capitolo 26

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Seguimmo L'elfo, per una lunga scala di legno massiccio. che si trovava affiano alla porta d'ingresso. Il piano di sopra  era  costituito da un lungo corridoio poco arredato, con un semplice tappetto steso a terra, Ai lati del corridoio c'erano parecchie stanze. Si diresse verso una centrale. La aprii con una chiave, che scelse da un mazzo di altre chiavi, legate alla cintura. La aprii. L'arredamento era rustico.  alla nostra  destra c'era un muro, che poi scoprii appartenere al bagno. Il quale ingresso era posto difronte al letto. Un letto semplice, matrimoniale, in legno di noce.  Le lenzuola e le coperte erano del colore dell'avorio. La finestra era difronte a noi. a sinistra, in fondo alla stanza, c'era un tavolino a scrivania, è una poltroncina. Affianco alla scrivania ,e di fronte al letto, c'era un comò ,in legno di noce.  In terra c'era un grazioso tappetto rossiccio, che si abbinava molto al legno della stanza. Julian guardò l'elfo, che si aspettava una risposta di approvazione.

< è molto carina...ma noi due...non potremmo avere stanze separate ?>

L'elfo piegò la testa un po’ confuso. poi osservò la stanza. fece spallucce e scosse la testa.

< purtroppo è l'unica stanza che mi rimane al momento.... le altre sono impegnate.... è il periodo delle spezie...vengono in molti ad assaggiare e provare le nostre cure>

Disse infine, chinando la testa in segno di scuse. Julian sospirò poi annuii.

< oh...non importa...andrà bene lo stesso...la ringrazio.>

L'uomo annui e sorrise. Poi si diresse nuovamente alla porta.

< bene...spero che l'ospitalità sia di vostro gradimento... buona permanenza>

Disse infine, poi si girò , uscì dalla stanza e chiuse la porta. Una volta soli sospirai. e osservai la stanza. Pensai a come avremmo potuto dormire... Ma Julian mi precedette.

< bene....io dormirò nella poltrona... tu ti puoi prendere il letto...>

Lo guardai sbalordita e incredula. Piegai la testa di lato e alzai un sopracciglio.

< sei sicuro?....sei tu il principe...non dovresti essere quello abituato alle comodità?>

Julian roteo gli occhi, poi andò a sedersi nel letto. Ammirò la stanza per qualche istante. Poi parlò.

< si...in genere è così...ma mi hanno educato in un certo modo...quindi il letto te lo cedo volentieri.>

Disse infine alzandosi nuovamente in piedi. si stiracchiò le braccia, portandosele sopra la testa, e mostrando un filo di pelle, e un pezzo dei box.... dovuto alla maglietta che si era appena alzata per colpa del suo movimento. Si diresse verso la finestra e si affacciò.

< certo che è proprio un bel regno>

annuii senza dire una parola. Mi spostai e andai ad aprire la porta che era di fronte al letto. Come mi aspettavo, si trattava del bagno. Era interamente fatto in legno chiaro, anche la doccia. Sembrava un posto molto pulito è accogliente. Mi illuminai nel vedere la doccia. desideravo proprio farmene una .Lily mi riportò ai miei pensieri. Mi tirò la manica. La guardai confusa. Lei mi fece cenno con la testa per portarla alla finestra. Sospirai e feci come mi disse. Arrivata alla finestra, Julian si spostò e si mise sulla poltrona. Voleva stare lontano da Lily. La quale si mise in piedi nel piano della finestra. Mi guardò e mi sorrise. Piegai la testa di lato. Non riuscivo a capirla, e se ne accorse. Ci pensò un po’ su poi indicò l'esterno, Se stessa, e mi salutò con la mano.

< oh...devi tornare dalla tua famiglia?>

annuii decisa. e fece un sorriso ancora più raggiante. Poi alzò le spalle e indicò nuovamente l'esterno. Si alzò in volo. e mi salutò nuovamente con la manina.

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora