Capitolo 2

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Mi diressi verso il parco. Molly era parecchio entusiasta all'idea di giocare all'aria aperta. Dentro un immenso giardino con alberi e cespugli rigogliosi, in mezzo ad altri numerosi amici a quattro zampe.

< Pallina! Gioco a pallina nel parco! Padroncina mi porta in giro!>

Risi nel sentire la sua tenera e dolce vocina. Sprizzava energia e allegria da tutti i pori. Probabilmente come ogni cane che amava andare a passeggio. Molly si Fermava in ogni palo che vedeva, durante il nostro percorso, gli annusava per qualche istante e poi si preoccupava di marchiare il territorio allegramente, come se fosse la cosa più naturale al mondo. Anche se, in realtà, per lei lo era senza alcun dubbio.

< Pipì... pipì... uuuh odore strano ... altra pipì>

< Quanta pipì hai in corpo? Sei piccolissima! >

< Io ho sempre pipì per nuovi posti ... Grrr>.

Si bloccò in posizione da caccia con le orecchie alzate e ritte in allerta. Puntò dritto verso qualcosa che, momentaneamente, non riuscii a vedere. Mi voltai con assoluta calma e vidi un gatto bianco e nero che camminava, sicuro e altezzoso, nella strada. Senza preoccuparsi del traffico e, quindi, delle possibili macchine che passavano.

< O cielo! Un'altra palla di pelo nei paraggi!>

< Grrr palla di pelo a chi? Grrr gatto cattivo!>

< Io cattivo? Sono semplicemente migliore di te! Il tuo pelo è arruffato il mio è liscio! Io splendo tu no cagnaccio!>

Molly piegò la testa di lato incuriosita e dubbiosa. Il gatto parlò con superiorità e sicurezza. Tuttavia, pur essendo un vero sbruffone, il suo modo di fare mi fece morire dal ridere. Si sedette di fronte a noi e osservò Molly con sdegno e disprezzo leccandosi una zampa e passandosela dietro l'orecchio.

< Hey non insultare la mia cagnolina! È molto più intelligente di quanto pensi!>.

Esclamai con indignazione, fissandolo con autorità, per cercare di difendere in qualche modo la mia cagnolina. Il gatto, non appena sentii la mia voce, piegò la testa di lato incuriosito poi soffio irritato.

< Sì come no! Il suo pensiero è rivolto solo alle palline e alla pipì!>.

< Grrr lo mordo! Grrr>

< No Molly! Buona! Lascialo stare sei sempre tu la migliore!>.

Le dissi per tranquillizzarla. Lei scodinzolò gioiosa ed io m'inchinai e lo accarezzai teneramente. Molly usci fuori la lingua felice godendosi appieno le mie coccole. Poi, quando mi rimisi in piedi, lei proseguì fiera e altezzosa, tenendo la testolina alta e scodinzolando ad ogni passo salterino. Evitammo e superammo il gatto, il quale alzò la testa, si mise in piedi e continuò per la sua strada nella parte opposta alla nostra. Non sembrò particolarmente sorpreso dalla mia capacità di interagire con gli animali. Tuttavia riflettendo attentamente sulla questione, capii che, forse, era assolutamente normale poiché un gatto, di solito, era parecchio egocentrico e pensava prima a se stesso mettendo in secondo piano tutti gli altri.

Quando finalmente raggiungemmo il parco, Molly diventò euforica. Osservò ogni cane presente con estrema attenzione, quasi sperasse di trovare qualche suo conoscente. I cani presenti furono numerosi, di ogni razza e dimensione. Alcuni correvano con entusiasmo, altri saltellavano intorno al padrone con agilità. Qualcuno giocava con il frisbee, altri con il bastone e altri ancora con ossi di gomma e palline. Sentii, sfortunatamente, ogni loro singola richiesta indirizzata ai propri padroni. Ognuno cercò di parlare con loro ma, appunto, senza esito positivo. Sospirai esasperata per le numerose e infinite voci che sentivo mentre, Molly, scodinzolava e saltellava impaziente attorno a me.

Le cronache di Atlantide: le originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora