La festa prosegue e la musica è assordante, la casa è invasa da ragazze e ragazzi scatenati, che ballano sui tavoli, o peggio ancora occupati a pomiciare.
Sui tavoli, ci sono un sacco di bicchieri di plastica e molti alcolici.
Osservo i ragazzi che circolano in giro per la casa, direi che la maggior parte siano ubriachi ancora prima dell'inizio della serata, guardo disgustata una ragazza vomitare nel vaso che poco fa era appeso ad una mensola.
Mi metto in disparte cercando di confondermi con l'ambiente, evitando di farmi localizzare, da chiunque possa riconoscermi.
Ma tutti i miei sforzi inutili in cui cercavo di mimetizzarmi, invano vengo individuata.
Mi guardo intorno cercando una scappatoia ma non ci riesco, Mason avanza verso di me con due bicchieri in mano.-Non ti diverti?- dice Mason porgendomi un bicchiere.
-Non sono il tipo di feste- rispondo accettando il bicchiere.
-E che tipo sei allora?- Mi chiede un'altra voce, questa volta è Trevor a parlare, che compare dal nulla.
Sorrido al nuovo arrivato, mi sento quasi avvampare alla sua presenza, indossa una maglia a maniche corte bianca, che mette in evidenza il suo bel fisico da paura.
-Trevor hai visto che bella questa sera la nostra amica?- Dice Meson sorridendo.
-Si è bellissima- dice Trevor, sento il suo sguardo su di me, non riesco a spiccicare parola, continuando a fissare le mie scarpe nere, riesco solo a immaginare la mia espressione da ebete, cercando di nascondere l'imbarazzo.
-Eccovi vi cercavo- dice Maya prendendo per un braccio Trevor e quasi strattonandolo -Dai venite!-
Attraversiamo il caos, non posso immaginare come diventerà la casa dopo che tutti questi pazzi se ne saranno tutti tornati a casa.
I bicchierini di plastica per terra, i cuscini dei divani che vagano per la stanza, alcool rovesciato per terra, penso solo che Kayla domani mattina al risveglio si prenderà un bel spavento.Entro in una stanza, che sembra quasi uno stanzino, piccola rispetto alle altre in cui sono stata, è vuota a parte i cuscini sistemati per terra, in un angolo per terra vedo Kayla già seduta affianco a James impegnati a parlare.
-Ehi! Novellina mi sei manca!- mi dice quasi urlando all'orecchio il demente, dal suo aspetto e da come ha pronunciato le parole, sembrerebbe che Cedric sia leggermente ubriaco, come la maggior parte dei ragazzi fuori da quello stanzino.
-Tu non mi sei mancato invece- dico io puntandoli l'indice addosso, cercando di assumere un aria poco amichevole.
-Così mi ferisci, nel profondo del mio cuoricino- dice afferrandomi il dito con una mano, con l'altra quasi rovescia a terra la birra.
Fortunatamente il suo cellulare squilla e lui risponde alla telefonata, liberando il mio povero dito.
Per un istante sembra tornare lucido e non più sotto ebbrezza.
Resta in silenzio, con il cellulare ancora attaccato all'orecchio, i suoi occhi cambiano, si inscuriscono, la mascella si irrigidisce.
Cedric mette giù la chiamata, guarda con aria infuriata il suo cellulare, il suo respiro sembra quasi irregolare.
Mi guardo intorno per vedere se qualcuno si sia accorto del cambiamento di Cedric, ma sono tutti occupati a decidere quale gioco fare, per passare il tempo.
Cedric per un istante sembra calmarsi, rimette in tasca il cellulare.-Stronzo...- dice con i denti stretti, mi chiedo se si riferisca alla persona con cui ha parlato poco fa al telefono.
Preoccupata mi faccio avanti per chiedergli se sta bene anche se qualcosa nella mia mente mi dice di non intervenire.
In un attimo tutto succede così velocemente, vedo un bicchiere di plastica attraversare la stanza, passare a pochi centimetri da me, pieno di birra, colpire il muro, formando una grande chiazza e sporcandolo.
In quel preciso istante tutti i presenti nella stanza si voltano nella nostra direzione, dai loro volti capisco che si stanno chiedendo cosa sia successo.
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Hai segnato nel mio cuore!
RomansaLena Stuart un adolescente, a cui è morta la madre quando aveva ancora cinque anni, cresciuta dal padre. Si trasferiscono in città. Lena lascia alle spalle la sua semplice vita di paese, la sua scuola e la sua squadra di calcio. La sua vita cambia...