capitolo 37

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Rimasi ad osservare incredula la regina delle fate. Lei continuava a sorridermi, come se non si fosse resa conto del peso delle sue parole. scossi la testa  mentre lei la piegava di lato e mi osservava con attenzione. Julian era rimasto ad osservarci, senza dire una parola. ma forse non si era reso conto di quello che aveva appena detto. guardai la regina. cercai di  rimanere calma e tranquilla. Ma poco prima che potessi parlare io, fu lei ad anticiparmi  .tornò nel punto da cui era apparsa . poi  alternò lo sguardo da me a lui, come se si fosse dimenticata qualcosa. Mi avvicinai a Julian mentre parlava.

< scusate ragazzi... Non mi sono neanche presentata...Io sono  Flean regina del bosco fatuo, e di tutte le fate druide esistenti in questo continente...so che non siete venuti qui per una semplice visita...perciò seguitemi>

disse infine girandosi e volando dalla parte  da dove  era arrivata. Io e Julian ci guardammo confusi. Lui mi sorrise. come per rassicurarmi. presi un bel respiro e la seguimmo addentrarsi nel bosco.  Tutto attorno a noi volteggiavano fuochi fatui...molti erano piccolissimi. notai che non erano delle semplice lucine movimentate. possedevano anche dei minuscoli occhietti. Le guardai sorpresa e ammaliata da quella incredibile magia. Mentre Julian non perdeva di vista Flean, Cercò di spiegarmi qualcosa su quel bosco.

< vedi...i fuochi fatui non sono semplici fiammelle  che girano nella notte. Loro  sono degli spiriti. spiriti molto pacifici e docili. Non hanno mai fatto male a nessuno, anche se molti sostengono che siano orrendi e terrificanti, in realtà è una delle poche specie che si riesce a riprodurre, o comunque si ricreano al di fuori di Atlantide. tuttavia a loro piacciono i luoghi oscuri e solitari, solo perché sanno che li possono giocare indisturbati. loro amano divertirsi, spostandosi da un albero a l'altro. nessuno potrebbe capirlo.  sono come dei piccoli bambini , a cui piace andare avanti e indietro a proprio piacimento.>

sorrise nel vedere la mia espressione stupita. una volta ottenuta  quella spiegazione, mi guardai attorno. osservai i fuochi fatui con sguardo diverso. mi facevano tenerezza.  dopo pochissimo tempo, la regina si era finalmente fermata. mi girai ad osservarla. ci dava ancora le spalle. le mani congiunte davanti a se. guardava la cascata che avevamo difronte. era immensa. brillava di un azzurro intenso .la guardai sgranando gli occhi per lo stupore. Scrosciava libera e indisturbata. Creando un grazioso lago che ributtava le sue acque in un profondo cratere. Che divideva il bosco da essa. Per raggiungerla c'era un grazioso ponte in legno. molto solido e robusto.  avanzai titubante, verso il confine del cratere, mi piegai leggermente in avanti, per controllare quanto fosse alto. Una volta affacciata Impallidii alla vista. Il cratere era altissimo le pareti erano ricoperti di rampicanti e cespugli erbosi, infondo si poteva intravedere il fiume che si creava dalla cascata che produceva il lago stesso. scossi la testa sorpresa. mi rimisi in piedi e indietreggiai cauta. per paura di poter cadere di sotto. alzai lo sguardo e ammirai l'imponente cascata. Per qualche strano motivo, non riuscivo a vedere da dove si creasse, in quanto era parecchio alta, e la parete , sembrava non aver alcun sbocco con l'esterno.  rimasi ad osservarla imbambolata.  indietreggiai, fino a  raggiungere Julian, che sembrava essere meravigliato quanto me.  Poi Flean ci riportò nel presente.

Eravamo talmente concentrati ad osservare quella meraviglia, che non ci rendemmo conto , che numerose fate druide ci avevano circondato. e ci osservavano incuriosite. Non c'erano solo femmine, ma anche qualche maschio tra loro. ci scrutavano con  attenzione. come se si aspettassero qualche cosa da noi. Piegai la testa di lato incerta. Poi Flean volò verso di loro, iniziarono a confabulare qualcosa, che purtroppo non riuscii a capire. ne io ne Julian.  ci guardammo confusi e incerti. Poi finalmente  la regina si girò ad osservarci con attenzione. poi parlò.

< Miei cari ragazzi...siete giunti qui per quale scopo con esattezza?>

Io e Julian ci osservammo confusi. pensavamo che la risposta potesse essere ovvia. ma Julian intervenne.

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora