Salutato i ragazzi, Meson e Trevor.
Corro verso la porta di casa riparandomi sotto al portico dalla pioggia, vedo la macchina allontanarsi fino a quando scompare dietro alla curva.
Noto che il garage è chiuso, così prendo le chiavi da sotto al vaso con la pianta ormai secca, gocciolante entro.
Salgo le scale, superando la buia officina, raggiungendo il secondo piano dove trovo papà seduto sul divano, digita sul portatile che gli illumina il volto, il volto che pochi giorni fa era inespressivo e ora radioso e sorridente.
Mi avvicino a lui, diretta a scoprire il motivo per cui sorridere, ma appena mi nota, abbassa velocemente lo schermo del portatile, rimanendo al buio.-Polpettina sei tornata!- dice con voce poco regolare.
-Cosa mi nascondi papà- chiedo curiosa.
-Niente polpettina- dice alzandosi facendo cadere qualcosa e cercando l'interruttore al buio, che trovo prima io.
Rassegnata non gli chiedo altro, mi dirigo in cucina per prepararmi un panino.
-Papà vuoi anche tu un panino?- chiedo alzando un po' la voce per farmi sentire.
Ma qualcosa attira la mia attenzione, due
bicchieri nel lavabo, ma quello che in particolare mi fa incuriosire è che in uno dei due bicchieri è rimasto il segno di rossetto.-No tesoro non ho fame- sento dire da papà dall'altra parte.
Ma ho un vago presentimento, che se provo a chiedere qualcosa sul bicchiere o su chi è venuto a casa oggi, non mi risponderà in modo chiaro e che chiuderà il discorso, come ha fatto con il portatile poco fa.
***
Inizio ad annoiarmi, mi sdraio sul letto e guardo verso il soffitto ripensando alla mia nuova vita.
Prendo il cellulare, Gaya non ha più scritto dall'ultima volta, l'ultimo messaggio è il mio, un messaggio che le racconta che sono entrata a far parte di un'altra squadra.
Decido di chiamarla, il cellulare squilla a vuoto, lo guardo chiedendomi il motivo per il quale si sia allontanata così, ci eravamo promesse che anche se mi sarei trasferita ci saremmo sempre tenute in contatto.Provo una seconda volta, sento squillare, ma questa volta -pronto!- sento dire dall'altra parte del cellulare.
Mi alzo a sedere sul letto, felice -Gaya...- dico pronta a chiacchiera con la mia amica.
-Non chiamarmi più! Vedi di dimenticarti di me e della squadra che hai tradito!- dice Gaya con voce quasi irriconoscibile, il mio sorriso si gela.
-Gaya cosa stai dicendo- dico addolorata.
-Hai capito benissimo cosa ho detto, traditrice! Non cercarmi più- dopo queste parole mette giù.
Fisso il vuoto, sentendo un groppo alla gola, trattengo le lacrime, ma qualcosa nella mia mente mi dice di non sprecare lacrime per una persona che credevi fosse tua amica.
***
Il giorno dopo a scuola, sono seduta da sola in classe, ripensando ad un amicizia che credevo sarebbe stata duratura.
La classe, poco dopo inizia a riempirsi, il silenzio si trasforma in confusione e chiacchiere mattutine, le sedie che scricchiolano e sfrigolano al suolo, chiudo gli occhi stringendomi le tempie con le mani.Una mano calda, si poggia sulla mia schiena, alzo lo sguardo -Meson?-
-Ti senti bene?-mi chiede Meson.
-Sto bene grazie- dico rassicurando il ragazzo biondo.
-Ci sarai oggi alla festa?-
-Ovvio che ci sarà- dice una seconda voce alle sue spalle.
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Hai segnato nel mio cuore!
RomanceLena Stuart un adolescente, a cui è morta la madre quando aveva ancora cinque anni, cresciuta dal padre. Si trasferiscono in città. Lena lascia alle spalle la sua semplice vita di paese, la sua scuola e la sua squadra di calcio. La sua vita cambia...