Capitolo 39

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Cara's pov

Sono già passati due giorni da quando Felix se ne è andato e sento tantissimo la sua mancanza.
Ogni volta che cammino per strada, dove sono andata con lui, o per casa mi riaffiorano sempre i ricordi.

Tuttavia sto cercando di tenermi impegnata il più possibile per non pensarci tanto: la mattina vado a scuola, mentre aspetto che vengano i prof chatto con Felix, il pomeriggio studio e la sera videochiamata con il mio ragazzo.

Mi sembra ancora impossibile che sia venuto qui, che ci siamo messi insieme e che se ne è anche andato.

Clark Garza, un mio compagno di scuola, oggi compie gli anni ed entro su Whatsapp per fargli gli auguri.
Lui mi ringrazia e mi chiede se stasera andrò alla sua festa.

In contemporanea Lizzy mi scrive che mi passa a prendere lei per andarci. Le dico che devo chiedere il permesso ai miei -ed anche a Felix, ma evito di dirlo-.

Sto sentendo Lizzy sempre di meno, mentre non parlo con Jaydon dal mio compleanno.
Non posso pensare alla scenata che ha fatto, perché se ci penso, mi rendo conto che non è la persona che credevo fosse.

Dov'è il mio migliore amico, quello che dovrebbe essere felice per me?

«Mamma!» La chiamo scendendo le scale. La trovo in cucina, mentre prepara il pranzo e canticchia una canzone degli anni '90 sottovoce. Si gira verso di me e mi guarda, interrogativa. «Posso andare ad una festa, stasera? Un mio compagno di scuola fa una festa a casa sua per il compleanno.»

«Certo.» Lei mi sorride. «Vai con Elizabeth?»

Annuisco e, dopo averla ringraziata per il permesso, ritorno in camera mia, per chiamare Fel.

Un po' per chiedergli se gli dà fastidio se vado alla festa ed un po' perché mi manca. Okay, principalmente per l'ultimo motivo.

«Hey piccoletta.» Dopo neanche due squilli nello schermo appare l'immagine del mio ragazzo. Ha addosso il pigiama ed i capelli sono scompigliati. Infondo da lui è sera. «Come va?»

«Tutto bene. A te?» Gli sorrido, osservando che è steso sul letto ed ha un braccio sotto la testa.
Non ho mai visto interamente la sua camera, perché non ci sono mai stata, ma quando facciamo le videochiamate dò sempre una sbirciata. Sono curiosa di sapere come è.

«Sono stanco. La scuola è un inferno.»

Rido. «Sei tornato due giorni fa, io direi che non è tanto male.»

Grugnisce e poi cambiamo argomento. Lui mi racconta che cosa ha fatto oggi ed io gli dico che cosa ho in programma di fare. Ne approfitto per mettere in mezzo la festa.
«Un mio compagno di scuola darà una festa stasera.» Inizio, «Ti dà fastidio se ci vado?»

«Mi stai sul serio chiedendo il permesso? Piccola, certo che puoi andarci.» La voce è dolce e divertita e per un secondo vorrei che fosse qui.
Me lo immagino, mentre mi accarezza una guancia e poi mi dà un dolce bacio.

«Grazie.» Gli sorrido. «Tanto non voglio fare tardi, né voglio bere. È solo per fargli gli auguri.»

«Tranquilla.» Si schiarisce la voce. «Non devi chiedermi il permesso, Cara.»

«Lo so.» Annuisco, mordendomi il labbro. «Ma volevo che fossimo apposto.»

«Lo siamo.» Addolcisce lo sguardo ed il cuore perde un battito. «Lo saremo sempre. Ti amo

«Ti amo anche io.»

Alla fine chiacchieriamo e scherziamo per più di due ore e chiudiamo solo quando mi chiama Lizzy per dirmi di prepararmi. Mi conosce così bene da sapere che avrei fatto sicuramente tardi se non mi avesse chiamato.

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