capitolo 9

1.4K 59 12
                                    

uscì  dalla mia stanza.  avevo i capelli Ancora Un po umidi, ma non me ne preoccupai troppo.  L 'andito era incredibilmente Lungo e bianco, le Uniche eccezioni Erano l'oro dei lampadari, E Diamanti Che Ornavano moltissime cose.  Il Castello era Completamente immerso nel silenzio. Questa sensazione di vuoto mi dava i brividi.  mi guardai nervosamente alle Spalle.  Temendo Che qualcuno Potesse apparire da un  momento a l'altro, e Potesse spaventarmi o Peggio attaccarmi. non conoscevo Ancora quel Posto, quindi ogni Cosa mi preoccupava.  Presi un bel Respiro, e mi incamminai. Nella direzione in cui, sperai, ci fossero le scale d'ingresso. Camminai a passo tranquillo finché. Una voce.. una voce bassa e sibilante... un voce che mi fece tremare, e scivolare un brivido lungo la schiena.. mi chiamava.. era una voce tetra e oscura.

< Arianna....>

Mi voltai spaventata. Non c'era nessuno dietro di me, e neanche lungo il corridoio. Iniziai a tremare per la paura. Poi la sentì nuovamente..

< Arianna>

come un sussurro, detto proprio accanto al mio orecchio... tremai. Il cuore mi iniziò a battere a mille. Sgranai gli occhi. Il respiro si fece più veloce e pesante. Sentì un soffio vicino alla mia nuca. Come se qualcuno fosse dietro di me. A pochissimi centimetri di distanza. Sentì il suo alito accarezzarmi il collo. Mi girai di scatto.. ma non c'era nessuno. sgranai gli occhi, e mi guardai nervosamente intorno. nessuno. non c'era ne un armatura, ne una cameriera. il corridoio era interamente vuoto e terrificante. Accelerai il passò. Volevo allontanarmi. non volevo più sentire quella voce terrificante. svoltai l'angolo ,guardandomi alle spalle. Ma mi scontrai contro qualcosa. Mi girai di scatto. era Jacqueline . Stava ritornando nella mia stanza ,con una sacca per abiti, in mano. Mi guardò sbalordita. E un po' indecisa su quello da dire.

<  ehm.. ciao>

dissi io. per cercare di farle dire almeno una parola. dopo qualche secondo si ricompose. e mi guardò con un largo sorriso amichevole.

< signorina.. le stavo portando il vestito che ha chiesto...>

< oh.. è vero...>

dissi sorpresa. ricordandomi solo in quel momento, che l'indomani avrei partecipato al fantomatico ballo. Toccai il sacco con la mano e abbassai la cerniera. il tanto giusto per vedere il colore e il tipo di abito. Sgranai gli occhi per la sorpresa. era un abito da sera , verde acqua. Lungo  e ricco di balze. il corpetto era fatto di raso. Era a fascia . Il colore era tenue ma brillante. la cosa che mi sorprese era la gonna. era leggermente bombata. Con un po' di tulle. era un mix tra gli abiti del 800 e gli abiti serali dei giorni nostri. Feci una leggera smorfia nel vederlo, e alzai un sopracciglio incerta.

< sarebbe questo... è bello ma... insomma.. non è un po' troppo particolare?>

Jacqueline sembrò sorpresa dalla mia critica. Osservò l'abito un po' confusa poi di nuovo me. Sempre sorridendo.

< signorina.. le assicuro che questo è la tipologia di abito che si indosserà domani.. è il tema di domani....Forse preferireste un altro colore >

osservai ancora allibita quello strano vestito. Poi scossi la testa per rassicurarla. e cercai di sorriderle.

< no è... perfetto...>

< bene signorina.. mi fa piacere... vuole che lo porti in camera sua?>

Sembrò entusiasta dalla mia conferma per quella scelta. Infatti il suo sorriso era divenuto più largo e amichevole. Annui timidamente e la sorrisi. Lei abbassò il capo , come in un saluto. E si incamminò  nella direzione opposta alla mia.

< oh.. Jacqueline.. prima di andare.. mi sapresti dire dov'è sono le stalle?>

la fermai appena in tempo. Lei si bloccò e si girò a guardarmi. sorridendo e annuendo.

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora