capitolo 30

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Il corridoio che vidi difronte a me era orrendo. Era tutto impolverato. Non c'erano decorazioni, ne quadri, nessun tipo di arredamento. solo un tappetto polveroso, che seguiva tutto il corridoio. Le pareti avevano vernice incrostata e sbiadita, che in molti punti era completamente sparita, e aveva lasciato spazio al semplice legno. Se non avessi saputo che si trattava di un a taverna, avrei potuto dire che si trattava di una casa abbandonata da tempo. le ragnatele saltavano da un lampadario a l'altro. Dando al corridoio, un aspetto spetrale e orrendo. Deglutii. e mi bloccai. Rimasi sconvolta e incredula da quella vista non riuscivo ad avanzare. Julian si mise di fianco a me. scosse la testa. avanzò deciso e cercò la nostra stanza. Le stanze erano 6. Tre da un lato, e tre da l'altro. La nostra si trovava al centro della parete di sinistra. Prese le chiavi. armeggiò qualche secondo sulla serratura, che sicuramente era bloccata da anni. La apri con un suono sordo e graffiato. spalancò la porta e rimase sulla soglia a guardare l'arredamento, con espressione disgustata. presi un bel respiro. chiusi gli occhi. poi lo seguì. Quando entrai nella stanza rimasi sbalordita. C'era solo un semplice letto a due piazze. due sedie vicino ad un tavolo sgangherato e zoppo. davanti ad una finestra lurida. dalla quale , per via della sporcizia, non si vedeva l'esterno. difronte al letto c'era un semplice mobile. con due sportelli ad anta. Sopra di esso c'era uno specchio, con una cornice di legno semplice. Anche il vetro dello specchio era sporco. talmente tanto, che non riusciva a riflette nessuna immagine. Le ragnatele erano ovunque. come anche la polvere, alta circa due centimetri. scossi la testa incredula e spalancai la bocca.

< che schifo! sarebbe meglio dormire con i cavalli... sarebbe anche più igienico. qui non puliscono dall'epoca dei crociati... >

Julia sospirò , si fece coraggio, ed entrò nella stanza. Lo segui titubante e disgustata. arricciai il naso. Sicura che tra poco avrei starnutito. Julian scosse la testa poi se la grattò, piegandola di lato. si scompiglio i capelli e sospirò nuovamente. Lo guardai. in attesa di qualche sua brillante idea. Ma sembrava aver perso del tutto la parola. roteai gli occhi . avanzai e passai un dito sul mobile difronte al letto. mi guardia l'indice . alzai un sopracciglio e scossi la testa.

< qui ci ammaleremo di qualche strana malattia....sicuro ci prendiamo l'epatite.... è uno schifo>

< hai ragione>

disse sconfitto Julian. Mi girai a guardarlo, e sorrisi vittoriosa. avevo avuto ragione dopo tutto. Lui si guardò intorno. Poso le borse a terra. Poi chiuse la porta alle sue spalle. e fece due giri di chiave. poi avanzò sorridendo. Lo guardai storto. piegai la testa di lato. e incrociai le braccia in attesa. Lui si girò a guardarmi. si rimboccò le maniche.

 < rendiamolo vivibile e salutare>

alzai un sopracciglio confusa. poi Lui annui deciso. sorrise nuovamente. allungò le mani davanti a se. Poi le sbatté l'una con l'altra. provocando un brusco e elevato spostamento d'aria . che coinvolse tutta la stanza. subito accadde qualcosa. poi Si creò un mulinello di vento. raccolse tutta la polvere e le ragnatele, ragni compresi, in un istante. La finestra si spalancò e fece uscire fuori il mulinello. Il letto si pulì in un istante. anzi cambiò radicalmente colore. diventando, da color marrone grigio, a color ambra. Le pareti si pulirono e divennero tutte interamente bianche. I vetri, e lo specchi ,divennero lucidi , talmente tanto da riuscire a riflettere ogni cosa. Finalmente si vedeva l'esterno. che dava ad una stradina secondaria. Le sedie e il tavolo tornarono del loro naturale colore di legno. il pavimento si lavò da solo, mostrando il suo colore naturale. mi sorpresi di scoprire che in realtà erano bianche, con striature grigie. scossi la testa incredula. La stanza era diventata accogliente. o almeno vivibile. sorrisi raggiante. avanzai e mi guardai attorno. Julian rimase al suo posto. Vicino al mobiletto. Incrociò le braccia e mi guardò compiaciuto. Mi inginocchiai, e vidi che anche sotto il letto era tutto pulito. Mi girai verso Julian incredula.

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora