubicolo di un bagno in un bar "Stephan...non..." la parte razionale che ogni tanto, poco in realtà, viene fuori direbbe una cosa tipo che non si può fare, perché non è consono e perché in fondo sarebbe anche di cattivo gusto. Ma la mia parte più istintiva, quella che seguo per il 90% del tempo mi urla che in fondo non c'è proprio nulla di male e che mica saremo i primi e ultimi che lo fanno in quel bagno "Non...cosa?"
"Non parlare...." lui sorride e poi mi bacia mentre si spinge contro di me strusciando il bacino contro al mio....ansimo ma cerco di farlo senza farmi sentire "Ho voglia di te" me lo sussurra all'orecchio ed io boccheggio letteralmente perché sento distintamente quanto lui abbia bisogno di me "Mi penserei per questi 17 giorni?"
"Costantemente...continuamente...." sorrido perché quando mi presenterò davanti a lui a New York penso proprio che sarà il ragazzo più felice sulla faccia della terra "Tu?"
"Non averti fra i piedi sarà una liberazione in effetti.." Stephan mi morde il collo mentre io rido "Si certo...per questo stai per fare sesso con me nel bagno di un bar....vero piccola mia?"
"Sono esigenze fisiche...."
"A chi la stai raccontando sta cazzata Alessia?" mi fa scendere le mutandine lungo le gambe e poi mi inchioda le mani ai lati della testa "Solo esigenza fisica? È mai stato solo quello?" scuoto la testa perché anche le prime volte, anche quando mi raccontavo che era solo sesso, non è mai stato solo quello...è sempre stato molto altro...gli abbasso i pantaloni ed i boxer mentre sentiamo parlare all'esterno. Mi viene da ridere e Stephan mi tappa la bocca con la mano ma anche a lui scappa da ridere e sono io a dovergli mettere la mano davanti alla bocca per impedirgli di farci sgamare "Zitta..."
"Sei tu che stia facendo casino" parliamo pianissimo e alla fine decidiamo che il modo migliore per non farci scoprire è baciarci...gli aggancio le gambe in vita e gli sorrido "Non me ne frega nulla di nessun altro ragazzo...solo di te..."
"Ho paura Alessia....e solo quando sono dentro di te sento che sta paura se ne va" gli faccio spazio dentro di me mentre lui mi incolla letteralmente la schiena al muro "E allora stai dentro di me il più possibile..."
"E quando saremo lontani?"
"Immagina che io sia lì con te...se chiudi gli occhi so che riesci a ricreare la sensazione perfetta di quando affondi dentro di me...sai che adoro quando lo facciamo così? Riesco a sentire ogni millimetro di te che mi riempie..."
"Ti voglio a casa, a letto, senza nulla addosso quando torno" sorrido e annuisco...sarà ancora meglio di quello che lui pensa perché credo che mai si immaginerebbe che io attraversi mezzo mondo per stare con lui pochi giorni...veniamo velocemente e praticamente nello stesso istante..poi riprendiamo fiato e dobbiamo aspettare almeno dieci minuti che il bagno sia completamente vuoto per uscire e non farci scoprire "Mancava nella nostra lista...credo che ora per completare la nostra tessera dobbiamo farlo in mezzo ad un campo da calcio..."
"Poi c'è un regalo finale?" annuisco "Orgasmi illimitati per una notte"
"Ma quello ce l'ho già come regalo..." mi fa l'occhiolino ed io gli prendo la mano. Non è che l'incazzatura sia sparita...Valentina mi sentirà molto presto...già non vedere più la sua faccia da cazzo sotto casa è una grande liberazione ma se crede che farò passare sotto silenzio quell'ennesima minchiata si sbaglia di grosso. Per ora decido che non sprecherò le ultime ore che possiamo passare assieme pensando a Valentina....prendiamo un carrello e ci mettiamo a girare per le corsie di quel mega negozio di articoli per la casa. È già capitato che io e lui abbiamo fatto la spesa assieme, raramente è vero ma ho già notato la sua propensione a mettere nel carrello una quantità di roba allucinante. Alla fine i carrelli stracolmi sono tre, e stiamo andando alla cassa quando Stephan si ferma e mi trascina verso un altro reparto...sono stremata, anche perché mentre lui è in scarpe da ginnastica io sono in tacco 18 che per quanto adori perché mi fa sembrare le gambe chilometriche in quel momento sto iniziando ad odiare profondamente "Stephan....sono le sei quasi...siamo qui dentro da tre ore...voglio andare a casa..." quella mattina io e lui abbiamo già preparato la valigia che Stephan porterà in America che altro non è che una serie di magliette e pantaloncini per i pochi momenti che loro avranno liberi. La mia prospettiva adesso è un letto e lui...metterò a posto il giorno successivo la marea di cose che abbiamo comprato "Solo un attimo" lo seguo fino al reparto delle camerette da bambini "Stephan...è presto...facciamo almeno arrivare settembre" nonostante le rassicurazioni voglio aspettare almeno la prossima ecografia per sbandierare al mondo intero la gravidanza "Solo qualche cosa...tipo questo peluche" rido quando lui corre verso un mega peluche di un orso che è grande quasi quanto lui "Credo sia in esposizione e non in vendita...ma c'è la versione più piccolina..." lui sbuffa ma alla fine afferra il formato leggermente più piccolo del peluche "Lo voglio...e poi...guarda che carina" mi indica una giostrina da mettere attaccata al lettino "Possiamo venire dopo..."
