Capitolo 7

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Due giorni dopo la nostra visita alla scritta di Hollywood, io e Pepper ci ritroviamo a chiudere le valigie per partire.

Oggi affitteremo una macchina e ci sposteremo per tutta la California.
Andremo prima verso sud, poi ad ovest ed infine ritorneremo qui a Los Angeles per tornare in Inghilterra.

In questi due giorni sono stata con Felix solo il giusto indispensabile. Parlavo con lui quando c'erano le nostre famiglie e cercavo di scherzare il normale.

Niente scappatine insieme dallo shopping di Pepper, o inseguimenti di solletico per strada.
Solo due adolescenti ritrovati insieme in un viaggio per sbaglio, che cercano di conoscersi.

«Siete pronte?» Mia madre entra in stanza, trascinando con sé il suo trolley, giusto per aggiungere altra roba a questa stanza che sembra il caos.

«Quasi.» Pepper si aggira per la stanza mettendo i suoi vestiti nella valigia, ma per chiuderla deve praticamente salirci sopra.

Io rido. Ecco lo svantaggio di fare tanto shopping.

Pepper mi lancia un'occhiata glaciale. «Invece di ridere, aiutami.»

«No.» rispondo sorridendo. «Sto benissimo dove sono, grazie sorellona.»

Mia madre scuote la testa, probabilmente si sta ricordando che non ha e che non avrà mai due figlie normali.

Appena riesce a chiudere la valigia, Pepper si alza trionfante e tutte e tre ci dirigiamo alla hall.
Ci sono già tutti, sia mio padre che i Walker.

Felix sta ridendo per qualcosa con sua madre ed io mi ritrovo a sorridere vedendolo così contento e spensierato.
Anche se sono ferita, non significa che non posso essere felice per lui, no?

Sento ancora le sue parole nelle mia mente... "Oddio no! Non ci siamo mai baciati!"
E la faccia... era disgustato.

Scuoto leggermente la testa per scacciare il pensiero. Non posso far vedere che non sto tanto bene.

«Pronte ragazze?» Il padre di Felix ci sorride dolcemente ed io annuisco.

Suo figlio alza subito lo sguardo verso di me, ma io evito di guardarlo.

Venti minuti dopo siamo all'aeroporto, non per prendere l'aereo, ma per affittare una macchina.

Una, o forse due.

I nostri genitori sono indecisi se prendere un mini van da sette posti, o anche da dieci, oppure due macchine.

Io voto per le due macchine, ma meglio non dirlo. Farebbero esattamente l'opposto di ciò che dico.

«Forse però due macchine è meglio.» Mia madre ragiona a voce alta. «Possiamo andare in una macchina noi adulti e nell'altra i ragazzi. Tanto Felix ha la patente, no?»

«Sì.» Risponde sua madre.

Io vorrei sbattere la testa al muro così tante volte da dimenticare come mi chiamo.

Io in macchina con Felix non ci salgo. Così sarò costretta anche a passare del tempo con lui... no grazie.

Interviene proprio lui. «Beh direi che è perfetto, non è vero, Cara?»

Mi chiedo perché mi stia mettendo in mezzo.
"Non è perfetto, razza di idiota." Vorrei rispondergli, invece mi ritrovo ad annuire.

«Allora è deciso.» Philipp batte le mani contento e, insieme a mio padre, va a scegliere e noleggiare le macchine.

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Il tempo passa velocemente e mi ritrovo in macchina con Felix e Pepper.

Quest'ultima sta dormendo nei posti di dietro, mentre io sto nel posto del passeggero.
Nell'auto c'è un silenzio imbarazzante che decido di non rompere.

Non saprei neanche che cosa dire.

«Cara?» Felix sussurra dopo un po'.

Porto lo sguardo dal finestrino a lui e lo trovo concentrato alla guida, mentre stringe il volante con forza.

«Ce l'hai con me?»

«Uhm... no. Cosa te lo fa pensare?»

Fel sbuffa. «Non sono stupido. Mi stai evitando, è evidente.»

«Non di che cosa stai parlando, Fel. Io non sto evitando nessuno.»

Bugia. Grossa, enorme, bugia.
Lo sto evitando eccome, evito tutte le situazioni che mi fanno stare da sola con lui.

«Va bene. Allora stasera andiamo da qualche parte. Io e te.» Afferma dopo qualche secondo con un sorrisetto divertito sul volto.

Lo guardo inarcando un sopracciglio, sperando che il nervosismo non si noti nella voce. «Solo noi due?»

Felix annuisce, così io continuo. «Ma stasera andiamo a SeaWord. Non credo che-»

«Meglio, Cara. Andiamo a qualche ristorante lì e facciamo le giostre insieme, poi ci diamo appuntamento con i nostri per vederci.»

Cerco velocemente una scusa ed improvvisamente mi ricordo della ragazza dormiente nei sedili di dietro.
«E Pepper? Non possiamo lasciarla da sola. Dobbiamo stare con lei.»

Felix mi guarda divertito. «Cara... i biglietti li facciamo tutti insieme. Ci separeremo dagli altri dopo.»

Senza dire niente riporto lo sguardo verso il finestrino.
Sono fregata.

Felix non si arrenderà e so che infondo non voglio combattere più di tanto. È simpatico, bello e la sua compagnia mi piace.

Passare un pomeriggio insieme ad un parco giochi mi sembra un'idea carina, anche se non lo ammetterò mai con lui.

«Va bene. Senti, non sopporto più questo silenzio.» sbotta dopo qualche minuto. Sto per ricordargli che abbiamo parlato fino ad adesso, ma lui mi precede. «Ho fatto o detto qualcosa di sbagliato? Per favore, dimmelo. Stavamo andando d'accordo, eravamo sulla buona strada per diventare amici stretti.»

È questo il punto. Amici.
È sul serio questo che sento con Felix? Semplice amicizia?

No, ma non posso dirglielo.

«Non hai fatto nulla.» Mi ritrovo a sussurrare. «È solo un periodo no.»

Felix annuisce visibilmente rilassato, poi mi lancia una veloce occhiata. «Qualunque cosa, puoi parlarmene, lo sai vero?»

Annuisco e lui intreccia le dita con le mie.
Vengo scossa da un brivido.

«Bene.» sussurra.

«Bene.» ripeto, invece, io.

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