Poi nasce il sole.

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"Buongiorno." Fabrizio si stirò entrando in cucina. "Panzetta." Gli passai la mano sulla pancia e lui sorrise. "Dopo quando torniamo smonto il mobile... Lo giuro." Mi guardò in cerca di un incentivo. "Sarebbe anche ora." Scherzai. "A stronzetta." Mi prese per la pancia tirandomi verso di lui. La sua voce roca al risveglio era qualcosa di bellissimo. "Oddio... Fabrì..." Mi tirò sul divano e cominciò una vera lotta. "C'ho il latte sul fuoco..." Farfugliai cercando di prendergli le mani per bloccarlo. "E quindi? Non te sembra che manca qualcosa?" Chiese tenendomi le mani in alto, bloccandole sul cuscino. "Che manca?" Chiesi degludendo a forza. "Buongiorno, amore mio. Dormito bene? Un bacino per augurarti buonagiornata." "Se non ti togli subito ti do un calcio che..." "Sei consapevole che mi stai trattando malissimo?" Mi lasciò le mani facendo il labbruccio. "No, amore... sto scherzando." Lo abbracciai dandogli un bacio sulle labbra. "Ah..." Mi buttò sul divano lanciandosi a peso morto su di me. "Aia." Mi lamentai.

"Mmmh... mi piaceva di più quando eri Manny." Si lamentò stringendomi forte. "Ah, grazie." Risi. "Vabbè, perchè eri più morbida, eri di più e non c'eri solo tu..." Sorrise incrociando il mio sguardo. Gli accarezzai i capelli senza parlare. Si posò con il corpo sul mio ed io posai le gambe intorno ai suoi fianchi mentre poggiava la testa sul mio seno. Gli accarezzai i capelli ammirando il suo viso perfetto e beandomi del suo tocco dolce. "Chissà che sta fa..." sussurrai posando un braccio intorno alle sue spalle. "Oh, Nì... avrà sicuramente mangi..." "Il latte." Urlai alzandomi di scatto per poi correre in cucina. "Non t'avvicinà più a me... guarda... m'hai fatto brucià il latte." Urlai dalla cucina. "Ah ah... dicevi così anche prima di partorire." "Ho bruciato il latte?" Chiesi fingendomi confusa. "No, dicevi che non mi sarei mai più dovuto avvicinare a te." Rispose dandomi un bacio. "Ci dobbiamo muovere. Luca è già in viaggio e Lorenzo sta con Federica già lì. Noi abbiamo appuntamento con mio padre..." "Ce la fai a rilassarti? Un bel respiro..." Sorseggiò il succo di frutta. "Dammelo pure a me, va." Sorrisi buttando il pentolino con il latte nel lavandino.

Mi misi seduta al tavolo con lui davanti, mi guardò spostarmi i capelli per poi sgranare gli occhi. "Oh mio Dio, non farlo mai più. Ho perso ventisette battiti." Rise. "Che?" Chiesi girandomi. "Nì, mi hai fatto rivivere una scena..." "ma se non ho fatto niente." Lo guardai basita. "Credimi, che hai fatto un'espressione che mi ha ricordato troppo la prima mattina che ti sei svegliata qua... E come ti sei spostata i capelli dal viso..." "Fà, tu non stai bene." Risposi prendendogli la metà del suo cornetto. "Dai..." Mi guardò amareggiato. "Amore è condivisione. Il tuo è più buono..." "se è uguale." Borbottò. "Ah... tieni." Gli passai il mio andando in bagno. Mi buttai sotto la doccia e poi mi preparai per andare al mare.  Tornai in cucina. "Che moglie." Mi fece cadere sulle sue gambe. "Ti devi andare a preparare." Sussurrai sulle sue labbra. "Mmmh. Mmmh... ora vado." Socchiuse le labbra guardandomi negli occhi. I nasi si sfiorarono piano. "Quando?" Le mie labbra sfiorarono le sue come fosse una carezza. "Vado, sennò..." Scosse la testa alzandosi. "Sennò?" Lo provocai mordendomi il labbro. "Aaaah..." Se ne andò sbraitando con il sottofondo della mia risata.

"Tu vedi tuo pad..." Non finii di ascoltare Fabrizio perchè mi fiondai come una freccia verso Benedetta che teneva mia figlia fra le braccia. "Ciao, amore di mamma." La presi senza neanche guardare in faccia la coppia che mi si poneva davanti. "Buongiorno." Fabrizio ci raggiunse subito dopo. "Glielo dici tu che ci dovrebbe salutare?" Chiese mio padre a Fabrizio. "Senti, già è tanto se non te l'ha tolta dalle..." "l'ha fatto." Garantì Benedetta. "Zio." Greta gli saltò in braccio in un secondo. "Ciao piccoletta." La salutò con un bacio sulla guancia. "Ciao zia." Mi mandò in bacio. "Cucciola di zia." Mi avvicinai e lei mi abbracciò rimanendo salda tra le braccia di Fabrizio. "Oh... a belli." Michela mi lasciò un bacio sulla guancia. "Buongiorno." Risposi sorridendo. "Vabbè... partiamo?" Chiese mio padre. "Sì. Mi devi dare il seggiolino di Charl." Risposi tendendo la mano. "Nì..." Benedetta mi abbassò il braccio delicatamente. "Che c'è?" Chiesi seria. "Fallo prendere a Fabrizio, tu hai già lei." Rispose pacata. "Ah. Ora cominciamo a dire cosa devo fare..." Borbottai andandomene.

Un amore è reale quando torna. -Fabrizio Moro-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora