67. SE FOSSE PER SEMPRE

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"Per favore....devo vederla...per favore" sento le urla di Stephan alla porta d'ingresso e tento di tapparmi le orecchie con le mani...dire che ho mal di testa sarebbe riduttivo...dire che sembra che un treno in corsa mi abbia investito e abbia un fischio perenne nelle tempie sarebbe più giusto ma non quantificherebbe comunque il dolore che sento. Dopo la botta rimediata nell'impatto con una Smart che mi ha preso di striscio ho solo qualche graffio e il collarino per precauzione dato che ho una leggerissima commozione celebrale. Per loro è leggerissima, perché a me invece sembra che un trapano mi stia aprendo in due il cranio. Mi alzo a fatica dal letto e apro la porta di camera mia...vedo vorticarmi tutto attorno ma riesco comunque a sporgermi dalla tromba delle scale e a guardare la porta che si trova un piano sotto "Lo puoi far entrare così ci parlo e poi se ne va una volta per tutte per favore? Almeno non lo sento più urlare dannazione"
"Aurora...devi riposarti" mia madre sembra tornata in modalità 'mamma dell'anno' e lo rimarrà almeno fino alla fine dei sette giorni di prognosi che mi hanno dato al pronto soccorso "Come pensi che possa farlo se lui urla? Tengo la porta socchiusa, giuro che non mi faccio manco sfiorare...se intanto vuoi prepara tutte le cose che gli vuoi ridare..." lei annuisce con un sorrisino e fa un cenno a Stephan "Un quarto d'ora...poi te ne vai" lui annuisce e mi guarda...sembra che in 24 ore sia invecchiato di dieci anni...ha la barba non fatta di fresco, due cerchi attorno agli occhi e le mani che continuano ad aprirsi e chiudersi come se stesse per avere un attacco di panico..sale le scale lentamente mentre io lo guardo frenando a fatica l'insano istinto di andarlo ad abbracciare...entra in camera mia e rimane sulla soglia con le mani in tasca dondolandosi sulle scarpe da ginnastica "Come stai?"
"Bene Stephan...come vedi sono ancora viva...per fortuna era solo una Smart e per fortuna mi ha preso solo di striscio...per fortuna o purtroppo, dipende dai punti di vista"
"Non dire cazzate Aurora..." alzo le spalle e mi siedo sul letto "Che cosa mi deve ridare tua madre?" lui non sa cosa fare, dove guardare, fin dove spingersi così alla fine decide di incrociare le braccia e di appoggiarsi alla mia scrivania, ingombra di libri. Nonostante la commozione celebrale mi sono messa a studiare anche quella mattina...almeno non ho pensato a quanto sia andata tremendamente vicino a non avere più nulla, neppure una cazzo di vita di merda a cui tornare "Tutte le cose che mi hai regalato..."
"Non le rivoglio..." lui si passa le mani sul viso "Non posso tenerle..." non vorrei ridargliele sinceramente ma so che i miei genitori sono sul piede di guerra soprattutto dopo il mio incidente..ovviamente è stato abbastanza palese che io fossi scappata da casa per andare da Stephan come è stato abbastanza scontato che qualcosa mi abbia fatto cambiare idea facendomi tornare sui miei passi velocemente ed in preda ad un'agitazione tale da farmi quasi ammazzare..a nessuno ho detto di aver visto una ragazza uscire da casa sua...mi sono tenuta questa cosa per me, trincerandomi dietro un 'non ho voglia di parlarne'...
"Mi spieghi che cazzo è successo ragazzina"
"Mi hanno investita l'altra sera" sono passate già 36 ore, che io ho trascorso quasi per intero in pronto soccorso a fare esami su esami e mille radiografie che mia madre ha preteso io facessi anche se i medici le hanno subito detto che non avevo nulla di rotto "Questo lo so...perché sei venuta da me e poi te ne sei andata?"
"Nulla...volevo dirti che i miei non vogliono assolutamente che stiamo assieme...poi..." alzo le spalle iniziando a piangere "Poi...cosa?"
"Poi ho visto uscire da casa tua quella ragazza...e me ne sono andata" lui mi guarda non capendo di che diavolo stia parlando così io specifico "Quella con il tailleur...coda e macchina rossa" lui finalmente capisce e si avvicina inginocchiandosi accanto al letto "È Elena, il mio avvocato...l'avevo chiamata perché voglio vendere la villa di Casal Palocco e poi voglio parlare con la Roma per rescindere il contratto..." annuisco leggermente sollevata...questo non toglie che sia dannatamente gelosa di lei, che obiettivamente vorrebbe essere molto più che il suo avvocato e basta "Non importa chi sia...l'importante è che non possiamo assolutamente stare assieme...quindi è molto meglio che ti ridia tutte le tue cose"
"Perché non possiamo stare assieme?" lui cerca le mie mani ed io solo con estrema fatica riesco a negargli il contatto "Perché non possiamo Stephan...è stata una parentesi bellissima ma non può continuare...non sarebbe giusto per me ma neppure per te"
"Perché non hai risposto a nessuna chiamata?"
"Mia madre mi ha requisito il telefono..abbiamo discusso e loro...insomma non vogliono che questa cosa continui"
"Adesso la nostra storia è una 'cosa'? Senti so benissimo che è complicato ma...quando ho saputo che avevi avuto l'incidente sono quasi morto Aurora...da una parte mi sono detto che era successo esattamente quello che temevo cioè che anche tu in qualche modo ti facessi del male stando con me ma poi ho pensato che...insomma...non posso né voglio rinunciare a te ragazzina...sono anche venuto al pronto soccorso ma non mi hanno dato notizie perché non sono un famigliare...ma ti giuro che ci tengo realmente a te Aurora...non è un capriccio...e posso parlare io con i tuoi genitori...oppure puoi fare una valigia e venire da me..posso anche darti un'intera stanza per te dove studiare...e anche se non vuoi stare con me a dormire nella stessa stanza puoi dormire in una delle altre...posso accompagnarti e venirti a prendere ogni giorno a scuola...possiamo abitare assieme ed io giuro che non ti darò fastidio in alcun modo.." nonostante tutto sorrido "E perché lo faresti Stephan?"
"Perché quando ho saputo dell'incidente ho avuto paura di non poterti più dire che...voglio provarci realmente Aurora...dammi la possibilità di dimostrarti che posso veramente essere quello giusto per te" sono le esatte parole che avrei voluto sentirmi dire da lui e che voglio ancora sentirmi dire ma c'è qualcosa che mi blocca...è la paura che sia una cosa momentanea, che questo suo attaccamento nei miei confronti sia una cosa passeggera, che sia tutto dettato dal fatto che io sono stata ad un passo dal farmi veramente male e dal lasciarlo per sempre come ha fatto Alessia "Non sarai mai quello giusto...ora dici così perché ti sei spaventato e hai questa assurda convinzione che stavi indirettamente per ammazzarmi come è successo ad Alessia...ma sarebbe potuto succedere in qualunque situazione, bastava anche solo che attraversassi la strada senza fare molta attenzione andando a scuola...tu non c'entri nulla...quindi non pensare che stessi per morire a causa tua...tu non fai parte della mia vita e non dovrai più farne parte...finisce qua"
"Cosa ti hanno detto i tuoi?" alzo le spalle e mi alzo dal letto anche se devo strizzare gli occhi perché mi viene un capogiro atroce "Non importa...ora devo pensare a studiare...puoi andartene per favore?"
"No, se prima non mi dici cosa ti hanno detto...e ti ripeto che Elena è solo e soltanto il mio avvocato...ovviamente lei vorrebbe di più ma non c'è stato nulla e a maggior ragione ora non ci potrà mai essere nulla...non me ne frega nulla di Elena...o delle altre..." sono esattamente le parole che tutte vorrebbero sentirsi dire...non mi sta dicendo le due paroline magiche ma sta implicitamente dicendo che ci tiene a me e che io in qualche modo ho superato ogni altra ragazza che lui ha attorno "Sarebbe perfetta per te Stephan...come era perfetta Alessia...io non sono perfetta invece...proprio per niente...guarda cosa è successo quando ho permesso a te di entrare nella mia vita e di incasinarmi i piani...era tutto prestabilito Stephan, poi sei arrivato tu e ogni cosa è andata a puttane..." mi guarda ferito ma si alza e mi raggiunge cercando di guardare oltre le mie parole cattive e che ovviamente non penso affatto o almeno non penso del tutto. È vero che lui ha incasinato tutto ma non è che la mia vita fosse perfetta prima e che lui me l'abbia peggiorata, anzi...me l'ha migliorata ma questo non posso certo dirglielo perché altrimenti la mia decisione di lasciarlo sarebbe totalmente folle ed invece devo dargli un minimo di fondamento "Perché fai così?" devo farlo altrimenti andrò in pezzi e non posso permettermelo "Così come? Sono la stessa di sempre...quella prima di incontrare te...tu hai visto un'Aurora che non è quella reale"
"Invece credo di aver visto proprio l'unica Aurora reale e vera..." alzo le spalle e vado verso il bagno poi devio e apro l'armadio perché ho freddo e voglio prendere la felpa più pesante da indossare. So che fa freddo perché ho la finestra spalancata ma con le finestre chiuse mi sembra di soffocare e la voglia di andare a vomitare tutto di nuovo un'altra volta diventa quasi insostenibile. Data la mia poca altezza però mi accorgo che non riesco a raggiungere la felpa così sbuffo e lui mi raggiunge "Quale vuoi?"
"Quella nera.." lui la afferra agevolmente e me la mette sulle spalle poi si volta e nota che il suo poster e la nostra foto non ci sono più "Le hai tolte?" annuisco "Tu? O tua madre?"
"Io" lui ovviamente non se la beve perché mi prende per il mento e mi volta il viso "Tu? Dopo averli tenuti qui attaccati anni ed anni ora li hai tolti di punto in bianco dopo che io e te ci siamo innamorati?" lo guardo sgranando gli occhi "Che cazzo stai dicendo?"
"Nulla Aurora...tanto alla fine non te ne frega nulla no? Hai tolto ogni cosa che ci riguarda...hai permesso a tua madre di fare una bella busta con le cose che ti ho regalato..."
"Tanto sono cose materiali che puoi riciclare per un'altra"
"Pensi che siano riciclabili? Pensi che non te li abbia fatti perché volevo farli a te? Il colore rosso è qualcosa che ho associato a te quindi non è che la collana posso prendere e regalarla ad un'altra ragazza dopo che tu l'hai portata al collo...non ha senso Aurora...perché stai facendo sta cosa?"
"Sono cose materiali Stephan...non hanno alcun significato"
"Ti ho regalato solo cose materiali? Sei assolutamente certa di questa cosa? Sul serio?" annuisco anche se ovviamente non è così "Sono stata io a regalarti qualcosa che avrei fatto molto meglio a tenere per me..." parlo della mia verginità ovviamente ma altrettanto ovviamente non penso che esista un altro ragazzo al mondo alla quale avrei preferito donare la mia prima volta "Non ti ho obbligata di certo..."
"No, non mi hai obbligata ma...forse non eri e non sei la persona giusta...anzi togli il forse...non lo sei sicuramente" penso che lui non sia la persona giusta per l'Aurora che sono adesso...sono troppo a pezzi...ho vissuto in una bolla magica di felicità con lui per sei giorni ma la dura realtà poi ha preteso un prezzo troppo alto. Non sono adatta a lui per quella che sono adesso..troppi dubbi, troppe paure, troppe cose che non riesco a superare...non riesco ad andare contro i miei genitori, anche se so che tutto o quasi quello che hanno detto non è vero. So che lui tiene a me, posso quasi arrivare a pensare che si stia innamorando di me ma gli passerà presto. Tornerà alla sua vita ed io sarò solo un pallido ricordo "Vieni a casa con me...solo per stasera...stiamo un pochino assieme..." scuoto la testa "Non posso"
"Porta i libri....ti faccio studiare...mi metto a giocare al computer senza audio o mi vedo un film con le cuffiette...sono le tre..dico a tua madre che dopo cena ti riporto qua...cuciniamo qualcosa assieme...ho fatto un pochino di spesa...ho preso tutti gli ingredienti per la cacio e pepe....la sai fare?" annuisco "La facciamo....ti va?" non so cosa stia cercando di fare ma cazzo se ce la sta mettendo tutta per rendermi le cose dannatamente difficili "Non ho fame"
"L'hai rifatto vero?" alzo le spalle "Perché Aurora?"
"Perché è meglio così" lui si volta e penso che finalmente se ne stia uscendo da camera mia ma poco dopo si rivolta e posa le mani sull'armadio, ai lati del mio viso...mi appiattisco contro il legno e prego quasi che mia madre decida di scegliere quel momento per fare la sua comparsa sulla soglia di camera mia "Per chi cazzo è meglio?"
"Per me" lui ride ma è una risata amara, senza alcuna gioia ovviamente "Per te? Questo è meglio per te? Stare segregata in casa è meglio? Non ti ho impedito di studiare per questi sei giorni Aurora...non ti ho detto che non potrai più aprire libro stando con me anzi...mi piace tantissimo questo tuo attaccamento allo studio..ovviamente non lo capisco perché per me non è stato lo stesso anzi ma lo rispetto e anzi sono contento che tu sia così...pensa te che ho anche chiesto ad Elena di cercarmi informazioni sull'università a Genova"
"Non voglio il tuo aiuto Stephan"
"So che ce la farai da sola ma volevo solo sapere quanto fosse valida e capire se è adatta a te...so che c'è una buonissima facoltà anche a Milano"
"E come pensi che possa permettermi Milano? I miei mi hanno detto che al massimo mi pagheranno Genova e una camera scelta da loro a Genova in uno di quei dormitori gestiti dall'università...punto..."
"E il nostro progetto di dividere casa?"
"Era una cosa campata in aria Stephan. L'hai detto così per dire" so che lo ha detto così per dire perché altrimenti vorrebbe dire che ogni cosa che mi ha detto in sei giorni sarebbe vera e smonterebbe il mio bel castello di cose che mi sono preparata "No, non l'ho detto così per dire...tanto è vero che se la facoltà forse migliore a Milano sarei pure disposto a dividere un appartamento lì, rinunciando a Genova"
"E il calcio?"
"Potrei tornare al Milan..." stavolta sono io a farmi scappare una risata che sembra più un rantolo agonizzante "Scusa? E da dove ti viene questa cosa?" toglie le mani dai lati del mio viso e fa un passo indietro dandomi modo di respirare normalmente o almeno tentare di farlo "Viene dal fatto che ho pensato che ho sempre preteso o quasi dato per scontato che le ragazze seguissero me nei miei spostamenti e magari è venuto il momento di mettere te in primo piano e me stesso in secondo"
"La facoltà di Genova è buonissima"
"Ma quella di Milano è ancora migliore...secondo il sito ha quattro punti percentuali in più..e poi Milano è una città che potrebbe darti più opportunità"
"Ci vuoi tornare perché darebbe più possibilità anche a te in quanto ad universo femminile?" sono così scioccata dalla sua proposta che devo per forza attaccarlo in qualche modo perché l'alternativa sarebbe prendere il trolley e fare la valigia seduta stante mandando a fanculo i miei genitori e tutto quanto"Non hai capito proprio un cazzo Aurora..." mi prende per mano e esce da camera mia trascinandomi dietro poi si blocca e torna indietro mollandomi in corridoio come una perfetta cogliona "Che cazzo stai facendo?" lui prende la mia cartella e ci mette dentro i libri che trova sulla scrivania più il mio cellulare che loro mi hanno ridato dopo aver cancellato il suo numero e avermi tolto tutte le tracce social che avrebbero potuto farmi risalire a lui, il mio vecchio computer che aveva subito lo stesso trattamento, qualche penna e tutto quello che lui riesce a farci stare poi torna da me "Vieni a studiare da me"
"No...non posso e non voglio"
"Non me ne frega un cazzo Aurora" si mette lo zaino e poi senza darmi il tempo di pensare mi prende in braccio. Scende le scale e poi urla semplicemente a mia madre che mi riporterà lì alle dieci precise, spaccate anzi "Stephan...Stephan...." lei tenta di fermarlo ma lui si volta e la fulmina con lo sguardo "Per favore...solo per oggi...poi deciderà Aurora...ho preso tutte le cose che le servono per studiare..." lei apre la bocca ma poi la richiude subito e sconsolata dice che se alle dieci non sarò a casa mi verrà a prendere per i capelli e che quando mi riporterà a casa prenderà il sacchetto con la roba che mi ha regalato. Mi fa indossare il giubbotto e mi fa infilare al volo le scarpe da ginnastica poi posso solo rimettermi fra le sue braccia. Stephan fa tutta la strada fino casa sua tenendomi in braccio anche se io gli dico che non ce n'è affatto bisogno. Peccato che lui non voglia sentire ragioni. Quando entriamo nella sua villetta mi deposita a terra e mi fa cenno di prendere pure possesso del tavolo del salotto. Io non parlo ma mi metto a studiare, anche perché non so proprio cosa altro fare sinceramente...mi tolgo il collarino perché sono già stufa marcia di portarlo e poi metto le cuffiette facendo partire la musica. Lui accende il computer e mi dice che vedrà un film...mi mette sul tavolo davanti ai libri una bottiglietta d'acqua, un bicchiere e una confezione di biscotti, poi mi toglie una delle due cuffiette "Buono studio ragazzina" mi da un bacio sulla tempia e poi rimette a posto la cuffietta...non posso fare altro che guardare le parole sul libro, sorridendo dietro la mano posata davanti al viso...non so a che gioco stia giocando ma dopo quasi 48 ore sono di nuovo pronta a studiare di nuovo...respirando normalmente e con accanto l'unica persona che riesce in qualche modo a calmarmi...

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