53. ATTO DI FEDE

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Ho sempre dormito poco ma da quando sono assieme a Stephan ho diminuito ulteriormente le ore di sonno, soprattutto quando siamo insieme e abbiamo la giornata libera...sono sveglia da almeno due ore buone e ho sfruttato al massimo quel tempo perché quando lui aprirà gli occhi so già che catalizzerà tutta la mia attenzione, come al solito del resto "Amore mio" gli passo le dita fra i capelli ma lui fa solo una smorfia con la faccia...dire che lo amo sarebbe riduttivo...dire che è bello pure..dire che è tutto il mio mondo e che farei autentiche follie per lui si avvicina alla realtà dei fatti ma non spiega fino in fondo cosa significa Stephan per me..appena sveglia ho cercato su Internet la definizione medica di attacchi di panico e mi si è spalancato un mondo enorme. Ora che ne sono a conoscenza lo guarderò sempre con occhio diverso, come se dovessi sempre sincerarmi che stia bene. Stephan dorme a pancia sotto, con un braccio sotto al cuscino e l'altro messo di traverso dove di solito dormo io. Mentre lo guardo si volta e muove la mano cercando me probabilmente...quando non mi trova spalanca gli occhi "Alessia..."
"Sono qua" gli faccio sentire la mia presenza baciadogli la spalla..appena la mia bocca sfiora la sua pelle lui si rilassa e un brivido gli corre lungo la spina dorsale. Lo sento anche io...è assurdo l'effetto che gli faccio "Perché sei vestita?"
"Sai che ore sono? Le due quasi...ok che siamo andati a letto alle tre di notte ma stai poltrendo da almeno 11 ore filate..." lui sbuffa "Merda...dovevi svegliarmi prima piccola...abbiamo perso mezza giornata"
"Abbiamo tutto il tempo del mondo...possiamo andare a Ground Zero e fare tutti i giri che abbiamo deciso di fare...a che ora è la tua sorpresa?" non so cosa abbia preparato ma lui mi ha detto di aver organizzato qualcosa per la sera ed io non ho la più pallida idea di cosa possa essere "Alle nove...quindi si, abbiamo tempo" lui si volta ed io mi schiarisco la voce "Abbi pietà di me" gli indico il fatto che il lenzuolo gli si sia attorcigliato attorno al corpo e che ora lui mi stia mostrando tutto, ma proprio tutto...gli allenamenti intensivi gli hanno tolto quei due/tre chili accumulati in vacanza e il fatto che si siano sempre allenati al sole ha mantenuto inalterata la sua abbronzatura, già perfetta di per sé dato che ha la pelle naturalmente ambrata "Tu non hai mai pietà di me Alessia....giri per casa mezza nuda"
"Non ti lamenti mi pare" si mette seduto e sporge le labbra in fuori "Bacio" sembra un bambino piccolo ed io adoro giocare con lui "No..." mi sposto ma lui mi prende fra le braccia e mi costringe a far scontrare le mie labbra con le sue "Voglio un bacio...e magari anche la mia razione di coccole...possiamo uscire alle quattro...cinque ore in giro per New York sono sufficienti..e poi possiamo girare anche quando finiamo con la nostra sorpresa..e abbiamo domani...dove vuoi andare?"
"Coney Island...la ruota panoramica...e la Statua della Libertà...e il mare..." lui sorride ed io tiro il fiato. Non sapevo quale Stephan mi sarei ritrovata davanti quella mattina, anzi quel pomeriggio, perché quello che era successo la sera prima era stato forte e anche parecchio e non avevo idea delle ripercussioni che avrebbe avuto..per fortuna lui si è svegliato bene, anzi benissimo "Ma scusa da quanto sei sveglia?"
"Due ore...e ovviamente non ho passato 120 minuti a guardarti dormire mezzo nudo..ovviamente è un bellissimo panorama ma non vorrei che mi venisse a noia sai..."
"Non potrebbe mai venirti a noia Alessia...mi pare che quando siamo tornati in stanza siamo arrivati poco oltre la soglia..." arrossisco perché pare che io non ne abbia mai abbastanza di lui, anche se stiamo assieme al ritmo di almeno 6/7 volte al giorno "Dettagli...avevi questa maglietta bagnata tutta appiccicata addosso che era sesso puro Stephan...cara grazia che sei arrivato alla soglia....ti avrei scopato in ascensore"
"Pensavo sulla panchina al Golden Gate" mi fa l'occhiolino e quel gesto mi fa quasi capitolare "Quello eri tu" ero anche io ma non posso fare la ninfomane solo io "Ammetto che ti scoperei ovunque...anche adesso..." siamo sposati ma quando siamo a letto, o in qualsiasi altro posto del resto, siamo solo due ragazzi che alimentano la passione folle che c'è sempre stata fra di noi "Sono uscita e sono tutta sudata...fa un caldo assurdo fuori..."
"Sei uscita?" mi guardo come se fossi assolutamente folle ed io decido che è ora di fargli vedere i miei acquisti "Si...e ho fatto shopping..." mi divincolo a malincuore dal suo abbraccio, ma ci tornerò a breve, e vado a prendere il sacchetto gigante con il logo di un negozio di souvenir che ho adocchiato la sera prima "Allora...maxi guida di New York..."
"Dobbiamo stare qui due giorni non due mesi anche se mi piacerebbe"
"Lo so..ma mi piaceva...poi due magliette ricordo di New York e due cappelli con la visiera..." tiro fuori due maglie di quelle proprio da turisti che ho adorato dal primo momento in cui le ho viste e due cappelli identici con scritto NY davanti. Gliene poso uno in testa e lui ride "Sei pazza" continuo a mettere roba sul letto,  fra cui due calamite e anche una di quelle palle che giri e fanno scendere le stelline argentate su una Statua della Libertà in miniatura "E poi guarda" l'ultima cosa che tiro fuori è un pagliaccetto per bimbi con la scritta ILoveNewYork "È bellissimo amore"
"Ti piace? Si, mi sono fatta prendere leggermente la mano ma è la nostra luna di miele quindi devo documentarla" vorrei poter stare lì con lui almeno due settimane perché ci sono così tanti piccoli luoghi di quella città che vorrei visitare con Stephan ma sono sicura che anche 48 ore andranno benissimo e saranno indimenticabili ugualmente "Ora però vieni qua che ti devo ringraziare per la maglietta ed il cappellino...e per la colazione barra pranzo" indica con il mento il carrello pieno zeppo di roba "Ho notato che ieri sera non hai mangiato molto a parte le caramelle gommose e quindi..." alza le spalle mentre io metto via gli acquisti prima di avvicinare al letto il carrello. Ormai siamo abituati a mangiare sempre a letto quando siamo in giro. Mi metto seduta accanto a lui e gli allungo gli integratori che deve prendere insieme ad un bicchiere d'acqua "Devi prendere qualcos'altro?" lui scuote la testa ma io lo guardo male "Quando sono uscita ho parlato con il medico della squadra che ho incontrato per caso...abbiamo parlato e mi ha detto che ti aveva prescritto delle gocce ma non le hai mai volute prendere...sono cose che puoi tranquillamente prendere senza interferire con esami e roba varia..."
"Ora non mi devi trattare da malato Alessia"
"Non ti tratto da malato...se non te ne fossi reso conto non è che mi stia comportando in modo diverso da ieri sera...o sbaglio? Ovviamente sono preoccupata e sarei scema a non esserlo...ma non ti sto trattando da malato..né da vittima e neppure come qualcuno che deve vivere sotto una campana di vetro...però voglio che tu stia bene...sono solo gocce per rilassarti" gliele sventolo davanti e lui sbuffa ridendo "Quante?"
"Cinque" gliele verso in un bicchiere con mezzo dito d'acqua e gliele porgo "Poi ti meriti un mio bacio..stai facendo il bravo bimbo"
"Due..." lui butta giù le gocce facendo una faccia schifata e poi mi fa avvicinare per baciarmi "Sono sudata...e ho i capelli che fanno schifo per la pioggia di ieri...prima di uscire ci facciamo una doccia...ora mangiamo"
"Mangiamo poi facciamo l'amore qui a letto e poi nella doccia..."
"Sei impossibile cazzo" non ribatto e inizio a passargli il caffè che non è il massimo ma ci dobbiamo accontentare e poi il suo immancabile yogurt "Hai dormito bene?"
"Si, abbracciato a te sempre..e poi amo quello che fai quando mi cerchi e ti fai stringere più stretta" credo di farlo senza realmente pensarci perché vado in automatico ormai con lui "Adoro farmi abbracciare da te..sempre per il fatto che amo le tue braccia..." come per ribadire il concetto mi metto in mezzo alle sue braccia aperte e continuiamo a mangiare messi così "Eleonora lo sa degli attacchi di panico?" scuote la testa "E come facevi scusa?"
"Quando ho iniziato ad averli era il periodo in cui ci siamo staccati pian piano..e poi se te ne freghi abbastanza le cose anche se ci sono non le vedi o fai finta di non vederle..." in quel momento la sopprimerei ma lascio perdere "Ti aspettavi che me ne andassi realmente ieri sera?" lui alza le spalle ed io mi volto "E volevi che me ne andassi?"
"Ovviamente no..." ora vorrei sopprimere lui "E allora perché cazzo hai fatto così?"
"Perché sono scemo...mi pare che anche tu sia la maestra indiscussa dell'allontanare la gente che vuole solo aiutarti...l'hai fatto spesso e volentieri" so che ha ragione come so che devo ancora svelargli di Valentina...è una cosa che lui deve sapere e prima gliela dirò meglio sarà "Ho visto Valentina" lui mi guarda senza capire dato che stavamo parlando di una cosa ed io ne ho tirata fuori un'altra che fondamentalmente non c'azzecca nulla "Quando?"
"Ad Ostia quando sono andata lì con Veronica..." lui sbuffa mentre finisce il caffè "Merda che schifo cazzo...e quando avevi intenzione di dirmelo? Per fare il paio con te che sei andata in ospedale..." so che è arrabbiato ma a volte tendo ancora a volerlo tenere fuori dai problemi, a volerli risolvere da sola perché ho sempre fatto così. Ma adesso mi rendo conto che quello che è successo la sera prima, il fatto che ci sia rimasta malissimo quando ho scoperto che lui mi ha tenuto nascosta una cosa importante per due mesi, è sbagliato, perché ora non siamo solo Alessia e Stephan, esseri separati che possono pensare di vivere le loro vite in parallelo ma siamo due persone che le stanno mischiando queste vite e che stanno mischiando anche i problemi "Avete discusso immagino"
"Cosa credi che abbiamo mai potuto fare io e lei?" lui ride e mi dà una spinta "Non puoi sorvolare su quella ragazza?" scuoto la testa "No, la sua sola presenza mi urta...mi dà fastidio che ti respiri vicino, perché è una ragazza viscida e che mi sta sul cazzo..sono stata abbastanza chiara? Ed oltretutto poi mi ha seguita in macchina"
"Che cazzo ha fatto?" stavolta lui dritta bene le antenne "Stavo tornando a casa in moto e lei mi ha seguita...così sono salita sul Belvedere di Casal Palocco e l'ho affrontata"
"E la mattina dopo sei stata male...cazzo Alessia...ma non capisci che è per queste cose che io sto sempre in allerta con te? Potevi farti seriamente male..." lui mi sposta e si alza..so che non sono una ragazza tranquilla e so che ho un carattere di merda ma non riesco a passare sopra a determinate cose "Mi dispiace"
"Ti dispiace? Cazzo..." lui sbatte una mano contro il muro mentre l'altro pugno inizia ad aprirsi e chiudersi ad intermittenza "Non è successo nulla..e non è detto che sia stata male per quello...e poi sto bene adesso..senti so di non essere proprio la ragazza adatta per farti stare tranquillo ma sono fatta così..non sono di quelle che abbassano la testa e dicono che va bene quando non va affatto bene...sono fatta alla cazzo ma...insomma mi hai scelta anche per questo no? Altrimenti ti saresti innamorato di una ragazza diversa, tipo l'amica di Veronica...sapevi a cosa andavi incontro quando ti sei innamorato di me"
"Non pensavo fossi così...altrimenti non ti avrei scelta" con quella battuta so che lui sta passando sopra a quella storia "Si certo..allora se io avessi saputo molte cose di te non ti avrei scelto" è una cazzata perché quando ci siamo scelti l'abbiamo fatto a scatola chiusa...lui non sapeva della morte di Marco, come non sapeva dei problemi con i miei genitori..io non sapevo degli attacchi di panico come del fatto che dietro al sorriso luminoso di Stephan si nascondeva molto altro...peccato che il nostro cuore sia andato in automatico, senza pensare a niente "Ora che sappiamo molte altre cose cosa intendiamo fare? Esiste il divorzio sai" lui si appoggia al muro con una spalla mentre io mi metto ad almeno un metro seduta sul piccolo tavolo che in teoria dovrebbe servire per mangiare ma che noi abbiamo sempre ignorato alla grande...riusciamo sempre a stravolgere le abitudini di qualsiasi luogo...la stanza è  un casino pauroso, con vestiti sparsi ovunque e le lenzuola buttate da una parte..rido perché due incasinati come noi insieme fanno un autentico disastro. Stephan indossa solo i boxer mentre io ho una canotta nera, semplicissima e un paio di shorts rossi "Divorzieresti da me?" mi fingo costernata mettendomi anche una mano sul petto "E tu divorzieresti da me?" mi si avvicina e posa le mani accanto alle mie gambe "Mai"
"Stessa risposta...anche se sei uscita così...devi coprirle ste dannate gambe Alessia...ci sono morto dietro la prima sera io" aggancio le caviglie dietro di lui e Stephan ride "Ed io sono morta dietro a ste braccia...ho un'autentica fissa sai?" gli faccio passare la punta delle dita sulle spalle e poi lungo tutta la lunghezza delle braccia "Ma gli allenamenti fanno sto effetto a tutti? No perché io non ce la faccio ti avviso...il mio povero cuore di quasi ventinovenne non regge ancora a lungo"
"Quanto sei scema...comunque basta corse in moto la sera, per favore...e cercherò di capire cosa fare con Valentina...ha passato veramente il limite.." mi passa le mani sotto la canotta e poi mi spinge avanti "Ti odio quando fai così...dovrei essere incazzato e lo sono te l'assicuro ma hai qualcosa che mi fa passare sopra a tutto...devo ancora capire cosa"
"Sarà il pacchetto completo.." lo abbraccio e gli bacio il collo "Scusa se non te l'ho detto...solo che volevo solo che stessi tranquillo...devo ancora imparare a vivere questa cosa a due.."
"Dovevi lasciar perdere Valentina..." si, avrei dovuto farlo ma è come qualcosa più forte di me..non riesco seriamente mettere da parte quest'avversione innata che provo verso quella ragazza "Hai mai fatto un pensierino su di lei Stephan?"
"No...assolutamente no...non l'ho mai neanche considerata mia amica...ovviamente era una specie di punto fisso e quindi..boh per un periodo ho anche pensato che sarebbe potuta diventare come alcune ragazze di Milano che quando salgo mi vengono a salutare in albergo o alla stazione..."
"Spiega sta storia...delle ragazze ti vengono a trovare in albergo.." lui alza le spalle sorridendo "Capita...insomma ho il mio stuolo di fan che mi seguono dappertutto" so che me la sta facendo pagare perché non gli ho detto subito di Valentina "Salgono anche in camera per caso?" annuisce ed io imito il suo movimento "Non ti ho detto che ho salutato Justin prima..." se dobbiamo giocare lo faremo in due "L'hai salutato..." annuisco fissandolo negli occhi "Che dolce..deve stare attento ai legamenti in allenamento.."
"Stephan" gli pizzico il fianco e lui ride "Tu non sei stata molto carina nei suoi confronti stanotte continuando ad urlare comunque"
"Infatti mi sono scusata....gli ho anche dato il numero" e quella frase lui socchiude gli occhi ed inizia a farmi il solletico "Devo iniziare a controllarti il telefono per caso?"
"Ed io devo controllare il tuo per caso? Ti stai già mettendo d'accordo con le tue fan di Milano per quando salirai a fine agosto? Ti avviso che ci sarò pure io quindi in quel caso saranno loro a dover stare attente ai loro legamenti...o alla loro vita in generale...Valentina può tranquillamente dir loro che sono molto gelosa di ciò che è mio"
"Promettimi che non andrai più a fare corse in moto di notte...e che lascerai stare quella ragazza" scuoto la testa e lui sbuffa spostandosi "È lei a dover lasciare in pace me...sono tua moglie e già faccio fatica a sopportare le ragazze che ti vengono dietro..ma se sono carine e gentili posso pure sopportarle...anzi c'è questa ragazza che mi ha scritto e mi ha chiesto se mi scoccia se per caso viene fino al cancello di Casal Palocco per vederti ed io le ho detto di no...verrà a Roma fra tipo una settimana e le ho detto che non c'è problema, anzi mi sono anche offerta di farvi la foto e tutto quindi quando voglio e soprattutto quando ci sono le condizioni favorevoli sono perfettamente in grado di fare la ragazza ragionevole ma con Valentina no...perché lei ha oltrepassato un limite che non si può oltrepassare quando si ha a che fare con un ragazzo sposato..."
"Lo capisco ma...ti rendi conto che mi preoccupo cazzo? Sei incinta ed hai questo lato del tuo carattere che non mi fa stare per niente tranquillo Alessia...è come se non sapessi quali sono i tuoi limiti...anche sta cosa di venire a New York due giorni dopo essere stata male..."
"Se non fossi venuta saresti stato nella merda ieri sera..."
"Avrei superato l'attacco da solo, come ho sempre fatto..."
"Ma non sei da solo cazzo...siamo in due" ormai ci urliamo dietro perché due caratteri come i nostri troppo tranquilli e calmi non riescono a stare dopotutto "Parli proprio te cazzo...hai aspettato quasi una settimana a dirmi di Valentina...ti rendi conto che potevi veramente farti male? Se fossi uscita di strada mentre quella pazza ti seguiva in macchina?"
"È colpa tua mica mia...povevi capire prima che era leggermente fuori di testa o no?"
"Non sono perfetto Alessia...fino a quando sei comparsa te poi Valentina era più tranquilla...magari tu potresti fregartene"
"Ti pare che potrei mai fregarmene di una pazzoide che pensa di essere la ragazza della tua vita? Ma hai capito proprio male" lui al termine pazzoide scoppia a ridere anche se tenta di trattenersi e anche io mi lascio scappare una risata "Non ridere cazzo...piuttosto sono preoccupata che potrebbe fare del male a te..perché non mi ha mai visto incazzata seriamente e ti assicuro che se ti fa qualcosa vedrà sicuramente questo mio lato" mi risiedo sul tavolo e dondolo le gambe "Non voglio litigare Alessia...e poi cosa significa che non ti ha mai vista veramente incazzata? Riusciresti ad essere più incazzata di quanto tu lo sia già stata con lei?"
"Assolutamente si...fidati che manco tu mi hai mai vista veramente incazzata...ma se continui a fare il coglione parlando dello stuolo di tue fan che ti seguono giuro che mi vedrai incazzata e anche parecchio..." tento di resistere al suo sguardo che cerca il mio ma ovviamente so che non riuscirò a resistergli a lungo mannaggia a lui "Ma mica sono tutte come Valentina"
"Eh meno male...altrimenti sarebbe stato un bel problema fidati...la popolazione femminile italiana sarebbe stata decimata ben presto...e cosa ti dicono queste tue fan?"
"Che sono bellissimo" alzo gli occhi al cielo e tento di sfuggire al suo tocco ma alla fine, un pochino ridendo e un pochino facendo il cretino, Stephan riesce a sfilarmi la canotta "Che poi non è che tu sia proprio bellissimo eh...ce ne sono di meglio" lui ride e mi bacia il collo "Si certo...infatti noto sempre con piacere che pur reputandomi un cesso tipo non ti dispiaccia vedermi solo in boxer alla fine"
"Diciamo che al momento non ho nulla di meglio sotto le mani quindi mi accontento"
"Brutta stronza che sei..." rido quando mi prende di peso e mi sbatte sul letto senza tante cerimonie..cerco di rintanarmi in un angolo del letto ma lui mi blocca per le caviglie e mi costringe a stare ferma...cerco di divincolarmi ma lui è obiettivamente più forte di me ed io alla fine sto solo giocando. In parte voglio distrarlo dalla storia di Valentina ed in parte voglio farlo ridere perché adoro vederlo ridere ma soprattutto adoro quando lui è felice. So di essere un completo disastro ma anche lui lo è in fondo..spero che entrambi impareremo con il tempo a rendere un autentico piccolo angolo di paradiso la nostra storia...voglio che lui mi reputi il suo rifugio, voglio che lui pensi alla nostra storia e al nostro matrimonio come a qualcosa dove rintanarsi quando il resto della sua vita non va come dovrebbe andare. Mi sfila gli shorts e poi si sdraia accanto a me reggendosi la testa con il braccio "Ti stai accontentando veramente?"
"Ma sei completamente scemo? Ti ho scelto Stephan, anzi non ti ho manco scelto alla fine...ma diciamo che non mi sarebbe potuta capitare non scelta migliore...so di avere un carattere di merda, ne sono perfettamente consapevole ma sto cercando di migliorare..solo che alcune cose proprio non le tollero, e la mancanza di rispetto è una di queste. Purtroppo sono sempre stata abituata a contrattaccare quando mi fanno girare i coglioni e Valentina ha la straordinaria capacità di farmi girare le palle a tremila..posso solo prometterti che se non romperà più io la lascerò stare...ma se attacca io rispondo..e non si deve azzardare a rompere i coglioni a te perché in quel caso finisco di scherzare e faccio sul serio..."
"Non ho bisogno che tu mi difenda"
"Invece si...ci difendiamo a vicenda...siamo sullo stesso piano io e te...io non sono certo la ragazza che ha bisogno che qualcuno la difenda ma mi piace che ogni tanto tu mi faccia sentire protetta...non è mai capitato se non con Marco e fare la parte della fanciulla che ha bisogno che il suo uomo la difenda a volte mi piace pure....ma poche volte sia chiaro"
"So che ti sai difendere da sola ma ho solo paura che ti succeda qualcosa...non lo sopporterei...non sai che cazzo di sogni faccio a volte Alessia...mi sveglio di botto e se non ti trovo subito accanto a me vado in crisi"
"Ma io sono qua...che sogni fai?"
"Lascia stare..." lui si rabbuia ma so che dobbiamo parlare di quelle cose perché altrimenti rimarranno sempre fra di noi come se aleggiassero fra me e lui tipo nuvole temporalesche "No...parla..." gli faccio appoggiare la testa vicino alla mia e lo abbraccio cercando di fargli capire che non mi staccherò mai da lui, a meno che non mi tolgano a forza "Tipo che torno a casa e non ci sei...oppure che mi giro nel letto e non ti trovo...oppure che mi lasci un biglietto dicendomi che non ce la fai più a stare con me e hai trovato di meglio"
"Perché non me ne hai parlato?" lui alza le spalle e ruota il viso nascondendolo contro il lenzuolo ma non glielo permetto. Io ho imparato a piangere davanti a lui e lui dovrà imparare a farlo davanti a me "Perché odio mostrarmi debole Alessia...l'uomo sono io e già parlarti degli attacchi di panico non è che mi sia piaciuto molto fidati"
"Siamo nel medioevo dove le donne si fanno difendere dagli uomini e loro non possono mostrare le loro debolezze? Siamo nel 2018 Stephan"
"Eleonora odiava quando piangevo" ok, inizio ad odiarla seriamente "Però le piaceva quando faceva la figa accanto a te agli eventi...senti Stephan...non mi fa piacere quando piangi perché obiettivamente vuol dire che c'è qualcosa che non va e sono la prima a non piangere facilmente davanti agli altri..ma siamo noi due...siamo marito e moglie...ne abbiamo superate tante e ne supereremo ancora un sacco...adoro vederti ridere perché vivo per quel sorriso cazzo ma adoro anche quando i tuoi occhioni sono pieni di lacrime..vuol dire che ti fidi così tanto da piangere davanti a me...ed è una delle cose più belle del mondo.."
"Se ti succedesse qualcosa..."
"Ma non mi succederà un bel niente...faccio la brava promesso..tu farai il bravo? Prenderai le gocce e cercherai di stare tranquillo? Prometto di darti una mano ma tu devi darla a me.." lui annuisce e lascia che io lo coccoli fino a quando non gli asciugo tutte le lacrime "Ti amo"
"Anche io..." credo che parlare di amore non sia neppure giusto...io e lui abbiamo saputo creare qualcosa che va oltre l'amore...si tratta di fiducia, rispetto e quel pizzico di follia che ci portiamo sempre dietro "Mi odio a volte"
"Anche io Stephan...odio un sacco di cose di me, non sto scherzando...solo che una persona mi ha detto di essersi innamorata anche dei miei difetti, anche dei lati di me stessa che io odio e quindi sto iniziando a accettare anche quelli"
"Tu sei perfetta come sei Alessia..io invece..."
"Tu sei perfetto...sei perfetto pure dove non lo sei...però devi promettermi una cosa..." gli alzo il viso "....devi promettermi che non ti arrabbi se ora inizio a fare una cosa..." mi guarda senza capire...solo quando inizio a fargli il solletico capisce che sono entrata in uno dei miei momenti di scemenza pura. Lui tenta di scappare al mio tocco ma io non glielo permetto...quando parto con la battaglia dei cuscini Stephan inizia a ridere..una delle sue risate dove gli occhi gli brillano e dove quelle adorabili rughette attorno agli occhi risaltano ancora di più. Scendo dal letto ed indietreggio verso il bagno...faccio per chiudermi dentro ma lui blocca il battente mettendo la gamba in mezzo...urlo quando lui splanca la porta e proprio in quel momento sentiamo bussare alla porta "Oddio questo è Lorenzo che ci vuole salutare prima di partire" corro per andare ad aprire mettendomi la maglia davanti al corpo per mascherare il fatto che sia in intimo. Quando apro però non mi trovo davanti solo Lorenzo ma anche mezza squadra che mi guarda stranita "Che diavolo state facendo?"
"La battaglia con i cuscini..." lo dico come se fosse la cosa più normale del mondo anche se loro probabilmente si sono spaventati sentendomi urlare "State bene quindi" io annuisco mentre Stephan mi abbraccia da dietro e sporge la testa poggiando il mento sulla mia spalla "Si...fra poco usciamo...buon viaggio" lui tenta di chiudere la porta ma io scuoto la testa "Stephan...cazzo se sei scortese"
"Abbiamo capito che avete di meglio da fare...ci vediamo a Roma..." Daniele si allontana seguito dagli altri mentre Lorenzo mi guarda facendomi un cenno. Annuisco facendogli capire che va tutto bene e poi vado ad abbracciarlo brevemente. Quando chiudo la porta però Stephan mi guarda male "Sono geloso anche di Pellegrini"
"Dio se sei pesante..." rido e corro di nuovo verso il bagno...lascio che lui mi raggiunga però intrappolandomi contro il lavandino "Non hai ancora visto nulla" tenendomi tranquillamente con una mano attorno alla vita con l'altra apre l'acqua della doccia "No...no...non oseresti mai"
"Credici" mi sbatte nella doccia con ancora l'intimo addosso, e oltretutto l'acqua è caldissima ed io tendo a fare la doccia gelida "Stronzo" giro la manopola sul freddo e nel contempo prendo la cornetta della doccia indirizzandola verso di lui che sta fuori dalla cabina "Cazzo...Alessia porca troia"
"Hai iniziato te" lascio cadere la cornetta che si ribalta iniziando a bagnare tutto il bagno mentre lui entra nella cabina ridendo "Fermo...cazzo" lo spazio è ridottissimo e rischiamo di farci veramente male scivolando sul fondo bagnato ma ormai abbiamo deciso che quella giornata andrà così "Aspetta...tregua" lui alza le mani e rimette la cornetta a posto girando la manopola di modo che sia a metà quindi mi toglie l'intimo fradicio e fa cadere a terra anche i suoi boxer...li buttiamo a terra, nel bagno ormai mezzo allagato poi chiudiamo le ante. Lui occupa due terzi dello spazio ed in qualunque modo ci giriamo non possiamo evitare di toccarci. Ridiamo lavandoci fino a quando Stephan mi prende il viso tra le mani e inchioda i suoi occhi nei miei "Prometti che rideremo sempre così"
"Promesso" bacio il suo sorriso, poi lascio che lui mi ami...forse il letto sarebbe stato più comodo, sicuramente avremmo potuto stare più tranquilli ma non sarebbe stata la stessa cosa. Ogni promessa fatta a lui la prendo tremendamente sul serio...e se per farlo devo fare la doccia e poi l'amore con lui in una cabina minuscola va comunque bene...basta che lui sorrida, il resto arriva molto dopo..

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