"E ci verremo a prendere le altre cose..dobbiamo anche decidere il colore della stanza...ma queste due cose voglio prenderle...anzi anche questa" prende una lampada a forma di nuvola, carinissima ma che io aspetterei almeno due mesi a comprare "Stephan..."
"Alessia..." alla fine prende le ultime tre cose e si dirige alla cassa...io non posso far altro che andargli dietro "Ora se c'è qualche fotografo e ci vede con un peluche e la giostrina...apriti cielo" lui alza le spalle e poi afferra il telefono. Poco dopo mi arriva una notifica su Instagram "Che cazzo significa sta storia? "1+1=3...."
"Che chi non è scemo capirà che sei incinta..." mi posa la mano sulla pancia e mi sorride "Ti amo" mi verrebbe voglia di strozzarlo ma alla fine metto via il telefono mentre il suo prende a vibrare a velocità supersonica "Ecco che hai scatenato il panico..."
"Tanto ai miei posso aver già accennato qualcosa nei giorni scorsi..." ecco, ora lo ucciderei lentamente "Ti odio cazzo" si lo odio, perché in fondo non riesco ad odiarlo ed invece vorrei poterlo fare a volte. Vorrei non essere così dipendente da lui, vorrei non essere così in bambola ogni volta che vedo il suo sorriso...vorrei non perdermi costantemente nei suoi occhi...vorrei essere ancora solo Alessia..invece sono Alessia che ama follemente Stephan...una ragazza diversa, una ragazza che a volte mi sembra così felice che fa paura "Invece mi ami...dimmi che mi ami" annuisco "Ti amo..." e lui sorride...ed io so che di quel sorriso non potrò mai fare a meno...

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"Starai bene vero?" lei annuisce mentre le massaggio le caviglie come mi ha espressamente chiesto poco prima "Si starò bene...dopo che passerò almeno tre giorni a mettere a posto le mille cose che hai comprato...non verrò più a comprare nulla con te perché rischiamo di prendere mezzo negozio minimo...sei impossibile"
"La prossima volta dobbiamo prendere le cose per il bambino...o bambina..." sorride alle mie parole mentre tiene gli occhi chiusi "Aspettiamo settembre per favore..."
"Perché hai così paura Alessia?" lei alza le spalle poi apre gli occhi "Perché può succedere di tutto...anche la ragazza di Marco era incinta quando lui ha avuto l'incidente..e non si è più ripresa Stephan..."
"Ma a me non succederà nulla..." lei annuisce ma vedo che non è per nulla convinta "Hai paura che mi succeda qualcosa?" lei annuisce poi si sposta e si mette seduta poggiando la schiena alla testiera del letto. Io vado a posarle la testa sulle gambe ed Alessia mi inizia a passare le mani fra i capelli "Ho paura...punto...appena arrivi mandami un messaggio per favore...anche se c'è sto fuso orario del cazzo...tengo il cellulare con la suoneria...mi fai il favore di scrivermi?"
"Certo amore mio...ti scrivo...ora mi dici una cosa?" lei fa cenno di si mentre guarda un punto imprecisato della parete prima di rivolgere lo sguardo verso di me "Cosa ti ha detto Valentina esattamente?" non sapevo assolutamente che lei fosse andata sotto casa mia in quei giorni, almeno fino a quando la ragazza non mi ha mandato quelle due foto che mi hanno ovviamente fatto sbroccare per un cazzo "Quello che ti ho detto..."
"E su quella chat che ti assicuro è falsa cosa c'era scritto?"
"Non me lo ricordo con precisione ma una cosa tipo che avevi capito di aver fatto una cazzata a sposarmi e roba varia...possiamo smettere di parlarne? Non te l'ho raccontato perché non le ho dato assolutamente importanza a differenza tua che a quanto pare hai preso per oro colato tutte le parole che lei ti ha detto su me e Justin...non ci siamo mai visti e ti assicuro che se solo provasse a superare una certa linea lo rimetterei al suo posto...e te lo direi...si vede che è andato ad abitare nello stesso complesso dove abitavi tu...e quella sera avrà chiesto un permesso per vedere la casa...che cazzo ne so Stephan...non me ne frega nulla...è riuscita a rovinare un momento che doveva essere bellissimo.."
"Ed è stato comunque bellissimo"
"Si, ma non ce lo siamo vissuto appieno..." Alessia prende dal suo comodino la stampata dell'ecografia e la fissa "Avrei voluto che fosse un momento perfetto ma non lo è stato per niente..." due lacrime solitarie le scappano giù dalle guance ed io gliele blocco con i pollici "È stato bellissimo Alessia..." le scopro la pancia alzandole la maglietta e le bacio la pelle "Non sei contenta?" lei annuisce ma so che ha mille paure come so anche che il fatto che abbia fatto il coglione quel giorno in parte ha rovinato un momento che per due genitori è fondamentale "Allora se è maschio Marco e se è femmina Stella giusto?" lei sorride mentre fissa la foto "Si...a me basta che stia bene...perché quello che ho detto oggi è vero Stephan...all"inizio presa dall'entusiasmo non ho minimamente pensato al fatto se fossi realmente pronta ad avere un bambino...ma poi ho capito che è proprio quello che voglio...sono pronta Stephan e voglio crescerlo con te questo bambino..."
"E lo faremo...hai paura che ti lasci?" lei annuisce "Se alla fina crederai a Valentina o ad un'altra delle mille ragazze che cercheranno di metterti in testa qualche cazzata?" ho sempre visto Alessia come quella forte, che può superare tutto ma solo in quel momento mi accorgo di quanto fragile sia la ragazza che ho davanti a me...in alcuni momenti ho già avuto qualche avvisaglia ma in quel preciso istante capisco che mia moglie ha un sacco di paure che io non devo alimentare ma al contrario far sparire "Mi dispiace Alessia" la stringo e rimaniamo immobili nella stessa posizione mentre pian piano la stanza attorno a noi diventa scura e la sera lascia lo spazio alla notte "Hai sentito il cuore Stephan? Solo in quell'attimo e con quel suono a far da colonna sonora a quel momento mi sono resa conto che è vero...che nonostante ne abbia fatte di cazzate nella vita e anche parecchie, decisamente troppe, ho creato qualcosa di buono...una cosa buona l'ho fatta anche io...e so di aver sbagliato mille volte con te...e so che sbaglierò ancora...ma ce la sto mettendo tutta per non sbagliare più o almeno per rimediare...ma sembra che tu a volte non me ne dia la possibilità"
"Alessia...tu pensi che io sia abituato ad amare ma il fatto è che non è così...si, ho amato nella mia vita, e per un momento ho anche pensato che nel modo in cui amavo Eleonora in quel momento non avrei mai più amato...e quando mi sono reso conto che è finita pensavo che mi sarebbe crollato il mondo addosso...ma ti assicuro che quello che provavo per lei era un decimo di quello che provo per te..la gelosia è amplificata per mille...ogni cosa è amplificata per mille..quindi no, non ci sono abituato. So che non è una giustificazione ma come sbagli tu sbaglio anche io..."
"Ti odio" posa l'ecografia sul comodino e mi fissa mentre io continuo a baciarle la pancia "Anche io ti odio..perché ti amo troppo" Alessia ride "Anche io ti amo troppo" non so come farò 17 giorni lontano da lei...so solo che quando tornerò non mi allontanerò da lei per così tanto tempo per parecchio...questa è l'unica consolazione..oltre a sapere che lei mi aspetterà lì, a casa nostra, nel nostro letto...dove deve stare...possibilmente per sempre....

TUTTO UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora