Parte 18

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È sabato pomeriggio papà non c'è. Da questa mattina, penso e ripenso a quello che ho sentito dire da mio padre alla persona con cui parlava al telefono.
Ha una donna nella sua vita, una donna che presumo abbia figli. Sta solo aspettando il momento giusto per dirmelo, o forse tutte è solo frutto della mia fantasia.

Kayla e Maya sono riunite nella mia stanza.
Kayla è la più agitata delle tre, Maya invece continua a ridere e io come al solito mi limito a guardarle.
I tre costumi che ha procurato Kayla non mi convincono molto, sono tre costumi da diavolette.

-Kayla forse era meglio se li sceglievo io i costumi- dico, seduta per terra.

-Se li sceglievi tu, mi sa che avresti comprato gli stessi costumi che mia mamma ha comprato alle mie sorelline- dice Maya sbellicandosi dalle risate.

-Sicuramente saranno più coperti di questi- dico io indicando il vestito che indossa Kayla, nero attillato che copre poco niente del suo corpo.

-In effetti sono molto coperte, le mie sorelline oggi si vestiranno una da carota gigante e l'altra da broccolo gigante- dice tornando a ridere a crepapelle seguita a ruota da Kayla poi subito da me.

***

Poche ore dopo siamo in macchina, Kayla guida verso la spiaggia dove ci sarà la festa di Halloween.
Kayla parcheggia, scendiamo e mi guardo riflessa nell'auto, nervosa cerco di abbassare il vestito il più possibile sulle mie cosce ma invano non copre granché e anche se volessi coprire le mie gambe, rischierei di rendere più visibile la scollatura del vestito nero.
Guardo le mie calze retate e inciampo sui miei tacchi neri perdendo l'equilibrio e aggrappandomi a Maya, che mi guarda e mi sorride aiutandomi a tornare in equilibrio e rimettendomi le corna rosse sulla testa.

-Vedi di stare calma...- mi dice Maya -...non vedi che sei uno schianto- e sorridendo si allontana.

Mi fermo un attimo, mi inchino leggermente portando il mio volto vicino allo specchietto dell'auto di Kayla.
Non riesco a riconoscermi ho provato invano a convincere Kayla a non truccarmi, ma come al solito hanno avuto la meglio su di me.
È riuscita a farmi sembrare veramente una diavola, un trucco pesante sfumature di nero sopra agli occhi e eye-liner nero a eccezione del rossetto di un rosso acceso che mi rende ancora più aggressiva e volgare.

-Che bel fondoschiena- sento dire alle mie spalle.

Mi raddrizzo immediatamente, abbassando nuovamente il vestito imbarazzata.
Difronte ho un ragazzo molto muscoloso per la sua età, vestito da Dracula con del finto sangue che gli cola dalla bocca, dietro ci sono altri ragazzi mascherati che sogghignano.
Il ragazzo si sfiora i capelli neri laccati all'indietro e si avvicina lentamente a me, io faccio qualche passo indietro per tenermi a distanza.
Non mi piace questo ragazzo.

-Come ti chiami bellezza?- Chiede il ragazzo sconosciuto.

Mi volto senza rispondere e faccio per andarmene, ma qualcosa mi blocca e mi spinge contro la macchina di Kayla. Subito inizio a pentirmi di non aver seguito le mie amiche e di essere rimasta dietro.
Il volto del ragazzo e molto ravvicinato e i suoi occhi mi scrutano indugiando sulla mia scollatura, il suo alito è nauseante, non è ancora iniziata la serata e questo sembra già ubriaco, i suoi amici ridacchiano mentre le mie gambe iniziano a tremare.

-Allora diavoletta ti va di divertirci un po'?- Chiede lo sconosciuto in un sogghigno e iniziando a sfiorarmi i fianchi.

Spingo via la sua mano -non toccarmi!- Urlo cercando di spingere via quella massa di muscoli.

-Che grinta- mi sussurra all'orecchio, bloccandomi le braccia.

La paura mi invade ma non voglio piangere, non voglio fargli vedere la mia paura è la mia debolezza, ma inizio a urlare talmente forte che qualcuno mi sente.

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