Capitolo 9.

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Ti penso troppo anche se non dovrei.


𝐌i giravo nel letto da circa mezz'ora ormai, incapace di prendere sonno. Sospirando, mi voltai verso il comodino per vedere che ora fosse.

L'orologio segnava le 06.30.

Scocciata e rassegnata decisi di alzarmi.

Non appena i miei piedi nudi toccarono il pavimento gelido sobbalzai, immediatamente mi guardai attorno alla ricerca delle pantofole, poi, dopo aver legato i capelli in una coda alta lasciai la stanza.

Intravidi dal corridoio che la luce della cucina era accesa, sicuramente c'era Dylan.

«Hei...» mormorai non appena varcai la soglia della stanza, lui alzò lo sguardo dal PC e mi sorrise, «Cosa fai già sveglia?» mi domandò, «Non riuscivo a dormire...» spiegai scrollando le spalle mentre aprivo il frigo.

«Come mai? Qualcosa ti turba?» domandò continuando a fissarmi, «E' come se avessi un pensiero nella testa ma... non saprei dirti di cosa si tratta...» confessai voltandomi verso di lui che iniziò a ridere, «Hai le idee chiare vedo...» io risi ed alzai gli occhi al cielo, «Tu invece? Cosa stai facendo già in piedi?» domandai poi mentre versavo del latte nella tazza insieme a del caffè.

«Ricordi l'esame che non ho fatto? E' oggi e devo passarlo...» spiegò tornando con lo sguardo sullo schermo del PC, «Vorrei aiutarti ma non ci capisco nulla...» ammisi mentre mi sedevo a tavola con un sorrisino sulle labbra, lui rise.

«Fa nulla, sono a buon punto, devo solo continuare a leggere e ripassare... spiegò lui facendo spallucce, «D'accordo...» mormorai in risposta.

«Com'è andato il pranzo con Maluma ieri?» domandò poi, «Bene... sorprendentemente bene» confessai, lui mi guardò sorpreso, «Veramente?» domandò fissandomi, «Non mi prendi in giro vero?» domandò ancora assottigliando lo sguardo, risi e scossi la testa, «No, confesso che è andato bene...» dissi scrollando le spalle

«L'importante è che non avete litigato continuamente...» affermò prima di ridere, io sorrisi e scossi la testa, «No, per la prima volta, siamo riusciti ad andare d'accordo» lui mi guardò con un espressione abbastanza sorpresa, «Wow! Non lo avrei mai pensato..» confessò poi scuotendo la testa, «Scusa allora perché hai lasciato che uscissimo insieme?» domandai confusa, «Perchè io non potevo venire e non volevo che rimanessi sola! Ho pensato fosse una buona scusa per farvi andare d'accordo» spiegò poi fissandomi, «E così è andata« affermò poi con un sorriso, «Si, ma non farti strane illusioni, è stato solo un pranzo...» affermai tornando con lo sguardo sulla mia tazza di latte.

«Mad... vorrei solo che voi due andaste d'accordo. È come un fratello per me... ha fatto molto e ci tengo» affermò, «Ovvero?» domandai corrugando la fronte, «Mi ha aiutato a trovare questa casa, mi ha aiutato nei momenti di difficoltà, mi ha aiutato quando non sapevo dove mettere piede in città e molto altro. Lui non è così terribile come lo descrivi tu!» affermò allargando le braccia.

Potevo capire il suo volerlo difendere e proteggere, ma se non ci andavo d'accordo cosa potevo farci?

Forse avrei solo potuto sforzarmi un pò.

«Lo capisco Dylan, sul serio, ma non puoi pretendere che io lo adori...» affermai e lui annuì, «Incredibilmente testarda» rispose lui alzando gli occhi al cielo, «Non intendendo quello!» dissi fulminandolo con lo sguardo, «Lo sei però!» rispose lui ridendo, sorrisi scuotendo la testa divertita.

«Comunque, non voglio che lo adori, quanto meno... che tu ci vada d'accordo, vorrei solo questo... » affermò poi fissandomi allargando le braccia, io sospirai, «Ok. Ci proverò!» affermai poi alzando le mani rassegnata, «Passa qui molto tempo, sarebbe bello vedervi chiacchierare e andare d'accordo, invece di litigare continuamente...» continuò poi scocciato, «Ok ok, ci proverò!» dissi poi accontentandolo.

Ci avrei quanto meno provato.

Solo per lui.

«Non mi hai mai detto come vi siete conosciuti...» commentai poi alzando lo sguardo verso di lui, «E' un caro amico di un ragazzo che segue un corso con me all'Università... ci siamo conosciuti una sera, ad una festa » spiegò «Siete andati subito d'accordo?» chiesi io incuriosita, «In realtà si, Maluma è molto socievole, è una persona divertente, è difficile non andarci d'accordo..» affermò lui alzando lo sguardo verso di me, «Se sei un ragazzo» puntualizzai, lui rise, «Madison non siamo tutti uguali, lui è fatto così..» affermò alzando una mano giustificando l'amico, ovviamente.

«Perchè è fatto così? Gli è successo qualcosa?» domandai corrugando la fronte, «Si, ma... E' una lunga storia..» confessò lui sospirando, «E non posso saperla?» chiesi continuando a fissarlo, «Rimarrà tra me e te?» domandò lui fissandomi, «Ovviamente!» confermai annuendo.

A chi avrei dovuto dirlo?

«I suoi hanno divorziato tre anni fa, Maluma ha scoperto che il padre aveva un'altra... lo ha sorpreso con lei sul posto di lavoro, gli ha detto di lasciarla per il bene della famiglia e lui gli promise che lo avrebbe fatto...» spiegò, «Ma?» domandai io, Ma una settimana dopo il padre era di nuovo con quella donna, Maluma lo ha minacciato di dire tutto alla madre e sono finiti con il litigare pesantemente..» continuò, «Alla fine i suoi hanno divorziato. Lui non riesce ancora ad accettarlo..» continuò poi posando lo sguardo su di me, «Oh...» mormorai sorpresa.

Questo davvero non me lo aspettavo.

«E' distrutto nonostante sembri sempre spensierato... Da quel giorno è cambiato, ormai non prende più niente sul serio» confessò, «Adesso vive con la madre?» domandai io, «Con sua madre e sua sorella... Sua madre però ha trovato un nuovo compagno e Maluma proprio non riesca ad accettarlo... litiga con lui di continuo. A casa sua ogni scusa è buona per litigare» spiegò scuotendo la testa, «Posso capire il suo punto di vista, sicuramente aveva un bellissimo rapporto con suo padre, il mondo gli è caduto addosso ma mi dispiace per il compagno di sua madre, farà l'impossibile per farsi accettare...» dissi e mi rattristai al solo pensiero, non doveva essere facile per lui.

«Maluma amava suo padre, facevano tantissime cose insieme, erano inseparabili... la lontananza ed il divorzio lo stanno distruggendo» continuò Dylan, sospirai, «Per questo sta fuori casa così spesso...» dissi poi, lui annuì, «E la sorella?» domandai poi alzando lo sguardo, «Abbie è una ragazza in gamba con la testa sulle spalle... Maluma stravede per lei» spiegò lui per poi sorridere.

«Tu l'hai conosciuta?» gli chiesi fissandolo, «Conosco la sua famiglia da tempo, sono delle persone fantastiche, sua mamma poi, è davvero una brava persona..» mi spiegò, «Quindi lui è così a causa di tutta questa situazione..» ipotizzai cominciando a capire.

«Si, senza ombra di dubbio tutto questo ha inciso moltissimo su di lui...» spiegò annuendo, «Mi dispiace molto per lui...» affermai poi alzando il viso, «Anche a me, ma so com'è fatto, dubito che cambierà, a meno che non trovi la persona giusta per la quale perda completamente la testa..»> affermò Dylan mentre si alzava, «Si sta frequentando con Brianna, forse è la volta giusta...» ipotizzai seguendo con lo sguardo, lui rise e si voltò.

«Madison, è questione di tempo prima che lasci anche lei..» corrugai la fronte non capendo, «Brianna non fa per lui... l'ho capito non appena me l'ha presentata» continuò poi fissandomi capendo la mia confusione, «Aspetterà il giorno del suo compleanno e passato questo, la lascerà...» confessò chiudendo il portatile, feci una smorfia.

«E' meschino... » affermai, «Lo so ma non vuole rovinarle la festa..» confessò lui facendo spallucce, alzai gli occhi al cielo, «Come se non ci restasse male...» mormorai, lui rise.

«So che per te è difficile da comprendere, sei una ragazza, credi nell'amore, ma per Maluma è diverso, lui non si fa molti scrupoli...» spiegò prima di sorridermi e lasciare la cucina.

Rimasi in silenzio ripensando a tutto ciò che mi aveva detto.

Era come se piano piano stessi realizzando e prendendo coscienza di chi fosse Maluma e perché si comportasse in questo modo.

Non lo giustificavo, ma potevo solo immaginare quanto stesse soffrendo.

MI DECLARACION » MALUMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora