capitolo 44

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cosa accadde...

Julian sentii le grida disperate di Arianna. Non riusciva a starsene con le mani in mano, a sentirla soffrire.  Aveva richiamato Rudolf con un fischio. il cavallo si era addentrato nella foresta con coraggio. Julian fece esplodere la barriera di Arfan. E l'attraversò in groppa a Rudolf. Non diede il tempo ad Eliana di accorgersi dell'accaduto. con un incantesimo potente, la scaraventò dalla parte opposta della foresta. sapeva che non sarebbe servito a niente, che l'avrebbe solo stordita  dandoli solo un leggero vantaggio. Scese da cavallo in fretta e furia. Arianna era a terra immobile. Priva di sensi.  Il viso pallido, ancora turbato e teso. i capelli erano di tutti i colori. si stupii per  quello strano avvenimento, ma non poteva pensarci in quel momento. doveva portarla in salvo, prima che la zia riprendesse ad attaccare. La prese in braccio, salì a cavallo, e galoppò senza sosta. Uscì dalla foresta in fretta e furia. alcuni rami gli sferzarono in viso, creandogli dei leggeri grafi. Fuori Belle attendeva impaziente, e non appena vide Julian fuggire lo segui.

Arianna era immobile. gli occhi chiusi. il viso pallido e pieno di dolore. i capelli venivano spostati del vento, ma non sembrava che volessero tornare normali, come sapeva che accadeva quando dormiva. poteva significare solo una cosa. qualsiasi cosa le avesse fatto Eliana, Lei era in grave pericolo. forse  nella sua testa accadeva qualcosa di ben più peggiore del sogno mortale. scosse la testa. non voleva pensarci. Doveva portarla alla città di diamante, il più in fretta possibile. Durante il loro viaggio, alla scoperta delle origini di Arianna, avevano girato intorno ad un vasto territorio. Andavano avanti e tornavano indietro. a volte Julian aveva intrapreso  la strada più lunga, per distanziarsi dal suo regno, per impedire che potessero mandare qualcuno a cercarlo, e  quindi trovarlo facilmente.  La città di diamante non era troppo distante dalla foresta nera. Per questo quando il  sole stava calando, e il cielo diventava arancione, rosa e poi viola...sino a  ricoprire l'intero cielo di stelle, Lui intravide i cancelli del suo regno. spalancati per ospitare ogni visitatore venuto da lontano.  Una gioia immensa pervase il suo cuore. Diede rapide occhiate fugaci verso Aria. sperava avesse gli occhi aperti, che Gli sorridesse. o che i capelli fossero tornati del suo colore naturale. ma con sua immensa angoscia e terrore, non fu così. Lei era ancora priva di sensi. I capelli  scompigliati e in disordine, erano di tutti i colori conosciuti. tutti quelli che aveva visto apparire con il manifestarsi di qualche sentimento. Più altri che non gli aveva mai visto addosso. scosse la testa. non voleva pensare che potesse essere un caso disperato. un caso inguaribile. non l'avrebbe accettato. Non dopo quello che l'oracolo gli aveva predetto. Lui aveva detto che voleva continuare quel percorso nonostante il destino che gli aveva rivelato. ma la sfinge, non disse niente riguardo a quel avvenimento. non disse che Lei sarebbe morta in quel modo. e di certo non l'avrebbe permesso. al costo di utilizzare tutti i più grandi maghi di Atlantide.

Mentre fissava Arianna con sguardo preoccupato. e Rudolf continuava la sua corsa come un fulmine. Julia si accorse, che i cancelli del suo regno erano ormai molto vicini. Attraversò il villaggio appena fuori le mura del castello. e subito oltrepassò il cancello principale. Fece frenare bruscamente Rudolf. e senza aspettare che qualcuno arrivasse, scese da cavallo e prese Arianna in braccio.

Le guardie armate, erano di guardia alla porta. come accadeva ogni volta che la notte giungeva. Appena lo videro mossero il capo in un inchino frettoloso. ma Julia Gli ignorò. e mentre si avvicinava al portone d'ingresso. gli gridò contro.

< Aprite immediatamente!>               

Loro annuirono agitati. nonostante lo guardassero sorpresi. Sia per il suo arrivò improvviso, e sia perché  aveva una ragazza  , priva di sensi, tra le braccia. Il portone si spalancò e lui entrò, in fretta e furia salì le scale. La doveva portare nella sua stanza. La stanza d'Avorio. li sarebbe stata al sicuro. li avrebbe potuto ricevere cure adeguate. Non appena percorse l'ultima rampa di scale, Jacqueline comparve da dietro l'angolo del corridoio , era assorta nei suoi pensieri. e non appena vide Il principe davanti a se sgranò gli occhi preoccupata.

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