Sala del trono
le porte si spalancarono di scatto, il suono sordo rimbombo in tutta la sala. Il re , seduto sul trono, e la regina, in piedi difronte a lui, si voltarono di scatto e osservarono Quella piccola donna, che entrava in fretta e furia, ansimando per la corsa che aveva appena fatto. La regina la osservo con severità e rimprovero. Ma prima che potesse proferir parola, Jacqueline disse parlò d'un fiato, con un tono agitato e preoccupato.
< Altezza! sono scappati, hanno preso i cavalli e dei vivere, e sono corsi via.. mi spiace non ho potuto fermarli>
La regina avanzò insicura verso Jacqueline. Il re La osservò con la fronte corrugata, e un aria incredula e infastidita.
< Calmati Jacqueline... di chi stai parlando?>
La cameriera osservò la regina, poi il re con aria colpevole e dispiaciuta. Deglutii per la paura delle conseguenze.
< Il principe altezza... assieme alla signorina Arianna....>
< COSA?>
urlò la regina, sgranando gli occhi incredula e colmando la distanza che la separava dalla serva, in un batter d'occhio. Jacqueline tremò per quella vicinanza pericolosa. Ma non si mosse per rispetto. e abbassò la testa per evitare di incrociare i suoi occhi.
< si altezza... poco fa... hanno preso Rudolf e Belle... è sono corsi via...>
Stava per dire qualcosa, ma Il re la bloccò, con tono fermo è deciso.
< c'era da aspettarselo Esmeralda... Tu meglio di chiunque.. conosci nostro figlio>
La regina si girò di scatto e lo fulminò con lo sguardo. Jacqueline sapeva, che stava per accadere una discussione tra i due sovrani, e si sentiva a disagio a stare ancora la dentro, ma senza un ordine lei non poteva muoversi da li.
< Non dire assurdità Guglielmo... sai bene cosa ne penso>
< Dico solo, che se tu gli avessi detto al verità sin da subito.. Ora non sarebbero in viaggio>
Il tono era deciso è fermo, la regina invece era esasperata, incredula e arrabbiata. corrugò la fronte osservando il marito con rimprovero.
< tu sai che...>
si bloccò di scatto, sapeva che non erano soli, e quei discorsi non dovevano essere sentiti da altri. Si girò verso Jacqueline, riassunse il controllo dei suoi nervi. E la fissò con autori.
< Grazie Jacqueline, per averci informato, ora vai e chiudi la porta.>
Jacqueline annuii debolmente con la testa, e dopo aver fatto un inchinò si girò e uscì dalla stanza, chiudendo la porta al suo passaggio. Solo dopo che il portone si fosse chiuso la regina si voltò nuovamente verso Il re. e avanzò per non avere troppa distanza tra di loro.
< Non puoi dirmi una cosa del genere Guglielmo... sai esattamente che l'ho fatto per il bene di nostro figlio e di Atlantide>
Il rè si alzò in piedi e la osservò con severità.
< nostro figlio è stato allenato sin da piccolo, per diventare il legittimo erede. Re della città di diamante, lui non è più un bambino Esmeralda, lui ha bisogno di certezze, sa tutto ciò che deve sapere su questo continente, non è insolito che per salvare un suddito abbia deciso di percorrere questa via... visto che tu non gli hai dato risposte... è testardo ,e prima o poi l'avrebbe scoperto, forse sarebbe stato meglio se glielo avessi detto tu, anzi che lasciarlo affrontare le insidie del regno da solo>
STAI LEGGENDO
Le cronache di Atlantide: le origini
FantasyPRIMO LIBRO DELLA SAGA! Un ragazzo che fugge dai suoi doveri reali Una ragazza che parla con gli animali . Lei non conosce le sue origini Lui le darà le risposte. Estremamente diversi eppure incredibilmente simili I loro destini si incro...