Parte 45

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Il mio cuore perde un colpo, faccio uscire una specie di gridolino strozzato dalla mia gola, metto le mani sul petto come per evitare che il cuore possa uscire da un momento all'altro.

-Che c'è?- Chiede Cedric con gli occhi sbarrati, molto confuso, cerca una risposta nel mio volto.

Cedric è rimasto confuso, molto probabilmente perché da me si aspettava una spiegazione su Trevor e le sue preoccupazioni che ha su di me ultimamente, non di certo una mia reazione del genere.

Indico dietro di lui, Cedric segue il mio dito e guarda verso il finestrino alle sue spalle della sua portiera dell'auto.
Max affacciato al finestrino ci saluta sorridente.

-Oh, è solo Max.- Dice Cedric.

-È sbucato così all'improvviso, mi sono spaventata.- Spiego.

Cedric scende dall'auto, e quello che vedo mi fa rimanere un po' sconcertata. Max e Cedric si salutano con una stretta di mano e una pacca sulla spalla.
Scendo pure io dall'auto e mi avvicino con cautela ai due ragazzi che un tempo erano acerrimi rivali.
In lontananza si sente l'esultanza sugli spalti del nostro campo da calcio.

-Lena! Che bello rivederti!- Max si avvicina a me con un sorriso smagliante.

Max ha una nuova aria, i suoi capelli neri come il carbone sono di nuovo perfettamente pettinati all'indietro e laccati. Maglia a maniche corte verde militare attillata che mostra la sua corporatura muscolosa.  Ha un aria più pulita e più riposata, non ha più quello sguardo stanco e triste e nemmeno lo sguardo che aveva il primo giorno che l'ho incontrato a quella festa in spiaggia ad halloween, da maniaco, pervertito. Max si avvicina e mi stringe in un abbraccio, mi sento un po' a disagio, mi stacco subito, mettendo una ciocca di capelli dietro all'orecchio nervosamente e guardando di sfuggita verso Cedric che mi sorride.

-Stai meglio?- Mi chiede Max.

-Sto molto bene. Sul serio sto benissimo, ma in tanti credono che io ho ancora bisogno di riposo.- Sorrido.

-Sono tutte persone buone queste che si preoccupano per te.- Continua lui.
-Sono venuto a trovarti una volta all'ospedale, mentre...-

-Si l'ho saputo. Grazie, è stato carino da parte tua.- Concludo io.

Le urla si alzano di più dal campo, automaticamente mi volto verso la scuola. Cosa sarà successo?

-Andate a guardare la partita?- Chiede Max.

Io e Cedric annuiamo all'unisono.

-Sono appena stato lì, stanno andando bene le tue compagne di squadra, anche se devo dire che la squadra avversaria è molto forte.- Spiega Max. -Io tifo per la tua squadra ovviamente.- Max mi fa l'occhiolino.

-Grazie.- Sorrido al nuovo Max che ho difronte.

-La squadra avversaria, è stata la sua ex squadra.- Spiega Cedric a Max.

Max rimane per un attimo sconcertato. -Wow, non lo sapevo.- Conferma.

-Si ma ora comunque tifo per la mia squadra, non per la mia ex squadra.- Assicuro io i due ragazzi.

-Ci mancherebbe.- Cedric mi cinge un fianco facendo il suo solito sorriso sghembo. -Allora andiamo a tifare per la nostra squadra.-

-Anche se non avete portato voi ragazzi a scuola la coppa, sono sicuro che le ragazze la porteranno.- Max da una pacca amichevole a Cedric sulla spalla.

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