capitolo 45

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Aprii gli occhi con cautela. mi sentivo debole. priva di forze. faticai un po' prima di svegliarmi. La prima cosa che vidi fu la tenda che circondava il letto a baldacchino.  strizzai gli occhi più volte, per essere sicura di non sognare. Mi misi a sedere e mi appoggiai alla sponda del letto. Capii di trovarmi nella mia stanza. Nel castello della città di diamante.

< vi siete svegliata finalmente>

disse una voce acuta ,ma dolce. mi girai di scatto.  La riconobbi subito, i capelli neri sempre raccolti nella cuffia da cameriera. gli occhi castani che mi osservavano con cautela. un largo sorriso le si dipinse in volto. aveva le mani incrociate, poste davanti a se.  Sorrisi in risposta.

< Jacqueline...ciao...da quanto dormivo?>

< oh...ha dormito tutta la notte....sono le 10 del mattino...Altezza>

disse dolcemente. sentendo quell'aggettivo, la osservai stupita. scossi la testa e sbattei le palpebre più volte.

< perché Altezza?>

Jacqueline si irrigidì all'istante, agitata da qualcosa. tenne lo sguardo basso .

< La regina mi ha riferito qual è il vostro ruolo in questo continente....mi ha raccomandato di rivolgermi a voi in questo modo...perché voi siete l'erede della foresta nera>

disse in tono tremante. scossi la testa confusa. Abbassai la testa è guardai le coperte sulle quali ero avvolta. mi morsi il labbro inferiore poi annui.

< a quanto pare.... Ma è mia zia la regina adesso>

dissi con tono duro. digrignando i denti e corrugando la fronte. ripensando alle sue parole, e al suo comportamento. e ricordando tutte le terribili azioni che aveva fatto.  scossi la testa, per cercare di non pensarci. mi misi in piedi  e subito barcollai un istante. mi portai una mano alla testa. Jacqueline si avvicinò a me e si affrettò a farmi da sostegno. Ma io la rassicurai.

< tranquilla...è solo un capogiro...è già passato... posso andare a farmi un bagno?>

chiesi osservandola . Lei si sorprese di quella richiesta. annui decisa e  si affrettò a parlare.

< certo Altezza...non dovete chiedermi il permesso, volete che l'aiuti in qualche modo? vi preparo dei vestiti puliti magari?>

< si...sarebbe grandioso, grazie>

dissi sorridendo. poi mi avviai verso il bagno. rimasi per un tempo esagerato sotto la doccia. Sperando che i pensieri e le preoccupazioni scivolassero via assieme allo scorrere dell'acqua. ma sfortunatamente non fu così. una volta finito uscii dal bagno...notai con immenso stupore che Jacqueline non c'era. mi sembrò strano all'inizio, ma poi ne fui felice. almeno sarei potuta rimanere ancora un po da sola con i miei pensieri.  mi misi i vestiti che Jacqueline mi aveva preparato, e appoggiato nel letto. Erano dei semplici Blue Jeans, e una felpa viola. e le mie  sneakers .Sorrisi nel vederli. almeno non aveva pensato di portarmi abiti del 800.   Poi decisi di prendere una boccata d'aria. e di immergermi nella natura esterna, sperando che mi servisse e mi aiutasse a riprendermi dalla mia debolezza. uscii fuori in balcone. Appoggiai le mani sul marmo bianco e freddo, che costituiva la ringhiera. e osservai il panorama che mi si presentò davanti.  sotto di me, c'era il grosso giardino del castello, che lo circondava interamente . Era bello, luminoso, rigoglioso.  C'era una fontana. di media grandezza. l'acqua sgorgava liberamente e con un tranquillità invidiabile. era libera, fresca. senza obblighi, regole, doveri. Non doveva affrontare parenti pazzi, o scoprire che i propri genitori erano morti in un regno, che fino a poco prima, era sconosciuto.  Ero gelosa della tranquillità di quelle acque . gelosa della loro libertà, della loro sicurezza. I raggi del sole, penetravano con forza dentro la stanza. illuminavano tutto intorno. anche la luce non aveva alcun problema da risolvere....il sole doveva solo preoccuparsi di calare e sorgere alle ore stabilite...nessuno poteva portarli via i suoi raggi, nessuno poteva sostituire il suo ruolo fondamentale.... loro, l'acqua e il sole, non avevano alcun pericolo a cui pensare... io invece si.... Sospirai rassegnata a quell'idea  e mi rattristai.

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora