capitolo 33

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aprii gli occhi. La luce del sole mi bruciò le iridi. gli chiusi nuovamente e scossi la testa. mi abituai a quel bagliore.  aprii piano gli occhi. vidi delle foglie davanti a me. Illuminate dai raggi solari. La natura era tornata normale. serena e tranquilla. Strinsi la mano. e mi accorsi di tenere le redini di un cavallo. Mi guardai in basso. ero ancora in sella a Belle. come era possibile? Mi portai una mano alla testa confusa. cosa stava succedendo?

< Hey….tutto ok Aria?>

Quella voce mi fece salire un brivido lungo la schiena. sgranai gli occhi. Girai il viso titubante. Julian mi fissava da sopra Rudolf. aveva la testa piegata di lato, e un espressione curiosa e confusa allo stesso tempo.  Non aveva segni di graffi o di ferite. era completamente sano. sbattei le palpebre un paio di volte incredula. Mi portai le mani alla testa confusa. poi la scossi. fissai nuovamente Julian che mi guardava ancora in attesa di una risposta.

< ma tu ...non muori mai?>

chiesi spontaneamente. Prima ancora di rendermi conto di quello che stavo chiedendo. Julian sgranò gli occhi sorpreso. si fece gli scongiuri. e scosse la testa

<  Grazie Aria... ti voglio bene anche io.............Che Diavolo  vuol dire non muori mai? ok avvolte sono un po’ pesante  però....>

disse in tono confuso e esasperato. scossi la testa confusa. non lo stavo più ascoltando. ero persa nei miei pensieri e in quello che era appena successo. non riuscivo a capire. lo sentì  sospirare.  Alzai lo sguardo. si era avvicinato e non me ne ero neanche accorta. Mi guardava ancora in attesa di una risposta.

< almeno puoi rispondermi a l'altra domanda?>

< quale domanda?>

chiesi doppiamente confusa, e guardandolo con un  espressione stupita. Julian sbuffò e roteo gli occhi.

< ti ho chiesto se volevi fermarti o andare direttamente alla foresta degli specchi...ma sicura di stare bene Aria? sei diventata strana tutto d'un tratto>

Sgranai  gli occhi e scossi la testa. ci riflettei su qualche minuto. possibile che mi fossi sognata tutto? e in quanto tempo? Piegai la testa di lato, e lo guardai confusa.

< cioè tutto d'un tratto?>

sgranò gli occhi e mi osservo basito. scosse la testa, e poi se la gratto e si disfò i capelli.

< ti ho chiesto se volevi fermarti, poi ti sei girata ti sei guardata attorno e dopo 5 minuti in cui non parlavi, ti sei comportata come adesso... >

< 5 minuti?>

chiesi incredula nel sentire ciò che diceva. Lui roteò gli occhi  e sbuffò nuovamente.

< non proprio...sai...si dice così...mica ho azionato il cronometro>

lo guardai ancora più confusa. che stava succedendo? In pratica tutto era successo in pochissimi secondi. mentre prima ho creduto di avere un capogiro, invece si era rivelato essere un sogno? ho una premonizione? sospirai. tutte quelle cose mi facevano scoppiare il cervello  .scossi la testa e cercai di riprendermi. Julian era di nuovo vivo. era davanti a me, con i suoi soliti modi arroganti e dispettosi. con la sua solita aria da prepotente. Tuttavia pronto a difendermi sempre. Lo guardai negli occhi e sorrisi. Lui fece una faccia strana, un misto tra la confusione e l'incredulità. scosse la testa e prese un bel respiro. poi parlò nuovamente.

< Aria vuoi riposarti? o andare nella foresta degli specchi il prima possibile?>

mi sorpresi della domanda. mi era stata data una seconda possibilità? o forse era stato solo una leggera premonizione. che fosse quello il vero potere che avevo? che riuscissi a prevedere la morte di qualcuno a cui volevo bene? scossi la testa. mi sarei fatta quelle domande in un secondo tempo. ora dovevo decidere di nuovo che cosa fare. prima che Julian mi rinchiudesse in un manicomio, per tutte le volte che mi aveva fatto la stessa domanda.  Lo guardai negli occhi e gli sorrisi, cercando di essere il più possibile cordiale. Aveva la possibilità di scegliere. e stavolta non avrei fatto la scelta sbagliata.

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora