capitolo 32

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Dopo aver  distanziato la città. E averla persa di vista,  avevamo rallentato il passo. Per cercare di non sforzare troppo i cavalli. Nel pomeriggio, Julian si fermò di colpo. Assunse un espressione seria e interrogativa. scrutava i dintorni indeciso. Eravamo in Mezzo ad un bosco. la strada che percorrevamo era ampia e sterrata.  mi fermai accanto a lui. e lo osservai in attesa. rimase ad osservare gli alberi corrugando la fronte. sospirai. alzai un sopracciglio e lo parlai in tono spazientito .

< allora?  perché ti sei fermato?>

Finalmente si girò a guardarmi. piegò la testa di lato . alzò le sopracciglia e mi osservò con insistenza. La cosa mi irritava. le cose erano due . o era perso nei suoi pensieri. o era diventato completamente rimbambito. scossi la testa esasperata. poi gli misi la mano davanti alla faccia e la mossi,  Per cercarlo di riportarlo alla realtà. scosse la testa, come per riprendersi da qualche cosa, poi finalmente parlò.

< stavo...mmh.... secondo te è meglio fermarci per far riposare i cavalli? o continuiamo a cavalcare  ? la foresta degli specchi non è lontana >

alzai un sopracciglio sorpresa. mi guardai intorno .girai troppo in fretta la testa, e mi venne un piccolo capogiro, Per , quello che a me sembrava, una frazione di secondo la vista mi si offuscò e non riuscì a vedere assolutamente niente. chiusi gli occhi, anche se vedevo già buio, e scossi la testa.   Forse avevo fame e mi sentivo un po’ debole. Julian mi continuava a fissare in attesa di una risposta. piegai la testa di lato. Poi guardai belle.

< sei stanca?>

gli chiesi in tono dolce. accarezzandole la criniera bianca.  Lei scosse la testa.

< io sto bene, potrei cavalcare ancora un po’, ma tu forse Lo sei>

mi disse in tono dolce. risi nel sentirla parlare. Poi guardai Julian sorrisi e annui.

< Belle non è molto stanca, ma probabilmente noi avremmo bisogno di  sgranchirci le gambe e mangiare qualcosa no?>

< si...giusto>

disse in tono convinto. Poi scese da cavallo. Lo imitai  e mi guardia intorno. Tutto era tranquillo. il vento soffiava , e muoveva le foglie. Gli uccellini cinguettavano e svolazzavano da un albero a l'altro. Alcuni cespugli si mossero, segno che altri animali erano nei paraggi. Sentì la natura viva e forte. La sentivo in ogni suo aspetto e forma. percepivo la ninfa  e la vita all'interno di ogni albero. Mi avvicinai ad una quercia, poggiai la mano sulla corteccia. e chiusi gli occhi. sentì la vita della natura scorrere in quel tronco. Mi sembrava di essere io stessa un albero. Mi sembrava di essere entrata nel mio elemento. tutto attorno a me era amplificato e intenso.  Apri gli occhi lentamente e iniziai a sorridere. Julian mi osservò incuriosito. aveva piegato la testa di lato e corrugato un po’ la fronte. Non appena lo guardai sorrise e alzò le sopracciglia.

< tutto ok?>

< più che ok.... La natura è fantastica... Non sai quanta vita scorre dentro ogni singola cellula di questi alberi o foglie... è meraviglioso>

dissi con allegria. Lui annui e sorrise. poi prese le redine di entrambi i cavalli, e si incamminò dentro la foresta. corrugai la fronte. e Lo guardai confusa.

< dove stai andando?>

SI girò a osservarmi. alzò un sopracciglio, scosse la testa e sospirò. Poi parlò

< non possiamo stare qui Aria... queste strade sono sempre percorse da gente poco raccomandabile, come banditi, mercenari e altri....   entrare nel bosco è più sicuro fidati>

< esistono davvero? ancora oggi?>

<  certo Aria... ed esisteranno sempre purtroppo>

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora