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Non ha messo piede fuori dalla stanza per i successivi tre giorni. Nessuno é venuto a cercarla, la sola persona che entrava e usciva per portarle il cibo e la biancheria pulita é la ragazza, che ha scoperto chiamarsi Julieta, conosciuta quando ha aperto gli occhi.

Ha capito che si tratta di una serva, e non osa chiedere se oltre alle pulizie svolge altri tipi di servizi. Non hanno più parlato, anche perché Julieta entra fa quello che deve fare, a testa bassa, e poi se ne va. Non la saluta neanche.

Non si può trattenere più del dovuto perché lui é in casa. Non sa esattamente in quale parte della casa si trovi, quell'uomo é come un'ombra. Non lo si vede mai, però ti segue. E quando te ne accorgi é troppo tardi.

La domanda da rivolgersi ora é: perché non é ancora andato a vedere la donna? Non l'ha fatta rapire solo per avere una presenza femminile in piùnon casa. Taina lo sa bene, ma finché entra solo Julieta, andrà tutto bene.




-Sono stanco di loro!- batte il pugno sulla scrivania, facendo sobbalzi leggermente Yampi-Come é possibile che non riescano a gestire i loro affari senza tirare in gioco un'altra Familia? Quella Argentina per di più!

-Khea non va sottovalutato.-dice Yampi-Sarebbe stupido da parte nostra farlo. Le sue mani sono sporchi di sangue quanto le tue

-É un ragazzino di 18 anni che gioca a fare El Jefe.

-Quel ragazzino é riuscito a tagliare la testa a Don Omar, cosa in cui tu hai fallito per molto tempo.- un'occhiata assassina lo trappassa da parte a parte, ma finge tranquillità.-Sul serio, non sottovalutare.

-Mi hai stancato anche tu. Ho bisogno di rilassarmi un pó.

Si alza e gira attorno alla scrivania. Yampi lo guarda mentre esce, gli chiederebbe molto volentieri dove va, ma non gli risponderebbe perché non sono affari suoi.

E comunque può immaginare dove stia andando, finalmente.



La porta si apre, e lei non alza la testa dal letto per vedere chi sia, da per scontato che sia Julieta con il pranzo. Altro cibo che non toccherà come i giorni passati.

Sente dei passi avvicinarsi al letto, e poi smettere di colpo. Apre bocca per dire di portare via tutto perché non avrebbe mangiato neanche stavolta. Ma riesce solo ad aprire la bocca.

Una mano la afferra per i fianchi e la tira, facendola stendere sulla schiena. Prima che se ne renda conto, é su di lei, una mano che tira via i pantaloni che indossa e che veloce lavora sulla sua parte intima.

Cerca di toglierselo di dosso, per poi scappare, ma é troppo forte e non ci sta mettendo forza. Prova con i pugni, ma con una mano la tiene ferma e con l'altra libera la sua erezione.

-Ti prego... Ti prego...-lo supplica e di tutta risposta lui fa 'Shh'.

Con un colpo secco é dentro di lei, non le fa neanche la gentilezza di aspettare che si rilassi o si abitui alla sua intromissione, che subito si muove con ferocia. Lei stringe le coperte in due pugni e urla.

Urla come non ha mai urlato in vita sua.

El DiabloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora