Per tutto il tempo seguii Julian che si destreggiava tra una persona e l'altra riuscendo a dileguarsi facilmente, scambiando solo qualche parola, tipica dei classici convenevoli. Alla fine il suo compito era quello di far vedere che era ancora presente nel regno, e che Era ancora consapevole del suo potere. Riuscimmo a mangiare qualche cosa, giusto per non rimanere a digiuno. Alla fine riuscimmo a dileguarci dalla festa, senza farci notare, e ad andare nelle nostre rispettive stanze. Nonostante la distanza, sentii ancora , in lontananza, il suono della musica della festa, e dalla finestra semi aperta, sentivo alcune risate. Erano le 9 e 30 , visto che era presto mi concentrai sullo studio. Cercando di ignorare quei rumori esterni. Dopo tutto dovevo prepararmi, e sapevo bene che, Storia, non era l'unica materia di cui dovevo dare un compito. Mi addormentai dopo due ora, Dormì serenamente, senza incubi o brutte sensazioni. Mi svegliai rigenerate e riposata. Non guardai neanche l'ora, ero convinta potesse essere tardi, e che quindi sarei andate direttamente a pranzare come la mattina precedente. Mi lavai e mi vestii. Jacqueline aveva avuto la buona idea di portarmi altri vestiti, e non erano affatto male. Indossai dei Blu jeans stretti, che mi stavano a pennello. Avevo una leggera magliettina a maniche lunghe nera. Adatta a quel clima non ancora del tutto gelato.
Uscì dalla mia stanza. mentre feci qualche breve passo mi bloccai e mi irrigidii. Avevo già avuto quella strana sensazione. Mi sentivo osservata e a disagio. Mi guardai attorno, nulla si mosse. Tutto era immobile come ricordavo dal giorno precedente. Tuttavia l'aria era più pesante. socchiusi gli occhi e mi concentrai, per vedere se notavo qualcosa, Ma con mio stupore non vidi nulla. Immaginai fosse frutto della mia mente. Avanzai ancora, con passo più slanciato e sereno.
poi qualcosa mi fece rabbrividire e bloccare di scatto. Sgranai gli occhi incredula. Alla fine del corridoio c'era quella figura femminile e malvagia del mio sogno. Era alta, i capelli mossi castani le ricadevano nelle spalle morbidi... La mantella nera le nascondeva gli occhi, ma metteva in risalto il suo sorriso malvagio e rancoroso. Le labbra rosse mettevano in evidenza la dentatura brillante. Il vestito nero, le scivolava perfettamente addosso. Mostrano le sue curve perfette. Aveva una leggera scollatura a v... Le braccia distese lungo i fianchi. Rimaneva immobile, davanti a me, a 10 metri di distanza.
Rabbrividii a quella vista, sentendomi debole e fragile. Il mio respiro si fece pesante e a tratti spezzato. Il cuore mi batteva a mille, ogni vena del mio corpo pulsava sangue con estrema velocità, per la paura. Deglutii agitata e feci un passo indietro. Lei non si mosse. Sorrise nuovamente, Un sorriso magnetico e spaventoso. Poi parlò.. la voce fredda e rigida, il tono calmo e divertito.
< Vieni Arianna... Non avere paura>
disse l'ultima parola sibilando, il tono troppo surreale e spaventoso. Non mi convinceva. Indietreggiai ancora, e stavolta anche lei avanzò. Deglutii ,sentendomi come un topo in gabbia. E poi agii senza pensare.
Mi voltai di scatto, e iniziai a correre, sperando che alla fine del corridoio ci potesse essere una qualche via d'uscita più sicura. Senti i battiti del cuore accelerare ad ogni mio passo, e percepii lei sempre più vicino. Gridò, un grido acuto e tenebroso. Un grido di rabbia e furia.
< TORNA QUI!>
Arrivai alla fine del corridoio, dannazione era un vicolo cieco. Mi guardai attorno agitata, Lei sembrava divertita, sorrise nuovamente. Avanzando con più sicurezza. Mi ritrovai attaccata alla finestra , che dava al giardino. Avrei potuto saltare, ma l'altezza era eccessiva e non ci tenevo a sfracellarmi al suolo. Feci l'unica cosa che mi sembrò sensata, aprì la porta alla mia destra e mi ci intrufolai dentro, sperando che una porta potesse dividerci.
Ansimavo per l'agitazione, Avevo il respiro accelerato, come anche il cuore, Mi appoggiai alla porta con l'orecchio, per sentire qualche rumore dall'esterno. Trattenni il fiato e rimasi in silenzio. L'unica cosa che si muoveva in quel momento era il mio addome.
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Le cronache di Atlantide: le origini
FantastikPRIMO LIBRO DELLA SAGA! Un ragazzo che fugge dai suoi doveri reali Una ragazza che parla con gli animali . Lei non conosce le sue origini Lui le darà le risposte. Estremamente diversi eppure incredibilmente simili I loro destini si incro...