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-Non sapevamo mai se avremmo mangiato quel giorno, o se avremmo dovuto digiunare finché nostro padre avesse trovato qualche piccolo impiego giornaliero per poter mettere qualcosa nello stomaco. Io cercavo sempre di dare il mio contributo. Un giorno aiutavo alcuni benestanti in casa, sistemavo i vestiti, cucivo, pulivo per altri. Non erano mai tante monete, ma li portavo a mia madre che li univa ai suoi e cercava qualcosa per farci fare merenda. I miei fratelli andavano a scuola, ma erano sempre molto trasandati, poi non siamo più riusciti a pare e quindi hanno smesso di andarci. Come me. Trovai un piccolo impiego di una settimana al grano. La paga era molto di più di ciò che ero abituato a prendere e quindi accettai subito ed ero felicissima. Mi notò quel giorno.

Rosalìa le passa un bicchiere sempre con un sorriso sul volto.

-Io non lo vidi, ma lui vide me.

-Come?

-Tutto nel paese appartiene a lui. E girava per essere sicuro che stesse andando tutto bene. Io stavo lavorando a testa bassa per non finire nei guai il primo giorno, ma non sono passata inosservata ai suoi occhi. Quando il giorno dopo andai a lavoro, il padrone mi disse che ero licenziata. Non sai la mia disperazione. Mi accasciai a terra piangendo come una disperata, e non mi importava nulla se c'erano 20 persone che potevano vedermi. Avevo bisogno di lavorare. Poi sentii delle mani toccarmi il viso. Mi sollevo il volto e con i pollici mi pulì il viso. In quel momento fu stupido, ma era bellissimo ai miei occhi i quel momento.

Taina non si é mossa, non ha mai cambiato posizione da quando Lali ha cominciato a raccontare la sua storia, che é molto più tragica della sua. Lei, a casa, tutti i giorni aveva da mangiare, le bollette erano una difficoltà enorme.

-Mi prese in braccio e mi portò a casa sua. Mi fece lavare, vestire e mangiare. Quando mi vide tranquilla m spiegò di essere stato lui a dare ordini di farmi licenziare perché non avrei più avuto bisogno di lavorare. Lui era il Jefe e io la sua donna, e la mia famiglia come me, avrebbe vissuto in pace. E così fu. I miei fratelli ripresero ad andare a scuola, mio padre ebbe un lavoro fisso in comune ben retribuito e mia madre era più tranquilla e sorridente. E io mi sono innamorato ogni giorno sempre di più di Abraham.

-Sei felice accanto a lui?-le chiede Taina

-Molto.-risponde sorridendo. Si fa in avanti e le tocca il braccio-Molto presto lo sarai anche tu.

Rosalìa batte due volte le mani, sempre con il suo sorriso in volto.

-Adesso facciamo un giro in città?



Lei é Lali Esposito

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Lei é Lali Esposito

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