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Non lotta più, non ne ha le forze, e non può niente contro di lui. Ci ha provato per giorni, ma non  servito a niente. Lui é forte. Gli basta una mano per tenerla bloccata, e prendersi ciò che vuole. I primi giorni urlava e chiedeva aiuto, ma nessuno interveniva. Una volta ha stupidamente sperato che Julieta corresse in suo soccorso. 

Una volta al giorno viene da lei, non dice una parola, va dritto al sodo ignorando le sue suppliche.

Oggi, stranamente, é passato più di una volta. La mattina, verso le sette, é piombato dentro la stanza e la presa nel sonno. É passato anche dopo pranzo, come sembra in silenzioso si é preso ciò che voleva. La terza volta, mentre stava mangiando, ed ora ha raggiunto l'orgasmo.

In realtà...

-Vedo che oggi ti é piaciuto.

Ci mette un pò a capire, ma quando la sua mente torna ad essere lucida si rende conto di essere venuta. E adesso non sa se essere sorpresa e sconvolta da ciò, o solo sorpresa perché ha finalmente sentito la sua voce.

Si mette seduto sul letto, uscendo da lei e prende il piatto con la bistecca e le patate.

-Puoi continuare a mangiare.-dice piegandosi per prendere qualcosa dalla tasca dai pantaloni. Si rimette seduto, appoggiando la schiena sulla tastiera del letto, e si accende una sigaretta.

Lo osserva mentre aspira il fumo a occhi chiusi. Non é brutto, ma incute molta paura, come tutti gli Jefe. Vorrebbe sapere perché é toccato a lei questa sorte.

-Non mangi?

Sobbalza nel sentire la sua voce. Una voce così sottile che non riesce a capire se si tratta di un uomo o un ragazzo. Abbassa la testa e cerca di mangiare quello che é rimasto, ma sente come lo stomaco chiuso. Rimangono così, in silenzio. Lei che mangia e lui che fuma.

Il silenzio viene interrotto da uno squillo di un cellulare.

-Passami il cellulare.-ordina.

Lei non si muove subito, un pò confusa. Non ha idea di dove sia il cellulare, ma se lui ha tirato fuori il pacchetto di sigarette dalle tasche dei pantaloni, probabilmente anche il cellulare sarà lì.

-Sbrigati.-dice tagliente

Per la paura, abbandona il letto, completamente nuda, e cerca veloce tra i pantaloni. Il suono é molto forte, sente qualcosa tra le mani, e mentre cerca di prenderlo gli scivola dalle mani. Lo riprende tra le mani, ma gli viene strappato via.

-Pronto?-risponde con tono autoritario e freddo.-Avete trovato qualcuno? Cosa?-alza la voce-Chi é questo coglione che pensa di poter contrattare con me?- lei lo osserva. La fronte corrugata, la mascella rigida e gli occhi che mandano fiamme ovunque.-Trovate qualcun altro, oppure completi tu il compito. Non osare parlare! Voglio che tutta la roba arrivi negli Stati Uniti e in Spagna, dopodiché voglio sentire Mateo, sono stato chiaro?

Riattacca e mette sul comodino il cellulare.

-Passami un'altra sigaretta.

Con le mani tremanti prende una sigaretta e glielo passa.

-Accendi.

Cerca l'accendino, la mano le trema mentre cerca di accenderlo. Non é una fumatrice e quindi non le é mai capitato di dover accendere una sigaretta. Lascia qualche secondo la fiamma davanti, chiedendosi se si stia accendendendo.

-Basta così.-le dice e lei allontana la fiamma e poi mette a posto l'accendino.-Torna a letto.

Si alza, fa il giro e si rimette a letto. I suoi occhi cadono sul piatto. Non ha proprio più fame. Mette via il piatto e si copre fino al mento con le coperte.

Dei brividi gli passano lungo la schiena quando sente la sua mano sulla guancia.

-Dormi, nena.

El DiabloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora