capitolo 25

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< oh ...avanti Julian... non puoi tenermi il broncio per sempre>

Dissi in tono divertito. Mentre le osservavo le spalle. Lui era davanti a me, camminava a passo svelto. Stavamo visitando e curiosando tra le infinite bancarelle. C'erano numerose donne che compravano e osservavano. La fatina viola, che chiamai Lily, rimaneva a svolazzarmi intorno alla testa, incuriosita da tutto e da tutti. Molti bambini ,quando passavano, rimanevano fermi ad ammirarla. Per evitare che si stancasse la feci sedere nella mia spalla. acconsentì felice e raggiante. rimaneva seduta zitta zitta, a muovere i piedini ogni tanto.  Poi quando Julian si girava a guardarmi, storto, o a parlarmi, lei le faceva le boccacce. e lui in risposta roteava gli occhi spazientito.

< non ti sto tenendo il broncio,  ma potevi evitare di toccare cose non tue dentro il palazzo>

mi bloccai di scatto. incrociai le braccia e lo fissai corrugando la fronte.

< non l'ho fatto a post ok? e poi mica e crollato il castello>

si girò di scatto e mi fulminò con lo sguardo. trattenni la sfida e rimasi a fissarlo, convinta di non arrendermi finché non fosse stato il primo a farlo. Lui sospirò poi parlò nuovamente.

< già...fortunatamente....ma se ci fosse stato scritto, tasto di autodistruzione, tu l'avresti comunque letto senza pensarci. >

corrugai la fronte. poi guardai di lato a testa alta. Lily mi imitò. Stando sempre seduta nella mia spalla.

< ma non dire assurdità.. e comunque se sei arrabbiato perché non ha voluto riceverci non prendertela con me... il tipo ha detto che aveva questioni di  lavoro, e che era il giorno delle spezie…perciò non incolparmi se siamo arrivati in un giorno sbagliato.>

si rilassò, e abbassò la guardai. osservò il terreno. E incrocio le braccia.

< si lo so... Ora dobbiamo solo trovare una taverna>

disse infine guardandosi attorno. Mi avvicinai cauta a lui, con assoluta nonchalance, Lui sospirò e continuò a guardarsi attorno a lungo. Feci altrettanto. E il mio sguardo si soffermò in una bancarella, molto vecchia e poco curata. non aveva il telo che lo copriva. era solo una lunga tavola di semplice legno. con sopra tantissimi prodotti. In tantissime varietà di vasetti e bustine. Piegai la testa di lato, Lily mi imitò, e mi concentrai su quella strana mercanzia.

 < che significa che è la giornata delle spezie? >

chiesi infine, spostando il mio sguardo dalla bancarella a Julian. Lui smise di guardarsi attorno, mi fissò, alzò entrambe le sopracciglia. sospirò. poi parlò.

<  è vero…tu non sei di queste parti... Gli elfi sono creature intelligentissime e di buon cuore...almeno nella maggioranza dei casi,  la loro abilità primaria, sta nella ricerca delle spezie...o meglio delle erbe che servono per guarire determinate malattie....sono degli specialisti in medicina in pratica.... Loro hanno il regno accanto a questa foresta, proprio per la sua abbondanza di piante curative.... La foresta è un luogo magico e pacifico, è li che vivono le fate elfiche, solo che sono molto timide, è nessuno riesce mai a vederle... .. è grazie a gli elfi se noi ora sappiamo guarirci, è abbiamo i mezzi e le conoscenze per farlo... senza adeguati studi elfici non l'avremmo mai scoperto.... così , ogni tanto organizzano questa giornata.... Si va in giro per le bancarelle , a chiedere tisane, erbe , spezie, per determinati problemi, poi se qualcuna viene ritenuta una vera e propria medicina risolutiva, allora la si brevetta e la si crea in grosse quantità.... Infine la si diffonde nei regni... spesso non utilizzano solo piante ma anche altri ingredienti particolari... tutti questi rimedi sono frutti di studio e pratica...>

Lo osservai sbalordita. iniziai a guardarmi in giro con occhi diversi. Julian sorrise ,per un breve istante ,compiaciuto poi tornò sui suoi passi, deciso e spavaldo. Mi accorsi della distanza che ci separava e gli corsi dietro, Lily si spaventò e , dopo aver scosso la testa per essersi ritrovata improvvisamente in aria da sola, mi volò dietro.

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora