Tra il cuore e il respiro.

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Fabrizio's pov

"Come al solito fai schifo. Mi deludi. Va bene così. Addio." Lei prese tutte le sue cose e uscì di casa. Eravamo appena tornati a casa, e lei già stava andando via. "No... che fai te ne vai? Lei ha bisogno di te. Io ho bisogno di te!" Urlai mentre si chiudeva la porta alle sue spalle. "Se la caverà. Come ho fatto io. Non voglio più vederti, non voglio più sentirti. Sei il niente. Mi hai fatto solo male. Ed ora... per me, ci sono solo io. Addio." Chiuse la porta. Lasciandomi un senso di vuoto interiore.

Mi abbandonai alle lacrime, e c'erano troppe cose che dovevamo dirci noi. È lei, lei... se n'era andata. Charlotte non pianse. E forse, stava cercando di aiutarmi.

Nicole's pov

"Amore..." stava farfugliando qualcosa nel sonno. Qualcuno che non doveva andarsene. Lui mi prese la mano di scatto. "Sei qui." Sembrava avesse pianto. "Ei, che è successo?" Gli accarezzai il viso piano, asciugandogli gli occhi. "Deve essere stato un incubo... quanto ho dormito?" Chiese sfiorandomi la mano che gli accarezzava il volto. "Una mezz'ora... vuoi dirmi che hai sognato?" Chiesi preoccupata. "Che ti deludevo, che mi dicevi di far schifo e... mi lasciavi con Charlotte. Ti ho pregata... ma tu te ne sei andata..." si mise seduto attento a non svegliare Charlotte al suo fianco.

"Nemmeno se me paghi ti lascio Charlotte." Sorrisi. "No, seria... Nicole. Ti perderò, prima o poi farò una cazzata e tu te ne andrai... perché io sono fatto così. Io le donne non me le so tenere..." "ma io non sono le donne..."  "appunto per questo, mi ritrovo a piangere nel sonno, pregandoti di non andare via. Perché per me, sei tutto quello che volevo, realmente. Mi prendi in tutti i modi... non ridere." "Scusa, hai detto mi prendi in tutti i modi..." "lo sai che intendo" "sì, scusa... vai avanti." "Solo che da quando stiamo insieme, la mia paura più grande è che tu possa trovare un qualcuno migliore di me, qualcuno che ti faccia sentire speciale più di me..." "impossibile." "Perché?" "Perché come mi guardi tu, non mi ha mai guardata nessuno. Tu mi vedi dentro. Anche se non parlo." "In questi giorni, ho pensato che tu avessi trovato un altro..." "togliti dalla testa quest'idea." "È quello che mi hai detto oggi, che mi ha fatto uscire dai ranghi... tu hai pensato, ciò che ho pensato io ogni singolo giorno, quando tu non eri mia. Ogni sera, t'immaginavo in quel bar, insieme a un altro uomo. A bere e ridere, come facevi con me. Ogni notte, t'immaginavo a letto con uno diverso... ed ero geloso. Perché io su quel letto avevo perso tempo a dormire, invece di baciarti. Non te l'ho mai detto... ma Io quella sera, io t'avrei portato a Roma, avrei guidato, guardandoti dormire. E ti avrei stretta a me, portandoti sul letto, lentamente, per non svegliarti... perché non volevo tu smettessi di sognare. Vederti rabbuiata per quella telefonata, e sapere che non c'era sicurezza per te, nelle parole di quel ragazzo che ti chiamavi fidanzato... mi faceva rabbia. Perché eri solo un essere da difendere. C'era una frase che avevo letto su un muro, la sera che hai deciso di ubriacarti. "Dicono che per stare con te, bisognerebbe darti e mai privarti." Ed io, volevo proprio farlo." "Convivendo. Biagio Antonacci." Annuii. "E tu, dopo neanche una settimana, l'hai scritta su facebook... e mi ero convinto a parlarti di ciò che provavo... ma..." "c'era di mezzo Giada..." "in realtà non me ne fregava niente, non dormivo a casa già da un po'. Era, che non volevo metterti nei guai. Sapevo che avevi problemi con Andrea, ed io non volevo... insomma volevo aiutarti come amico e poi un giorno... ma tu rendevi tutto difficile. Come quando stavi cadendo, e accidentalmente i nasi si sono sfiorati... o quando mi hai dato quel bacio sul l'angolo della bocca... io non capivo mai. Stavo al gioco, per vigliaccheria. Mi andava bene, anche solo averti così. Mi andava bene, persino immaginarti, prima di andare a dormire. Senza fisicità. Mi andavi bene. Ed io non ho mai sentito bisogno di nessun'altra donna. Se non te." "Non dormivi più a casa?" Chiesi confusa. "No, avevamo problemi da tempo. Non c'era più niente tra di noi. E se rimanevamo soli, senza i bambini era una lite continua. Così di comune accordo, io sono andato via di casa. E sei arrivata tu. Eri incasinata, ma bellissima. Ed io, proprio non volevo perdermi niente, il tuo profumo e il tuo sorriso. Il tuo modo di dire le cose. La tua risata e come camminavi..." "parli come se fossi una dea." "Per me? Per me lo sei. Per me sei tutto. Mi dai tutto, anche solo quando dormi al mio fianco. E se non ci sei, io mi sento perso. Non perché non so vivere senza di te. Lo so fare, ma il punto è che non voglio. Perché io una vita senza di te, la conosco... ma proprio non voglio far senza di te, perché io amo anche solo vederti sbuffare in cucina perché odi aspettare il tempo di cottura per la pasta. Quando ti lamenti che non vuoi alzarti dal letto. E amo anche quando, mente giochiamo mi prendi in giro. Senza di te, io sono nulla. Senza di te, potrei essere un uomo qualsiasi. Un padre qualsiasi. Invece insieme a te. Io sono..." "Non me ne vado. Però la smetti di farmi piangere?"  "Ti prego. Credimi. Posso guardare ogni donna, ma solo con te perdo il fiato." "Stessa cosa vale per me. Ma già lo sai." "Vai a farti la doccia." Sussurrai sulle sue labbra. "Ti ritroverò qui?" Chiese accarezzandomi la guancia. "Non lo so, probabilmente starò in salone." Sorrisi. "Ci vediamo la casa di carta?" "Dobbiamo finire anche Games of thrones... dopo la morte di..." "non me lo ricordare. Vado a farmi la doccia e ci buttiamo sul divano. Prepara tutto." Mi baciò correndo in bagno. "Charlie... sei nata proprio da due teste matte." Scossi la testa accarezzandole il visetto.

Un amore è reale quando torna. -Fabrizio Moro-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora