Mi svegliai con il suono della sveglia. "Le sette e venti." Borbottai spegnendo la sveglia. "Le sette e venti." Ripetè lui stringendomi a sé. "Fà. Ci dobbiamo alzare." Mi lamentai. "Mmh. Mmh." Rispose posando la testa su di me. "Amore. Dai. Svegliati." Risi accarezzandogli i capelli. "Eccomi." Si stirò il corpo contro di me. "Non che mi dispiaccia, ma così me fai cascà." Scherzai. "Non te dispiace cascà? E vai allora." Mi spinse e rimasi aggrappata al letto solo per una gamba e un braccio. "Ma sei stronzo." Risi tornando sul letto. "L'hai detto tu." Fece spallucce. "Dicevo del fatto che ti eri spiaccicato su di me. Ma ora l'unica cosa che puoi fare è come i moscerini." Risposi seria. "Cos...?" Chiese confuso. "Sfracellati sul parabrezza." Risposi incrociando le braccia. "Ammazza. Cruenta." Rise alzandosi guardando nella culla. Mi fece cenno di avvicinarmi.
"Guarda, sembra una bambola." Lui mi accarezzò la spalla dolcemente. "Vero." Sorrisi ammirando quelle manine che si muovevano piano e quella boccuccia che cercava il ciuccio. "Charlie." La chiamai piano, e lei schiuse gli occhietti, come se aspettasse solo quel suono. "Amore di mamma." La tirai su piano. "Mi metto qualcosa addosso e scendo. Tu, vai intanto." Mi bacio e lasciò un bacio sulla testolina di Charlie.
"Potresti scendere anche così." Risposi indicandolo. "Nì, ti conosco. Sto in mutande e sono sicuro a livelli massimi che te farai girà i coglioni già solo che..." "Sì, bravo." Risi uscendo dalla camera da letto senza neanche farlo parlare. Lo sentii parlare da solo e mi fece ridere.
"Buongiorno." Entrai in cucina, e già erano tutti svegli. "Guarda la gnometta. Hai fame amore di zia?" Michela me la tolse. "Avete rotto le palle co' 'sta storia." Sbottai. "Che te la togliamo? Tu la vedi sempre. Noi mai. Lasciacela." Si lamentò lei. "Filippo e Max?" Chiesi guardando Michela e Aurora. "Filippo dorme." Rispose Aurora. "Max probabilmente è a casa sua." Michela scrollò le spalle.
"Com'è andata?" Chiesi curiosa mentre scaldavo il latte di Charlotte. "Gli ho detto che la mia priorità per me è Greta. Lui mi ha capita. Non sarà facile uscire insieme, non ci saranno notti bianche a fare l'amore, non ci saranno giornate a letto..." "Credo che invece ci saranno." Risposi sedendomi per sfamare la piccolina. "Credo proprio di no. Lui non ha figli, è libero ed io non intendo incatenarlo in una vita di scuole, recite e letto alle dieci." "Guarda che è una questione di rapporto... se costruisci un rapporto noioso, la vita sarà noiosa. Se costruisci un rapporto divertente, sempre in crescendo, la vita sarà solo più bella. Comunque, credo l'abbia messo in conto che non sarà facile, dato che sapeva già l'esistenza di Greta." Scrollai le spalle mentre Benedetta mi applaudiva dietro Michela. "Nì, quello è abituato a cambiare donna in base alla notte come si sente." "T'assicuro che no." Risposi guardando entrare Fabrizio con un sorriso a centosessanta denti. "Mio amore. E donne. Buongiorno." Mi baciò sedendosi affianco a me. "Stavamo parlando delle notti di fuoco di Max." "Sì, su Netflix." Rispose lui. Feci il segno del "come ti dicevo." "Non potete saperlo davvero." Rispose seria Michela. "Sì che possiamo." Annuimmo parlando in coro, per poi scambiarci uno sguardo di complicità e a seguire il cinque. Lei ci guardò fingendosi indignata continuando a dare il latte alla piccola.
"Ci siamo. Il mercoledì più lunedì della storia." Borbottai salendo in macchina. "Credo che Charlotte non mi riconosca neanche più... sono due giorni che ce l'ho solo quando dorme." Incrociai le braccia trattenendo uno sbadiglio. "Mamma chioccia, la finisci di agitarti? Ti do un cazzotto in testa se non ti plachi." Lui rise girando la chiave della macchina, quel gesto mi ricordò quanto amassi vederlo fare così. Quanto amassi proprio passarci del tempo, mi sarebbe bastato anche il frammento di un istante. Anche uno scambio di sguardi, che avrebbe valso molto più di qualunque discorso di chiunque. Mi sarebbe bastato il suo sorriso dolce prima di mettersi a letto, o la sua risata tra il rumore di mille altre persone. Mi sarebbe sempre bastato un suo poco, rispetto a un tanto di chiunque altro.
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Un amore è reale quando torna. -Fabrizio Moro-
FanfictionAl destino non si riesce mai a scappare. Neanche Nicole c'è riuscita. La storia di un amore travolgente. Lei ha vent'anni è piena di sogni. Ballare per Vasco era sempre stato un sogno per lei. Uno di quelli per cui valeva rischiare tutto. Ce n'er...