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"Stasera Netflix e gelato?" Chiese.

"Andata" dissi.

È andata veramente così.

Mi addormenti appoggiata al suo petto, nel suo letto, felice e tranquilla.

***

Oggi è il grande giorno.

Il 15 marzo.

In questo periodo io, Logan e tutto il gruppo abbiamo affittato un locale con DJ per la sera.

Ieri sono ritornata con Log a prendere la maglietta di Marcelo e in più gli ho comprato la cover per l'iPhone X sempre di Marcelo nera e blu.

Lui invece, da quel che ho capito gli ha preso un paio di scarpe.

Sarà una grande figata.

Mi svegliai come al solito alle 7 per poter fare colazione e tutto.

Nonostante sia il suo compleanno era comunque sabato e dovevamo andare a scuola.

Scesi in cucina e trovai Stilver.

Quasi mi prese un colpo.

"Oh mio dio, che ci fai qui?"Gridai più che spaventata.

"Stia calma signorina Smith, sono venuto a preparare la colazione e il pranzo per domani"

"Ah, come mai?Non ti fai vivo da un sacco"

"Ehm,Isabelle mi ha detto che riuscite a cavarvela da soli, non volevo essere di disturbo"

"Oh tranquillo, sei gentilissimo"

"Grazie ecco a te, mi raccomando si prepari che domani mattina vengono Hanna e John in occasione del compleanno di Thomas"

"Ah va bene grazie"

Cominciai a mangiare uova e pancetta che era solito a prepararmi pensando alla reazione di Thom quando lo saprà.

Secondo me non sarà molto contento.

Presi una porzione e della spremuta da portargli in camera.

"Buongiornoooo"

Spostai le tende facendo entrare la luce che tanto odiava quasi quanto me.

"Oggi non mi alzo da questo letto punto"

"E invece si, guarda cosa ti ho portato"

Si tolse la coperta dalla faccia e strizzando gli occhi cercò di sbirciare.

"Piccola innamorata l'hai cucinato per me?"

"No stupidino, l'ha fatto Stilver"

"Ahh vaffanculo, perché è qui?"

"Domani arrivano i tuoi per vederti insieme a tutta la family"

"Cambio di programma, domani noi andiamo via per non vederli"

"Non credo proprio, devi affrontare Hanna e tuo padre per quella cosa..ma non ne parliamo ora, dobbiamo andare a scuola"

"Mi dai un bacio?" Si mise seduto.

"Certo che no"

"Dai"

"No, che cazzo siamo? Scopamici?"

"Ma magari scopassimo cazzo"

"Scordatelo"

"Ormai mi è diventato duro a pensarlo"

"Che cazzo dici" mi venne quasi il vomito.

"Scherzo mociosetta, non è che viene duro così all'improvviso, giustamente tu non puoi saperlo"

Los Angeles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora