Capitolo 2

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La mattina successiva io e Pepper ci ritroviamo mezz'ora prima dell'appuntamento previsto con gli altri, a fare colazione.

Volevamo anche dire a Felix di venire con noi, ma poi ci siamo ricordate che non abbiamo né il suo numero di cellulare né sappiamo in che stanza è.

«Pensa che tra qualche settimana stiamo a Yosemite.» dice mia sorella per tirarmi su di morale. Abbiamo perso un giorno e mezzo di viaggio.

Non vedo l'ora di essere lí. È un parco completamente al verde, a stento ci sono dei piccoli rifugi dove poter mangiare.

Ci sono cascate, animali in completa libertà e alberi altissimi. Ho già visto tutti i sentieri ed i percorsi che voglio fare.

«Sempre che non succede qualcos'altro.» borbotto.

«Non succederà niente.» A parlare non è mia sorella, bensì il nostro compagno di viaggio. Felix fa cenno con la testa alla sedia di fianco la mia. «È libero?»

Pepper annuisce. «Certo, accomodati pure, Felix.»

Ha un bicchiere di plastica in mano, con un liquido scuro all'interno. Dall'odore deduco sia caffè.

Inizia a sorseggiarlo e mia sorella da sotto il tavolo mi dà un calcio.

Cerco di sopprimere un verso di dolore, mentre la guardo inarcando un sopracciglio.

Felix intanto, ignaro di tutto, cerca di fare conversazione. «Allora... i vostri genitori stanno ancora dormendo?»

Annuisco. «I tuoi?»

«Si stanno preparando, poi credo che verrano qui.» dice tra un sorso e l'altro.

Stamattina non ha il piercing.

Mentre sto per chiedergli il numero di cellulare -non pensate male, è solo per l'evenienza- sento il flash di una macchina fotografica scattare una foto.

Mi giro furibonda verso mia sorella. «Ma che cosa fai?»

Lei alza le spalle divertite. «Chris mi ha chiesto una foto. Non posso mandargli una foto della mia adorabile sorellina?»

Se gli sguardi uccidessero, mia sorella sarebbe finita da un pezzo.

Felix di fianco a noi si sbellica dalle risate.
«Ho sempre voluto un fratello, ma sono felice di essere figlio unico, ora.»

Io ridacchio, ma mia sorella continua a scherzare. «È inutile che ridi, Cara. Sei la più piccola il che significa che se io fossi stata figlia unica, tu non saresti mai nata.»

«E niente Yosemite.» aggiunge Felix dandomi una gomitata scherzosa.

È... simpatico.

Ieri sera, a cena, non ci ho parlato granché. È rimasto tutto il tempo zitto a guardare il cellulare e se cercavo di fare conversazione, mi rispondeva a monosillabi.

Sembra una persona completamente nuova.

Mia sorella alza gli occhi al cielo. «Sai che perdita.»

Questa volta sono io a darle un calcio, ma senza nasconderlo a Felix.

Lui ride e poi si rivolge a mia sorella. «Scatta una foto ora, no?»

Io lo guardo inarcando un sopracciglio. Alza le mani, come per difendersi. Ha già capito che lo voglio uccidere?

«Non guardarmi così. Ora puoi metterti in posa.»

Sorride e non riesco a trattenere un sorriso a mia volta.

Sto per rivoltarmi verso mia sorella per dirle di fare questa benedetta foto, quando sento il flash.

Ha fatto una foto di me e Felix.

Ditemi che non l'ha fatto davvero. Ditemi che non l'ha fatto.

"Ed Invece l'ha fatto." Penso e la voglia di ucciderla aumenta sempre di più.

Felix si sporge verso mia sorella. «Fa' vedere.»

Mia sorella ce la mostra e devo dire che siamo venuti abbastanza bene. O meglio, lui è venuto benissimo, sono io il problema.

Nella foto c'è Felix che mi guarda sorridendo, il bicchiere sorretto dalla mano sinistra e poi ci sono io, che lo guardo sorridendo ma con un sopracciglio inarcato ed una guancia appoggiata alla mano.

Pepper ci guarda. «Dopo la scarico sul computer e ve la mando. Felix, ci dai il tuo numero?»

Il nostro compagno di viaggio annuisce e ce lo detta, poi noi gli diamo i nostri.

Sono ancora un po' imbarazzata. Perché mia sorella ha deciso di scattarci una foto?

Lo conosco da ieri ed ho già fatto tantissime figuracce.

Pepper ci guarda. «Io vado un attimo a prendere un'altra dose di pancake.»

Felix annuisce, poi appena è distante, mi guarda. «Allora... come vorresti essere segnata sul telefono?»

Io ridacchio. «Non lo so. Tu?»

Ci pensa un po', poi fa una faccia sorpresa, come se avesse appena pensato al soprannome più originale e bello della Terra.

«So come chiamarti!» io mi trattengo dal ridere. «Amante di Yosemite.»

Alzo gli occhi al cielo. «Felix...»

Sto per dirgli di cambiarlo, quando lui mi interrompe. «E tu mi potresti salvare "Amante dei piercing".»

Io rido. «Tu sei pazzo.»

Felix sorride. «Già, lo sono. Però sono anche bello, no? Non mi fisseresti se non lo pensassi.»

Cerco di non arrossire. Sarà davvero imbarazzante passare più di un mese con lui.

Prima che possa difendermi o giustificarmi, i genitori di Felix ci raggiungo.

«Hey ragazzi.» Jennifer mi sorride dolcemente e suo marito guarda prima me e poi suo figlio. «È così bello che andiate d'accordo.»

Felix mi lancia un'occhiata divertita.

Dopo qualche ora, riallaccio la cintura in aereo, mentre un altro capitano di volo ci annuncia che stiamo per decollare.

Di fianco a me Felix sta già ascoltando la musica e Pepper sta già dormendo.

Io ne approfitto per salvare il numero del ragazzo al mio fianco, una volta per tutte.

"Amante-dei-piercing-estremamente-bello".

Se avete gradito questo capitolo, vi chiedo gentilmente di lasciare un voto. Grazie a chi lo ha fatto e chi lo farà, lo apprezzo davvero tanto. ❤️

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