Capitolo 9

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L'unica cosa che penso, appena riprendo coscienza, è che ho un gran mal di testa.

Non riesco ad aprire gli occhi e sinceramente non mi sforzo tanto.
Qualcuno bisbiglia di fianco a me, mentre qualcun'altro mi tiene la mano.

Non mi ricordo nulla oltre la mia testa che batte sul pavimento e Felix che mi chiama.
Non so come sono finita qui, dovunque "qui" sia.

So solo che sono stesa su qualcosa di morbido, un materasso, forse.

«Tesoro?» Mi chiama mia madre appena apro gli occhi. La luce è forte e non metto bene a fuoco.

Vedo tante figure vicino a me e la persona che mi tiene la mano addormentato sulla sedia su cui è seduta. Solo dopo mi rendo conto che è Felix.

«Come ti senti?» Mi sussurra Pepper e, nonostante parli a voce bassa, mi giunge comunque troppo forte alle orecchie.

«Mi fa male la testa.» Gemo, osservando chi c'è. I miei genitori, Pepper, gli Walker e un'infermiera. «Dove sono?»

Sono stesa su un letto matrimoniale, di fianco ci sono due sedie ed un tavolino. Difronte una Tv ed un divano. Scorgo un piccolo corridoio, ma per guardarlo meglio dovrei alzare la testa, così mi limito solo ad ipotizzare che ci sia la porta che conduce al bagno.

«Siamo nella nostra camera d'albergo, Cara.» Risponde mio padre stringendomi l'altra mano.

Si allontanano poi per qualche minuto per parlare con l'infermiera, e anche i genitori di Felix fanno attenzione a ciò che dice.

Pepper si siede sul bordo del letto, di fianco a me.

«Da quanto sono svenuta?» Chiedo in un sussurro.

È buio pesto fuori, ma quando sono caduta mi ricordo che era pomeriggio.

«Da circa sette ore.» sospira, poi fa cenno con la testa in direzione di Felix. «E lui non ti ha lasciato la mano neanche un minuto.»

Se non mi facesse così tanto male la testa, sorriderei come una scema, ma il mio sorriso probabilmente ora assomiglia più ad un ghigno.

«Sul serio?»

Pepper annuisce, sorridendo leggermente. «Tiene davvero tanto a te. È incredibile come voi due abbiate legato in pochi giorni.»

Felix mi ha colpita subito e abbiamo un bellissimo rapporto, questo è vero. Mi trovo più a mio agio con lui che con Jaydon, che conosco da quando sono piccola.

«È successo e basta.» Mi esce, come se mi dovessi giustificare.

Peccato che lei non sa che vorrei Felix fosse qualcosa di più di un amico, ma che lui non ricambia.
Probabilmente mi tiene la mano così solo perché si sente in colpa.

Mia sorella annuisce e mi concentro su ciò che dice l'infermiera ai miei.
A quanto pare ho preso una forte testata e devo stare al riposo per un paio di giorni.
Il che significa che non posso divertirmi in giro per Los Angeles.

Di istinto mi porto una mano sulla testa, dove ho sbattuto, e ci trovo un bernoccolo. Gemo di dolore appena lo tocco.

«Fa male?» Pepper mi guarda con i suoi occhioni azzurri, simili ai miei.

Annuisco leggermente. «Un po'.»

Mentre lo dico a mia sorella scappa uno sbadiglio, così mi affretto a dire. «Vai a dormire Pepper, sei esausta.»

Scuote la testa. «Non finché non mi assicuro che stai bene.»

«Dio, sto bene, non sono mica morta!» quasi urlo e tutti si girano verso di me.

Nell'urlare, però, sveglio Felix, che appena mi vede spalanca gli occhi. «Cara! Sei sveglia.»

Nell'enfasi mi abbraccia, facendomi ridere. È praticamente steso sopra di me, dato che io sono coricata sul letto.

«Ehm... ragazzi.» Jennifer si schiarisce la voce.

Felix si separa subito da me ed io divento rossa come un peperone.

«Noi andiamo a dormire, buonanotte.» continua sorridendo, poi lei e suo marito se ne vanno a letto.

Mia madre si avvicina appena chiude la porta dietro di loro. «Sicura di sentirti bene?»

Annuisco. «Sicurissima.»

Mio padre si avvicina per darmi un bacio sulla fronte; Felix continua a stringermi la mano.
«Buonanotte, Cara. Andiamo a letto anche noi.»

«'Notte mamma, 'notte papà.» sussurro.

Ben presto nella stanza rimaniamo solo io, Pepper e Felix.

Proprio quest'ultimo porge le chiavi di una stanza a mia sorella. «Dai, vai a dormire. Sei distrutta.»

Pepper scuote la testa. «Anche tu e Cara ha bisogno di qualcuno che la guardi.»

Felix mi lancia un'occhiata. «Io ho dormito fino ad ora. Tranquilla, ci penso io.»

Pepper annuisce, ancora un po' titubante e, dopo avermi dato un bacio sulla guancia, se ne va anche lei.

Mi chiedo perché Felix abbia insistito così tanto per farla andare via. So che sono tutti svegli da quando sono svenuta e che è tardi, però non so, sembrava ci fosse altro sotto.

«Ti fa male la testa?» Sussurra dopo un po', sedendosi sul bordo del letto, di fianco a me.

Vorrei alzarmi, ma l'infermiera qualche minuto fa ha detto di non farlo. Adesso se ne è andata, ma devo comunque seguire quello che dice. E poi dubito che Felix me lo permetterebbe.

«Tanto.»

Felix fa scivolare la sua mano sulla mia guancia, accarezzandomela dolcemente.
«Mi dispiace... mi dispiace se non ti ho preso in tempo. È colpa mia, Cara.»

Sorrido, ma come prima esce un ghigno. «Non è colpa tua, Felix. Non potevi prevederlo e poi mi hai già salvato una volta.»

Non dice più niente sul discorso, scuote solo la testa. «Prova a dormire, Cara.»

«Ma-» provo a dire, ma lui mi interrompe. «Dormi, ti passerà il mal di testa.»

Porto i miei occhi azzurri nei suoi. «E tu? Non dormi?»

«Mi sono appena svegliato. E poi tranquilla, tu pensa solo a rilassarti.» Detto questo, si alza dal bordo del letto e si siede sulla sedia.

Io lo guardo inarcando un sopracciglio. «Che stai facendo?»

Felix fa spallucce. «Mi sistemo qui per riposarmi. Perché?»

Anche se sono imbarazzata a dirlo ad alta voce, vorrei che si mettesse a dormire di fianco a me. Non fraintendiamo, lo voglio solo perché così non vengo sopraffatta dai sensi di colpa. Io bella e comoda sul letto e lui sulla sedia?

«Perché sei sulla sedia? Vieni a dormire qui, Fel.»

Si gratta la nuca, imbarazzato. «Non ti dà fastidio?»

No, mi imbarazzo solo dannatamente tanto. «No, tranquillo.»

Annuisce e si corica lentamente vicino a me. Fa strano averlo così vicino in questa situazione e le parole di mia sorella, quando ha detto che Felix non mi ha lasciato per un minuto, non fanno che ripetersi nella mia mente.

Senza neanche pensarci, quando le palpebre si fanno pesanti, appoggio la testa sul petto di Felix.

Sento che mette una mano intorno le mie spalle mentre io chiudo gli occhi. Il cuore gli batte veloce, ma mai quanto il mio.

E quando sono sicura che a momenti il sonno prenderà il sopravvento, Fel sussurra delle parole a cui vorrei tanto ribattere, ma non ne ho la forza.

«Altre mille volte, Cara. Ti salverò altre mille volte.»

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-sil 💗

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