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"E tu chi cazzo sei?"

***

Mi girai ritrovandomi davanti un tipo alto, molto più alto di me..

Qualsiasi persona è più alta di te

Ma dai non sono poi così nana.

1.67

Appunto.

Iniziai a fissarlo e a scrutarlo molto attentamente.

Capelli neri lisci tenuti ben in posa dal gel,occhi verdissimi però sembravano spenti.

Rimasi a fissarlo dritto negli occhi, non trasmetteva nessuna emozione, totalmente apatico.

Era vestito bene, molto bene devo dire.

Jeans neri strappati e una semplice maglietta nera tutta stropicciata, chissà cosa sarà successo.

La maglietta metteva in evidenza alcuni tatuaggi che aveva sul braccio,non erano tantissimi, però c'erano.

Mi guardava con rabbia, probabilmente l'unica cosa che era, l'unica cosa che trasmetteva, pura rabbia, ma per cosa?

D'altronde ho solamente aperto una porta sbagliato, non ho toccato nulla di suo, nulla che li potesse appartenere.

Avevo un'ansia terribile e i suoi occhi mettevano molta paura, probabilmente se fossi stata un maschio mi avrebbe preso a pugni.

Le mani sudavano e quasi tremavano, ero rimasta lì come una stupida pietrificata dal suo sguardo.

"Allora vuoi rispondere o no?" sbraita di nuovo avvicinandosi.

Quelle parole sputate così non saranno nulla in confronto allo sguardo, sembra come se gli avessi toccato qualcosa, una parte di lui.

Non sembrava uno farsi dei problemi per il fatto che ero una semplice sedicenne, anzi.

"Ehm...io..ecco..c-cercavo il bagno e ho sbagliato porta" balbettai tanto impaurita.

"Con me non devi sbagliare mocciosetta" si avvicinò ancora di più prendendomi per il braccio e stringendo forte.

Mi faceva male,tanto.

Cercai in tutti i modi di levare il braccio dalla sua presa ma niente, faceva male ancora di più.

"Lasciami mi stai facendo m-male" sussurrai ancora.

Non fece in tempo a rispondere che arrivò un altro ragazzo, simile a lui, ma non troppo.

Aveva i capelli marroni e non neri e gli occhi un po' più scuri.

Almeno i suoi occhi trasmettevano qualcosa, quasi preoccupazione.

"Logan ti avevo detto che se chiami qualcuno tienila d'occhio, non deve toccare nulla di mio"

Guardai con occhi disperati il secondo ragazzo che subito intervení.

"Thom lascia stare è la nuova che dobbiamo ospitare"

Il ragazzo preoccupato poggiò la mano su quella del primo ragazzo che a quanto pare si chiama Thomas e cercò di toglierli la mano.

Deglutí e sentì gli occhi lucidi.

Mi venne in mente la me di 2 anni fa, quando era successo quello.

Sembrava la stessa situazione, solo che ora erano in due e forse uno buono.

"Questa puttana è entrata in camera mia" mi guardò con lo stesso sguardo freddo, serrando la mascella.

Nonostante il dolore che ancora provavo, trovai il coraggio di rispondere.

Los Angeles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora