mi svegliai di soprassalto... l'ossigeno era entrato di nuovo in circolo, ed io avevo ripreso a respirare correttamente. ero sudata è spaventata. Il cuore batteva forte .. era agitato... il respiro era profondo e pesante. Sgranai gli occhi e osservai il cielo sopra di me. Era punteggiato dalle stelle... non c'era segno di nessuna nuvola che le oscurasse. Le foglie degli alberi danzarono nuovamente, trasportate dal vento. Sentii i rumori della foresta nitidi e chiari. I gufi...le cicale...le foglie spostate dal vento... e i cespugli mossi da animali selvatici. tutto sembrava tranquillo e sereno. Ero ancora sdraiai nel mio sacco a pelo... possibile che fosse un sogno? Un sogno così reale e incredibile? mi misi a sedere e mi guardai attorno. Il fuoco era spento... e si sollevava al cielo un leggero fumo.... mi guardai a sinistra...il sacco a pelo di Julian era vuoto... con la spada appoggiata sopra. Mi si strinse lo stomaco nuovamente... era tutto vero allora? iniziai a tremare e a singhiozzare. mi guardai attorno spaventata. Le lacrime iniziarono a scendere incessanti. Mi misi in piedi... e avanzai verso la direzione, dove sapevo... era apparsa lei... e da dove ero passata per poi trovare il corpo di Julian stritolato e senza vita....
< Julian? >
chiamai nuovamente...non volevo crederci non potevo credere che potesse essere tutto vero. Il respirò accelerò. Le lacrime continuarono a scendere. Poi uno scricchiolio di rami mi fece bloccare di scatto .tremai per paura di chi potessi trovarmi di fronte... chiusi gli occhi a forza. Avevo paura di vedere. Di scoprire.< che c'è?>
disse una voce. Una voce che riconobbi. Una voce che mi fece tranquillizzare. Una voce che conoscevo bene. Aprii gli occhi di scatto e lo vidi...di fronte a me.... I capelli scompigliati, di uno che si era appena svegliato, gli occhi blu che mi fissavano straniti. Aveva alzato un sopracciglio mezzo infastidito dal mio richiamo. sorrisi. un largo sorriso sollevato. Ero incredula. scossi la testa. mi avvicinai a lui. Poi il sorriso svani. e prese il posto la rabbia. divenni seria i cupa. Mi avvicinai con passo deciso e iniziai a darle pugni nel petto per la rabbia.
< sei. un. idiota. Julian . potevo. rimanerci. secca>
dissi scandendo le parole. Lui mi guardò senza capire. scosse la testa. e osservo i miei pugni che andavano avanti e indietro nel suo petto. erano abbastanza leggeri, perciò non gli feci male.
< che cosa ho fatto adesso?>
disse infine. e stancatosi di vedermi dargli pungi, mi prese i polsi con entrambe le mani . E gli fermò. Mi guardo negli occhi senza capire. L'espressione sorpresa e confusa. scossi la testa e feci una smorfia arrabbiata.
< non puoi sparire nel nulla così e lasciarmi sola>
alzò un sopracciglio senza capire. Poi si guardò indietro e poi nuovamente mi guardò. e parlò con tono spazientito.
< Dovevo pisciare.... non posso neanche più andare in bagno?>
aprii la bocca per ribattere, ma la richiusi all'istante. abbassai lo sguardo dispiaciuta. e divincolai i polsi dalla sua stretta, lasciandomi cadere le braccia sui fianchi.
< ah...scusa>
dissi con un filo di voce. non ci avevo pensato che potesse essere proprio per quel motivo. Poi sembrò essersi reso conto che dicevo sul serio. mi parlò nuovamente, stavolta con un tono più calmo e quasi dolce.
< che cosa è successo? Sembra che tu stessi piangendo...... >
a quelle parole alzai al testa di scatto. E posai gli occhi sui suoi. piegai la testa di lato, e mi morsi il labbro inferiore. Non sapevo se dirglielo o meno... abbassai lo sguardo... poi optai per la verità.
< eri…morto..>
dissi con un filo di voce... quasi impercettibile, ma la tranquillità della foresta lo fece udire chiaro e limpido. Julian sgranò gli occhi e scosse la testa. Poi lo vidi toccarsi sotto...giusto per fare gli scongiuri.
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Le cronache di Atlantide: le origini
FantasíaPRIMO LIBRO DELLA SAGA! Un ragazzo che fugge dai suoi doveri reali Una ragazza che parla con gli animali . Lei non conosce le sue origini Lui le darà le risposte. Estremamente diversi eppure incredibilmente simili I loro destini si incro...