capitolo 27

1K 51 12
                                    

rimasi per molto in quel bagno a riflettere...a pensare... Poi qualcosa mi fece tornare alla realtà. Senti un rumore fuori dalla porta... Un rumore di oggetti sbattuti da una parte a l'altra. Alzai la testa e fissai la porta. non sapevo che pensare. Mi misi in piedi e mi vestii. Ero rimasta per tutto il tempo con addosso solo il telo doccia. Per mia fortuna non c'erano finestre e non rischiavo di ammalarmi per colpa della corrente. Una volta vestita ,Mi guardai allo specchio, Mi lavai la faccia, per cercare di togliere il segno delle lacrime. Poi presi un bel respiro , misi la mano nella maniglia della porta. Aspettai qualche minuto prima di ruotarla, Perché sentii qualcos'altro sbattere da una parte a l'altra, Aprii piano la porta . Vidi Julian andare avanti e indietro dall'altra parte del letto. Si teneva le mani tra i capelli e se li tirava, aveva gli occhi chiusi e aveva un espressione di dolore e frustrazione in volto. Poi, quando arrivò vicino alla poltrona, gli aprì e diede un calcio al legno della poltrona, provocando un rumore assordante che rimbombo per tutta la stanza. Il suono mi fece sobbalzare . Julian si girò di scatto, appena mi vide abbassò le mani impotente, si morse il labbro inferiore. Poi mi fisso ,cercando di trovare le parole giuste da dirmi. Istintivamente ,Non appena vidi i suoi occhi incrociare i miei, tentai di indietreggiare. Ma mi fermai prima di agire. Se ne accorse. Lo vidi cambiare espressione, era consapevole della paura che mi suscitava. E ne era frustrato . Non lo sopportava. Sospirò e guardò il pavimento. Per poi alzare lo sguardo ,e cercare i miei occhi un po' titubante e insicuro...

< mi dispiace...te lo giuro...io...non ti avrei mai fatto una cosa del genere....se solo...se solo mi fossi fermato subito...ma non ero in me...non riuscivo a controllare il mio corpo...i miei gesti...Ti vedevo... ero impotente...ero come uno spettatore...... ho cercato di fermarmi...ho avuto paura che ti potessi uccidere.... poi...quando stava per succedere...son riuscito a prendere possesso del mio corpo...forse ha abbassato la guardia...chiunque mi abbia controllato...magari pensava di averla vinta.... ti giuro Aria...non l'avrei mai fatto se fossi stato in me...non potrei... ti prego credimi..>

Stringeva gli occhi spesso, dispiaciuto, e si tirava i capelli da solo. Era sincero, lo vedevo, ma non potevo fidarmi di nuovo così in fretta. mi sentii le gambe tremare, e mi sedetti nel letto. Accanto alla spalliera dove c'erano i cuscini. Lui provò ad avvicinarsi. si mise difronte a me ,ai piedi del letto ,in piedi .mi fissò il labbro che mi aveva spaccato. si morse il suo inferiore, e fece un espressione dispiaciuta. scosse la testa. poi si sedette difronte a me. provò ad allungare la mano, per toccarmi, per chiedermi scusa. ma mi allontanai d'istinto sgranando gli occhi spaventata. Lui lo vide, lo notò . si portò nuovamente la mano vicino a se stesso. e le strinse entrambe a pugno. poi si alzò nuovamente e si mise difronte, accanto al comò . Poggiò le mani sopra, dandomi le spalle. scosse la testa. e lo vidi stringere le mani. quasi a graffiare il mobile stesso. Poi parlò . con tono dispiaciuto e triste..

< non...non sopporto quello sguardo...non è giusto...non voglio che mi guardi così...>

presi forza. sospirai, e senza perderlo di vista, parlai..

< che sguardo?>

Si girò di scatto mi guardò e piegò la testa dispiaciuto. poi la scosse. e mi indicò con la mano.

< questo...quello che mi riservi adesso...come se fossi un mostro...quello sguardo spaventato...che non voglio che tu abbia...non per causa mia...non per causa di nessuno......io....Tu...sei l'unica ragazza che mi guardava per quello che ero veramente....e non per il mio titolo...o la mia popolarità...tu sei diversa... ...sei spontanea...sei sempre te stessa con me...non ti sforzi di essere nessun altra...per questo sei diversa...ma...vedere quello sguardo...per me...mi distrugge...non volevo farti del male....non avrei mai voluto...te lo giuro.......ti prego...Chiedimi qualsiasi cosa... qualsiasi purché tu torni a fidarti di me..... >

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora