Capitolo 48 (epilogo)

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Quattro anni dopo...

Cara's pov

«Come ti senti?» Felix mi circonda le spalle con un braccio, dandomi un bacio sulla testa.

La chiesa dove siamo è piena brulica di persone. Mia madre fa avanti ed indietro, più nervosa che mai, quasi come se si stesse per sposare lei.

«Sto bene.» Sorrido al mio ragazzo. «E tu?»

Mi dà un bacio sulla guancia. «Una meraviglia, sopratutto con te che indossi questo vestito.»

Ridacchio imbarazzata, dandogli un colpetto sul petto.

Poi parte la musica che annuncia l'arrivo della sposa e tutti ci mettiamo di lato per farla passare. Io ho già le lacrime agli occhi quando Pepper entra nel suo abito bianco, a braccetto con mio padre.

Eh già: mia sorella si sta sposando. E con Christofer, il ragazzo che ama da una vita.
Quando me l'hanno detto sono stata la persona più felice del mondo.

Io e Felix invece stiamo benissimo. Lui e Jennifer si sono trasferiti tre anni e mezzo fa a Londra e andiamo allo stesso college. A Fel manca un anno, mentre a me ancora due.

Stiamo già pensando al dopo: niente matrimonio in vista, per il momento, siamo ancora piccoli ed ho solo ventidue anni, però stiamo pensando di andare a convivere appena il college sarà finito.
Al solo pensiero il cuore mi batte forte dalla felicità.

Christofer, appena vede mia sorella, sorride come un'ebete e credo che non ci sia sorriso più bello. Spero che anche Felix un giorno mi guardi in quel modo.

E a proposito di lui: vederlo ogni giorno mi rende la persona più felice del mondo. All'inizio è stata dura recuperare il rapporto che avevamo prima della morte di Philip, ma nessuno dei due si è arreso, e alla fine ci siamo riusciti. A lui manca ancora suo padre, molto spesso si ferma nel bel mezzo di qualcosa che sta facendo e fissa il vuoto. Ma la maggior parte delle volte ride e scherza e lo amo ogni giorno di più.

Sento Felix prendermi la mano e stringerla mentre Pepper ed il suo amato si fanno le reciproche promesse.

«Hey Cara.» Bisbiglia Fel, avvicinandosi al mio orecchio e sfiorando il mio lobo con le sue labbra. La mia schiena viene trapassata da un brivido.

«Sì?» Sussurro a mia volta, continuando a guardare i quasi sposi, ma sentendo solo il respiro caldo di Felix su di me.

«Ti amo, lo sai?»

Questa volta sono io a sorridere come un'ebete. «Ti amo anche io.»

Mi giro verso di lui, lasciando che i nostri nasi si sfiorino. Le sue labbra si distendono in un sorriso che contagia anche me.

In quattro anni il mio amore per lui non è cambiato per nulla, non ha fatto altro che aumentare.
In quattro anni abbiamo litigato, ci siamo feriti, ci siamo lasciati e ripresi. Eppure la maggior parte delle volte ci siamo amati e aggiustati come mai prima d'ora.

Prima di lui cercavo l'amore come quello dei film e dei libri. Desideravo il mio lieto fine, qualcuno che mi capisse e amasse come nessuno aveva mai fatto.

E pensavo che con il vero amore non si litiga e non si sta male mai, ma mi sbagliavo.

Il vero amore è sopratutto questo. È perdersi e riprendersi, è litigare e poi fare l'amore, è ferirsi e poi amarsi.

Felix non è il principe azzurro ed io non sono una principessa, ma è proprio questo il bello. Adesso che so sul serio cosa significa amare ed essere amati, non voglio la storia senza litigate, perché so che è irreale.

Voglio le litigate e le parole dolci. Voglio i lati negativi e positivi. Voglio Felix. È tutto ciò di cui ho bisogno.

«Un giorno staremo noi lí, su quell'altare.» Felix fa un sorriso sornione che mi fa ridacchiare.

«Mi stai chiedendo di sposarti, Felix?»

Si allunga per lasciarmi un tenero bacio sulle labbra. «Qualcosa del genere.»

Sorridendo, appoggio la testa sul suo petto e lui mi stringe a sé, mentre mia sorella e Christofer si scambiano le fedi nuziali.

Jennifer picchietta con la mano sulla spalla di Felix, al che ci giriamo entrambi.
«I prossimi siete voi.» Poi ci fa un'occhiolino a cui rispondo con una risata nervosa.

Probabilmente ha sentito la nostra conversazione, nonostante stessimo bisbigliando.

«Vai convinta.» Risponde con un'alzata di occhi al cielo il mio ragazzo.

Poi usciamo tutti fuori per lanciare il riso addosso agli sposi. Secondo me fa un male cane, ma lo lancerò lo stesso. Infondo sono mia sorella e adesso, ufficialmente, il mio fratello acquisito, quindi perché levarsi il divertimento?

Mia madre distribuisce bustine piene di riso a tutti quanti.
Pepper aveva invitato anche Lizzy e Jaydon, ma non sono venuti. Entrambi sono andati ad un college in Irlanda e non ho loro notizie dalla fine del liceo. Abbiamo perso i contatti già dal mio penultimo anno di scuola.

Ho dei ricordi bellissimi con loro, ma le nostre strade si sono divise. E adesso ho nuovi amici, a cui voglio un bene dell'anima e che, sono sicura, che non abbiano cotte per me.

Appena gli sposi escono lancio con una precisione che non ho mai avuto in tutta la mia vita il riso verso mia sorella. Quando gli invitati hanno finito, vado ad abbracciare sia lei che Chris. «Congratulazioni!» Urlo nelle loro orecchie, mentre tutti sono felici e ridono.

Abbraccio anche i genitori di Christofer, che considero oramai parte integrante della famiglia. Anni e anni che li conosco e mi trattano sempre come una loro figlia, nonostante sia la sorella della ragazza di loro figlio.

«Andiamo?» Domando a Felix, riferendomi al luogo del ricevimento. Siamo andati a sceglierlo con Chris e Pepper, quindi sappiamo già dov'è e com'è.

Un posto bellissimo, quasi tutto bianco, con un gazebo ed una piscina, che adesso è decorata con ninfee. Non ho chiesto, però, se sono vere o finte.

«Certo.» Risponde il mio ragazzo, prendendomi di nuovo la mano e conducendomi in macchina.

Il viaggio lo passiamo nel silenzio più totale, ma è un silenzio piacevole. Io mi sto godendo la quiete e Fel è immerso nei suoi pensieri.

Poi, finalmente, li condivide con me. «Pensavo che a gennaio potremmo andare in qualche posto, solo io e te. Amazzonia o qualcosa del genere: posti in mezzo alla natura come ami tu.»

«Sarebbe stupendo.» Sorrido, giocando con le dita della sua mano che sono strette alle mie.

Fel mi lancia un'occhiata. «Apri il cruscotto.»

Aggrotto la fronte, sorpresa e curiosa al tempo stesso. Non perdo tempo a lasciare la sua mano e ad aprire il cruscotto. Dentro c'è solo un figlio piegato, che prendo con delicatezza, neanche si rompesse tra le mie mani.

E quando vedo cosa c'è dentro, quasi caccio un urlo dalla sorpresa. Mi giro con gli occhi spalancati verso Felix. «Hai comprato due biglietti per il Kenya? Per me e te a gennaio?»

«Ti piace il Kenya, vero? Abbiamo visto quel documentario insieme e avevi detto che-»

«Fel, è perfetto.» Lo interrompo, quasi con le lacrime agli occhi dalla felicità. «Tu sei perfetto.»

Lui mi riprende la mano e bacia le nocche. «Tutto per la mia piccoletta.»

E per il resto della giornata continuo a pensare al viaggio che ci aspetterà, a quello che succederà e a quanto ami Felix.

Però so che, nessun viaggio, può essere paragonato a quello in California di quattro anni fa.
Perché quel viaggio è stato il viaggio del mio cuore, perché ho conosciuto il ragazzo che me l'ha rubato e l'ha amato nei migliori dei modi.
E lo continuerà a fare. Per sempre.

Fine

The journey of my heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora