capitolo 39

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Avanzai titubante verso il passaggio Julian al mio seguito. piegai la testa di lato insicura. osservai varie volte Flean ,sperando che mi facesse capire ce in realtà non era quella la strada da percorrere. ma la sua espressione rimase impassibile. scossi la testa incredula. oltre L'arco che era apparso sotto la cascata. Vidi solo ed esclusivamente della sabbia. montagne di sabbia, sembrava un vero e proprio deserto. sgranai gli occhi incredula. fissai nuovamente la regina. stavolta con più convinzione e insicurezza.

< dobbiamo veramente andare da questa parte Altezza?>

La regina annuii decisa. e indicò , nuovamente, con il braccio Il passaggio sotto la cascata. ero titubante all'idea di addentrarmi in un pericoloso deserto. per lo più senza cavalli o, meglio ancora, dromedari. o anche semplici cammelli. Guardai Julian sperando potesse darmi una sua opinione. Lui rimase a guardare l'esterno per vari minuti, poi si concentrò sulla regina. incrociò le braccia dubbioso. e corrugò la fronte.

< è veramente sicura?...esattamente dov'è?>

Flean roteo gli occhi e sbuffo. un atteggiamento non proprio adatto ad una regina. annui nuovamente. poi sospirò irritata.

< certo! Dovrete fare pochi passi, vedete quella collina di sabbia? li dietro c'è l'oracolo....Non vi manderei in un luogo deserto è isolato, inoltre sapete la parola d'ordine per entrare, e La montagna non sparirà ve lo assicuro>

disse annuendo decisa. io e Julian ci fissammo indecisi. non eravamo molto convinti delle sue parole, ma ci rassegnammo all'idea di darle retta. sospirai, e feci un altro passo verso la cascata. muovendomi sopra a delle pietre che sbucavano da sotto l'acqua, giusto per non bagnarmi le scarpe e di conseguenza i piedi. e rischiare un qualche malanno. Anche Julian alla fine si convinse, e mi seguii. superai il passaggio. appoggiai i piedi sulla sabbia ardente. il calore che emanava era quasi innaturale. sembrava di essere sopra le braci ardenti. quando anche Julian mi raggiunse. ci guardammo alle spalle. l'enorme montagna era davanti a noi. Era alta e imponente, proprio come era stata quella nella radura della custode. sospirai. Il passaggio diventava sempre più oscuro, facendo sparire ogni segno di vita proveniente dall'interno. vidi solo L'espressione raggiante della regina, che annuiva sicura e decisa. Una volta che il passaggio fu sparito, sbuffai e scossi la testa.

< assurdo!...Tu sapevi che era nel deserto?>

Chiesi a Julian, osservandolo, mentre lui scrutava l'orizzonte con attenzione. fece spallucce e annui leggermente.

< lo sospettava...cioè giravano delle voci...ma non ci ho mai creduto molto...ma ora...dovevo aspettarmelo...vabbè...dai incamminiamoci...tra qualche ore farà buio, e vorrei trovare L'oracolo prima che l'oscurità ci avvolga...sospetto che qui si muoia veramente di freddo la notte.>

< hai ragione...allora andiamo>

dissi con poca convinzione. percorremmo tutta la strada in silenzio. osservavamo i nostri piedi sprofondare nella sabbia. sentivo i granelli di sabbia, insinuarsi dentro le mie scarpe, fino a rendermi le scarpe leggermente pesanti. Cercavo di trascinare il meno possibile il mio passo. Sperando che servisse ad evitare l'intrufolarsi della sabbia. L'aria era afosa, e il calore ci faceva sudare. Sembrava impossibile pensare che in autunno, si potesse avere così tanto caldo. scossi la testa. dovevo cercare di pensare il meno possibile al caldo, e al sudore. perché tutto mi faceva venire sete. e iniziai a maledirmi per non essermi portata appresso una borraccia d'acqua. Anche Julian sembrava stancarsi un po. Portare quell'enorme spada nella cintura, non doveva essere molto facile. soprattutto se pensavo a quanto fosse pesante. di fronte a noi si ergeva una collinetta di sabbia. che ci impediva di vedere cosa si celava dietro. sospirai, capii che dovevamo scavalcarla. osservai Julian, anche lui aveva intuito la stessa cosa, si era tolto la felpa e l'aveva legata intorno alla vita. era rimasto a maniche corte. lo invidia per quel suo abbigliamento leggero. Io avevo un maglioncino, che andava bene per la primavera e l'inizio dell'autunno , ma per l'estate, o il caldo afoso, non era per niente consigliato. Julian rimase ad osservare la collina davanti a se per qualche istante. Ansimando e tenendosi le mani, a pugno, nei fianchi. mi asciugai la fronte con il dorso della mano. fortunatamente avevo portato con me un elastico, e non appena ci eravamo addentrati nel deserto, mi ero legata i capelli in un alta coda così da impedire ,il più possibile, il contatto con la pelle. quando arrivammo in cima alla collina, rimanemmo spiazzati dalla vista che ci si parò davanti. Di fronte a noi, sotto la collina, c'era un immensa oasi verde. Le palme erano alte e maestose, il verde era quasi innaturale a contrasto con il giallo del deserto. era addirittura circondata dall'erba verde. sembrava di trovarsi davanti un immagine impossibile. non sembrava normale l'idea che un oasi così splendida e rigogliosa, fosse nata in mezzo ad un deserto così arido. ma la cosa che rapì il nostro sguardo, fu l'enorme Lago posto proprio in mezzo a quegli alberi. senza ripetercelo due volte, iniziammo a correre come pazzi, verso quel lago. una gioia per i nostri occhi, e per il nostro organismo, che ormai ,secondo noi, si stava del tutto seccando. speravo solo non si trattasse di un sogno. di un miraggio dovuto al caldo. correndo quasi rotolai dalla collina, riuscii a stento a rimanere in piedi. una volta raggiunta L'oasi ci fiondammo nell'acqua, come se non la vedessimo da tre mila anni. sapevamo che la nostra reazione era esagerata, ma noi non eravamo abituati a stare senza acqua per così tanto tempo. con nostra immensa gioia non era un miraggio. L'acqua sembrava quasi una benedizione in quel momento. Eravamo entrambi inginocchiati verso la riva del lago, Poi mentre con la mano chiusa a cucchiaio, raccoglievo atra acqua per portarmela alle labbra, il mio sguardo fu catturato da qualcosa che ci si parò davanti. per qualche strano motivo prima noi non l'avevamo notato. il che era strano visto le enormi dimensioni. di circa 20 metri di altezza, 74 di lunghezza, e larga altri 20 metri.

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora