-Mi prometti che andrai a vedere più spesso tuo padre e i tuoi fratellini?- Dico mentre osservo dall'interno dell'auto il mio quartiere silenzioso.
-Te lo prometto.- Mi risponde con voce fievole.
-Bene ti va di salire?- Chiedo io.
-Ti accompagno alla porta, sarà meglio che non salgo, potrebbe vedermi...- continua a dire mentre scendiamo dall'auto.
-Mio padre...- dico impietrita.
-Si, tuo padre- Cedric in un primo istante non si accorge della presenza di mio padre, che io invece noto, fermo alla porta con le braccia incrociate e uno sguardo omicida.
-Quando ti dicidi a dirgli tutto?- Ma non appena formula la domanda, sento la sua voce spegnersi, pure lui si pietrifica come me.-Cosa dovresti dirmi?- Dice mio padre corrugando la fronte, riprendendo le parole di Cedric.
Quanto vorrei sotterrarmi ora! Guardo il suolo sperando in un miracolo. Mi incammino lentamente verso casa stringendo forte la stoffa del mio vestito.
-Posso sapere anche io di cosa si tratta o devo sloggiare?- Spunta da dietro Owen sorridente e pure Trevor fa capolino da dietro la porta.
E ora che diavolo mi invento?
Sospiro pesantemente, rendendomi conto di non aver vie di scampo.
Ormai sono difronte mio padre, ancora con le braccia conserte.-Forse è meglio se rientriamo Owen...- Trevor è come se si fosse accorto della tensione.
-Cedric dopo vieni su a salutarmi prima di andare a casa.- Finisce di dire Trevor all'amico prima di girarsi per andarsene.-Credo che Cedric debba tornare a casa Trevor, sua madre sarà in pensiero per lui.- Dice mio padre irritato.
Trevor non si gira, si gratta il capo dispiaciuto e prende per una manica Owen che sembra compiaciuto e lo trascina su per le scale.
Cedric invece mi affianca, la sua mano si avvolge nella mia che stringeva ancora la stoffa del mio vestito.
-Glielo dico io o glielo dici tu?- Chiede Cedric con un alzata di spalle, segno di resa.-Glielo... io... io... non ci pensare tu... ci penso io...- dico impappinandomi e sudando freddo.
-Si Lena, pensaci tu, dimmi tutto.- Papà è più serio, quasi furioso guarda le nostre mani intrecciate.
-Non sarai incinta spero?!- Urla Owen dalla finestra.
-Incinta? Cosa?! Urla mio padre, cercando qualche segno di negazione o approvazione nei miei occhi.
Sono allibita... guardo furibonda in alto verso Owen che guarda curioso dalla finestra del salotto.
-Che diamine stai dicendo Owen! Sei impazzito?! Te ne torni dentro per cortesia.- Owen, fa un sospiro di sollievo.
Sta facendo sul serio? Non me lo ricordavo così stupido. Sta scherzando spero?
Nel frattempo Trevor se la ride, quella solita risata contagiosa di Trevor, immagino sia dietro Owen, sicuramente si sta tenendo la pancia come fa quando si contorce dalle risate.
Guardo Cedric che ha la mano sinistra libera sulla bocca cercando di trattenere invano una risata e cercando di sembrare serio, poi guardo mio padre che cerca ancora da me una rassicurazione.-Papà non mi guardare così, non sono incinta ok!-
-Ok, ok, dimmi cosa volevi dirmi prima e dimentichiamoci questa storia.- Dice mio padre vedendo la mia difficoltà nel parlare e sentendo il mio imbarazzo.
-Bene...- ora cosa gli dico? Sospiro pronta a dire tutto. Dirò che non ero con le mie amiche, ma con Cedric a casa di suo padre.
-Lena...- qualcuno mi chiama, ma quel qualcuno non è nessuno tra i quattro, ne i due che avevo affianco ne i due che ascoltavano dal salotto di casa con la finestra aperta, è qualcuno dietro di me, e ringrazio dio che quel qualcuno sia comparso proprio ora salvandomi la vita.
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Hai segnato nel mio cuore!
RomanceLena Stuart un adolescente, a cui è morta la madre quando aveva ancora cinque anni, cresciuta dal padre. Si trasferiscono in città. Lena lascia alle spalle la sua semplice vita di paese, la sua scuola e la sua squadra di calcio. La sua vita cambia...