Capitolo 27

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Felix's pov

«Finalmente!» Esclama Simon quando mi vede arrivare alla festa. Alcune persone mi guardano, così faccio un segno di saluto.

Barcolla un po' per raggiungermi e mi dà un paio di pacche sulla spalla. «Ce ne hai messo a venire, eh?»

É ubriaco marcio. Victoria, una mi compagna di scuola, mi sorride. «Stavamo giocando ad obbligo e verità. Ti unisci a noi?»

Noto che ci sono anche Spencer e Lauren, seduti dall'altra parte del cerchio, ma annuisco lo stesso. «Certo. Io e Simon giochiamo.»

Lui mi lancia un'occhiata confusa, poi si va a sedere.
Non mi sono mai ubriacato, solo un paio di volte, ma mai come Simon o Pepper quando eravamo in California. Pepper. Cara. Una fitta al petto.

«Felix, ci sei?» Domanda un mio compagno di corso. Annuisco ed il gioco comincia.

Chiedono a Lauren chi dei due ha lascito chi, e lei mi guarda, rispondendo che l'ho lasciata io. Convincono Simon a bere altri tre bicchieri di vodka e obbligano un mio compagno a ballare in modo strano davanti a delle ragazze carine. Poi arriva il mio turno.

«Obbligo.» Dico senza neanche lasciare il tempo a Spencer di chiedermelo.

Fa un sorriso del cazzo, che non mi piace per niente, e poi indica una ragazza che sta ballando con le sue amiche. «Va' da lei e baciala.»

Scuoto la testa. Teoricamente potrei: non sono fidanzato, ma dentro mi me so che rovinerei ancora di più il mio rapporto con Cara.

«Dai.» Dice il portiere della mia squadra. «Non fare il guastafeste.»

Scuoto di nuovo la testa. «Ho detto di no.»

Lauren sbuffa. «È per quella stupida ragazza, vero?»

Mi alzo in piedi, cercando di avere il tono più minaccioso possibile. «Dillo di nuovo.»

Se solo non fosse una ragazza, l'avrei ridotta come Spencer, o anche peggio. Come ho fatto a pensare di essere innamorato di lei?

Mentre Lauren ha aperto bocca, per ripeterlo, probabilmente, Simon si alza. «Io...» Barcolla all'indietro. «Non mi sento tanto bene...»

Skyler, una nostra compagna, mi chiede: «Ci pensi tu?»

Annuisco e prendo Simon per un braccio, fino a trascinarlo fuori per fargli prendere un po' di aria pulita. Solo davanti a me ha bevuto più di cinque bicchieri di alcol -ed era già ubriaco- figuriamoci prima che arrivassi.

«Mi sento uno schifo.» Continua a blaterare il mio amico, ed io ridacchio.

È divertente vederlo in questo stato.

«Se non avessi bevuto così tanto, non saresti in questo stato.» Gli ricordo dopo un po'.

Nonostante siamo in giardino, la musica è altissima e per parlare devo praticamente gridare.

«Felix!» Mi chiama qualcuno e quando mi giro, trovo Victoria che corre verso di me, con il mio telefono in mano. Non mi ero accorto di averlo perso fino ad ora.

Mi raggiunge in qualche secondo. «C'è una certa Cara a telefono. Le ho spiegato che ho risposto solo perché tu non c'eri... non aveva reagito molto bene, all'inizio.» Lo dice senza farsi sentire da lei.

«Cara?» Dice subito Simon, venendo verso di me. «La voglio conoscere!»

«Non è il momento, Simon.» Affermo mentre mi allontano, poi mi giro verso Victoria. «Grazie.»

«Ciao.» Dico portandomi il telefono vicino l'orecchio. Continuo a camminare per allontanarmi dal rumore e la ghiaia scricchiola sotto i piedi.

«Hey...» La sento sussurrare. «Sei ad una festa?»

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