Parte 3

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In mensa sono seduta in mezzo a qualche ragazza della squadra femminile, affianco a Maya e Kayla che mi hanno presentata alle altre.
Mi perdo a giocare con gli spinaci acquosi nel mio piatto, nel frattempo le ragazze tutte attorno a me sono curiose di sapere chi si presenterà dopo la pausa pranzo ai provini, inizio a pensare di partecipare ma...

-l'anno scorso si sono presentate ragazze pessime ai provini- dice una ragazza dall'altra parte del tavolo, poi un'altra -speriamo siano anche più di tre, i ragazzi sono sempre più di dieci a presentarsi- poi un'altra ancora -ti ricordi quella che diceva di saper giocare, poi ai provini non sapeva nemmeno calciare la palla come si deve-.

-Lena venerdì sera darò una festa a casa mia, vieni?- mi chiede Kayla troncando i miei pensieri.

-Io ci vado, possiamo andarci insieme- interviene Maya.

-Si, vi farò sapere- dico alle ragazze distogliendo lo sguardo dagli spinaci.

Non è possibile, il gruppetto di damerini si avvicina al nostro tavolo, tra loro Ken il troglodita.

-Ragazzi venerdì sera festa a casa mia- dice Kayla ai ragazzi.

I ragazzi si siedono e si mescolano alle ragazze.
Sento la presenza di uno di loro sedersi affianco a me.

-Novellina sei un intrusa o mi sbaglio?- mi immobilizzo non appena sento quella voce fastidiosa, decido di non guardarlo e di non parlarci.

-Cedric lasciala in pace idiota- si intromette Maya lanciandogli una lattina vuota, percepisco che sia riuscito a prenderla al volo, per poi rilanciarla e colpirmi in testa.

-Non vuoi parlare novellina?- dice lui.

Mi gratto la testa infastidita e mi giro fulminandolo -hai problemi molto seri! Dovresti curarti troglodita!- dico a denti stretti.

-Allora fai i provini dopo?- continua lui fingendo che non sia successo niente.

-No- dico quasi sussurrando.

-mmm... e allora novellina cosa ci fai in mezzo alla squadra?-.

-Cedric l'ho invitata io qui con noi- dice Maya.

-Cedric noi andiamo, tra poco iniziano i provini vieni- dice uno dei suoi tre amici, Cedric li segue finalmente lasciandomi in pace.

Prendo una bottiglia di succo al melograno e mi dirigo al campo con le ragazze della squadra che poco dopo si sparpagliano per le tribune, io sono seduta in prima fila con Maya e Kayla.
Più a destra intravedo le tre bionde Jexa e le sue scagnozze. Giù in campo vedo i due coach una donna e un uomo con due ceste di palloni da calcio affianco. L'insegnante chiama Cedric in campo, non sento bene cosa gli chiedono gli insegnanti, ma intuisco che gli chiedono di fare gli esempi delle prove che devono eseguire i ragazzi che vogliono fare i provini.
Iniziano a presentarsi i ragazzi, la maggior parte sono del primo anno, guardo bene per vedere se ci sono ragazze ma non ne vedo.
Io ogni tanto do un sorso alla mia bevanda al melograno, i ragazzi hanno iniziato da un po' a fare le prove, e tanti di loro sono stati scartati.

Maya è agitata continua a guardarsi intorno in cerca di ragazze -ma è possibile neanche una?-

I ragazzi iniziano a farsi sempre di meno, fino a quando non ne rimane neanche uno da mettere alla prova.

Gli insegnanti guardano verso le tribune e la donna alta con i capelli neri legati in una coda, chiede -nessuna ragazza vuole provare?-.

Per un secondo mi viene voglia di espormi e prendere coraggio, ma poi qualcosa mi blocca.

-La novellina la su! Vicino a Kayla- dice Cedric quasi urlando.

Io abbasso la testa, non ci posso credere.

-Dai non fare la timida vieni- urla nuovamente.
Sento gli occhi di tutti addosso, vorrei tanto non essere venuta.

L'insegnante chiede qualcosa a Cedric e lui risponde -si, mi ha raccontato lei poco fa che sa giocare benissimo- dice sovrastando il brusio.

Ho il volto in fiamme, Kayla mi scuote con una mano e chiede -è vero quello che dice?-

Non riesco a risponderle e non riesco ad alzare lo sguardo, mi concentro sulle mie scarpe.

-Signorina venga non essere timida- mi chiede l'altro insegnante.

-Si non fare la timida vieni!- Urla Cedric, provocandomi.

Ma non appena finisce la frase qualcosa di molto duro e con tanta forza mi colpisce in pieno la faccia, facendomi rovesciare addosso tutto il succo.
Mi guardo i vestiti bagnati fradici il colore tra un rosso e un rosa sui pantaloni chiari.

-Il solito idiota!- dice Maya tornando a sedersi affianco a me e inizia a strofinare con un fazzoletto le chiazze rossicce.

Sento tutti intorno ridere e gli insegnanti che richiamano l'ordine.
Guardo ai miei piedi e vedo la palla con cui mi ha appena colpito il troglodita.

-Questo è troppo- sibilo alzandomi e fisso il damerino che ride a crepapelle.

Guardo nuovamente la palla poi di nuovo lui, mi stingo la coda, poi senza più pensarci un'altra volta, tiro con tutte le mie forze.
Come immaginavo il povero Ken era impegnato a gioire.
La palla lo ha centrato in pieno, lui si china lievemente stringendosi il ventre e facendo una smorfia di dolore.

Il brusio che si era formato poco prima si placa.

-Come hai fatto da questa distanza?
Chiede Maya, tirandomi giù a sedere.

Il professore inizia ad applaudire seguito subito dalla professoressa.

Io mi limito a sorridere poi guardo verso Kayla che mi stinge una mano e dice -Devi giocare con noi ci mancano ragazze in squadra- facendosi più vicina, e fissandomi con due occhioni scuri quasi implorando.

Gli insegnanti iniziano ad avvicinarsi, Cedric è fermo, questa volta mi fissa in modo serio affianco a lui Jexa che gli accarezza il volto ma lui la scansa.

-Come si chiama signorina?- domanda l'allenatrice, con una penna e un quadernino in mano.

Non faccio in tempo a rispondere che le due affianco a me rispondono all'unisono -Lena Stuart!-

-Bene signorina Stuart, hai mai giocato a calcio?- Questa volta a domandare è l'allenatore.

-Si nella mia vecchia scuola...- alzo lievemente la testa e mi ritrovo tutte le ragazze della squadra attorno -...giocavo a calcio-.

-Buono...- dice la donna scrivendo qualcosa sul quadernino -...adesso puoi continuare a giocare con noi.-

-Stuart che ruolo ricopriva?- Chiede nuovamente il couch.

-Attaccante- lo dico così piano, ma credo abbiano sentito, l'allenatrice scrive ancora sul quadernino qualcosa.

-Sei la benvenuta in squadra ragazzina- dice l'allenatore dandomi una pacca sulla spalla e arretrando.

-Ma...- inizio a dire, ma ormai le ragazze iniziano a strattonarmi e ad abbracciarmi.

-Signorina Stuart domani pomeriggio iniziamo gli allenamenti, le darò gli orari e anche tutto il suo materiale- così dicendo l'allenatrice si allontana.

-Potevi dircelo subito che sai giocare calcio- Maya dice strappandomi dalle mani delle altre e abbracciandomi forte.

Jexa e le gemelle ci passano affianco, Jexa mi guarda quasi con occhi fulminei per poi allontanarsi.
Cedric invece non c'è più come la maggior parte dei ragazzi.

Forse infondo un inizio ci vuole anche qui, le ragazze attorno a me sono felici, e io non riesco a trattenermi ancora, che mi unisco a loro.

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